Due persone, un uomo e una donna, sono finite in manette nei giorni scorsi a Ostia, con gravi indizi di colpevolezza per una serie di reati legati a un episodio di rapina e furto avvenuto lungo il litorale romano. L’intervento di agenti di polizia liberi dal servizio ha portato a un inseguimento che ha messo a rischio l’incolumità pubblica e, in seguito, alle indagini che hanno ricostruito i movimenti della coppia e i dettagli della loro attività criminale.
Il furto ai danni di una famiglia americana lungo il litorale di ostia
L’episodio scaturisce da un furto messo a segno ai danni di una vettura parcheggiata. L’auto apparteneva a una famiglia americana che si trovava in vacanza nella zona di Ostia. I due indagati hanno forzato i vetri dei finestrini per entrare nell’abitacolo e avere accesso agli oggetti all’interno. Sono stati portati via bagagli, dispositivi elettronici, passaporti e carte di credito della famiglia.
Il danno riguarda non solo il valore dei beni sottratti ma anche la condizione di vulnerabilità di chi si trova lontano da casa e subisce un’aggressione simile. Il furto ha colpito una famiglia straniera, rendendo la vicenda particolarmente delicata anche dal punto di vista dell’ordine pubblico e della sicurezza turistica.
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La polizia interviene in flagranza con un inseguimento ad alto rischio
Due agenti della polizia di stato, liberi dal servizio, hanno notato la coppia mentre si allontanava a bordo di uno scooter lungo la stessa strada in cui si era verificato il furto. Alla richiesta di fermarsi , i due fuggitivi hanno reagito scatenando un inseguimento lungo diversi chilometri.
Durante la corsa, uno degli agenti è riuscito a salire sul montante dello scooter, ma i due criminali non hanno smesso di accelerare né di cercare di liberarsi del passeggero indesiderato. Hanno simulato manovre pericolose e colpito l’agente con calci e pugni, tentando di farlo cadere sull’asfalto. A un certo punto, hanno anche cercato di investire un altro agente presente in strada, che li seguiva con il proprio mezzo.
Il comportamento delinquenziale ha messo a rischio la vita degli operatori di polizia e la sicurezza degli altri utenti della strada. L’azione violenta e la resistenza mostrata confermano la pericolosità della coppia.
Ritrovamento dell’auto e refurtiva grazie alla descrizione degli agenti
Dopo l’arresto della fuga, la polizia ha rintracciato il veicolo utilizzato dalla coppia nei pressi di un supermercato nella zona di Ostia. Dentro l’auto è stata recuperata una parte della refurtiva, che includeva valigie e altri bagagli, oltre a un cacciavite utilizzato probabilmente per scasso.
L’auto e il materiale trovato hanno fornito elementi decisivi per proseguire nelle indagini. Le valigie ritrovate, secondo le forze dell’ordine, potrebbero provenire da altri furti commessi dalla stessa coppia.
Indagini sul campo nomadi e ricostruzione delle transazioni con le carte rubate
La polizia del commissariato Appio, che conta tra i suoi agenti uno dei due poliziotti intervenuti, ha proseguito le indagini fino a individuare un campo nomadi in via Salviati dove vive uno dei complici. In questo luogo sono stati recuperati alcuni dispositivi elettronici trafugati durante il furto.
Il monitoraggio delle transazioni fatte con una delle carte di credito rubate ha permesso di tracciare i movimenti della coppia e individuare i negozi e i locali dove hanno speso quanto sottratto. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza degli esercizi commerciali hanno confermato la loro presenza e contribuito a raccogliere prove decisive per incastrarli.
Arresto e contestazione dei reati: la posizione della procura della repubblica di roma
La Procura della Repubblica di Roma ha coordinato l’intervento che ha portato all’arresto della coppia, composta da una donna di 38 anni e un uomo di 40, originari dell’Europa dell’est. Le misure cautelari sono state eseguite dagli agenti del commissariato Appio e del IV Distretto San Basilio, con l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari.
I due sono indagati per rapina, furto aggravato, uso indebito di carte di credito e resistenza a pubblico ufficiale, reati gravi che ora dovranno essere accertati in sede giudiziaria. Si ricorda che vige per loro la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. La complessa attività investigativa ha messo in luce un modus operandi criminale che coinvolgeva furti e uso fraudolento di documenti altrui.
L’attività delle forze dell’ordine prosegue per approfondire eventuali altri coinvolgimenti e ricostruire pienamente tutte le dinamiche della vicenda.