Un’ispezione delle forze dell’ordine in un’area di san dorligo della valle ha portato alla luce una discarica abusiva di olii esausti e parti meccaniche di veicoli. L’intervento ha coinvolto più reparti specializzati ed è scattato in seguito a segnalazioni di residenti preoccupati per l’impatto ambientale e sanitario del sito. I rilievi hanno confermato la presenza di rifiuti pericolosi e veicoli abbandonati, tra cui un’auto rubata, confermando l’illegalità dell’attività sul posto.
I controlli delle forze dell’ordine sul terreno
Il 15 marzo 2025 i carabinieri della stazione di san dorligo della valle e della sezione operativa della compagnia di trieste-via hermet hanno eseguito un controllo dettagliato su un terreno di circa 1.000 metri quadri situato lungo via bagnoli. L’ispezione ha visto la collaborazione del nucleo operativo ecologico di udine e del nucleo ispettorato lavoro di trieste, confermando la portata e la complessità dell’intervento. L’area era affidata a un cittadino bosniaco nato nel 1978, la cui responsabilità è al centro delle indagini. La decisione di intervenire è stata stimolata da diverse segnalazioni da parte dei residenti della zona che avevano notato presenze sospette e potenziali danni ambientali.
Particolare del prefabbricato e recinzione
Durante il controllo, i carabinieri hanno potuto verificare la presenza di un prefabbricato di natura rudimentale, probabilmente adibito a lavori di meccanica, circondato da una recinzione che delimitava l’intera area. Le condizioni dell’area e i materiali presenti hanno generato immediatamente preoccupazione per un possibile accumulo illecito di rifiuti pericolosi.
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La discarica abusiva e i rischi per l’ambiente e la salute
Le ispezioni sul luogo hanno confermato la natura abusiva dell’attività. Sono stati rinvenuti ingenti quantitativi di parti meccaniche di veicoli, pneumatici usati, diverse vernici e olii esausti. Questi materiali rappresentano una seria minaccia per il suolo, il sottosuolo e le acque sotterranee, con un potenziale impatto sulla salute pubblica, soprattutto vista la vicinanza dell’area ai centri abitati. La presenza di olii esausti è particolarmente pericolosa perché può contaminare le falde acquifere e compromettere l’ecosistema circostante.
Le autorità sottolineano che la gestione non autorizzata di questi rifiuti rientra nelle violazioni ambientali più gravi, potendo compromettere la qualità dell’aria e aumentare i rischi di incidenti e malattie per la popolazione locale. I residenti avevano espresso preoccupazioni sulle possibili conseguenze legate alla permanenza di tali sostanze nell’area.
I pericoli ambientali
Tale situazione pone l’accento sulle conseguenze a lungo termine di attività abusive come questa, che influenzano non solo la natura ma anche la salute umana, “una minaccia che non può essere sottovalutata”.
I veicoli abbandonati e la scoperta dell’auto rubata
All’interno della recinzione sono stati contati circa trenta veicoli, molti in condizioni di evidente abbandono. Alcuni mancavano di targhe identificative, elemento che ha complicato l’identificazione e le verifiche legali. Tra i mezzi rinvenuti, i carabinieri hanno anche sequestrato due targhe che, dopo verifiche più approfondite, sono risultate collegate a un’auto sottratta con furto.
Questo dettaglio ha ampliato il raggio dell’indagine, aggiungendo il reato di ricettazione a quelli ambientali e di gestione illegale dei rifiuti. Il fatto che il responsabile dell’area detenga veicoli rubati configura un quadro criminale che coinvolge più ambiti penalmente rilevanti. Il sequestro dei mezzi servirà anche per fare chiarezza sull’origine e la destinazione di altri materiali trovati sul posto. I prossimi appunti riguarderanno la messa in sicurezza dell’area e la tutela del territorio, oltre agli aspetti giudiziari già avviati.
Coordinamento tra diverse squadre
L’operazione rappresenta un esempio di coordinamento tra diverse squadre di polizia e corpi specializzati per fronteggiare fenomeni che combinano reati ambientali e criminalità legata al riciclaggio e abbandono di rifiuti. San dorligo della valle resta sotto osservazione per eventuali ulteriori sviluppi.