A Bibione, nel 2025, i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Venezia e quelli di San Michele al Tagliamento hanno scoperto cinque persone impegnate in lavori edili senza regolare contratto di lavoro. L’attività ispettiva si è concentrata su tre cantieri della zona, dove sono emerse anche violazioni legate alla sicurezza sul lavoro e alla formazione obbligatoria. Questa operazione ha portato a misure restrittive per le aziende coinvolte, che ora devono affrontare sanzioni e sospensioni.
Scoperta di lavoratori irregolari nei cantieri di bibione
Nel corso delle ispezioni svolte nei cantieri edili di Bibione, i militari hanno identificato cinque lavoratori impiegati “in nero”, cioè senza alcun contratto o copertura assicurativa. Questi operai svolgevano le proprie mansioni senza essere registrati e senza ricevere le tutele previste dalle norme italiane. La presenza di lavoratori irregolari è un problema che influisce sulla sicurezza individuale e sulla regolarità delle attività edilizie, mettendo a rischio anche le condizioni generali del cantiere.
L’accertamento è avvenuto in tre distinti cantieri, dove le imprese incaricate delle opere non hanno rispettato le regole fondamentali del lavoro regolare. Le verifiche sono scattate in seguito ad alcune segnalazioni e controlli programmati, finalizzati a contrastare il lavoro non dichiarato nel territorio. La presenza di lavoratori in nero comporta inoltre conseguenze amministrative e penali per le aziende, che rischiano sanzioni pesanti e sospensioni dell’attività.
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Violazioni alle norme di sicurezza e carenze nella formazione obbligatoria
Oltre ai problemi legati ai lavoratori non registrati, nei cantieri di Bibione sono state riscontrate gravi carenze nella tutela della sicurezza. In particolare, tre imprese sono state individuate per la mancata organizzazione dei corsi di formazione obbligatori per i dipendenti. La legge richiede una preparazione adeguata per prevenire incidenti sul luogo di lavoro, ma in questi casi mancava del tutto questa attività formativa.
A ciò si aggiunge l’assenza della sorveglianza sanitaria per i lavoratori, un elemento previsto per vigilare sulla salute dei dipendenti esposti a rischi specifici nel settore edile. L’omissione di questo controllo mette a rischio la salute dei lavoratori e viola la normativa vigente sul lavoro. I carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro hanno documentato queste irregolarità durante i controlli, raccogliendo prove sufficienti per intervenire con i provvedimenti del caso.
Sanzioni e sospensioni delle attività imprenditoriali nelle imprese coinvolte
Alla luce delle irregolarità riscontrate nei tre cantieri di Bibione, le autorità hanno deciso di sospendere l’attività imprenditoriale delle aziende coinvolte. Questa misura riguarda le tre imprese che hanno trasgredito alle disposizioni sul lavoro regolare, sicurezza e formazione. La sospensione serve a bloccare temporaneamente i lavori e a spingere le ditte a regolarizzare la propria situazione.
Oltre alla sospensione, sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di circa 30.000 euro. Le multe riguardano le violazioni principali individuate, come l’impiego di manodopera irregolare e la mancata adozione delle misure di prevenzione sanitaria e formativa. Questi provvedimenti rappresentano un segnale forte per il settore edile locale, dove il rispetto delle regole deve essere garantito per la sicurezza e la legalità.
Gli ispettori continueranno a monitorare la situazione a Bibione e nei dintorni, per evitare il ripetersi di simili episodi. La collaborazione tra forze dell’ordine e enti preposti risulta fondamentale per mantenere condizioni di lavoro conformi alle norme e per tutelare i lavoratori nel medio e lungo termine.