Consiglio regionale della Liguria condanna i saluti romani durante commemorazione a Genova

Consiglio regionale della Liguria condanna i saluti romani durante commemorazione a Genova

La giunta regionale della Liguria condanna all’unanimità i saluti romani durante la commemorazione di Ugo Venturini a Genova, impegnandosi a difendere legalmente la memoria antifascista e i valori democratici.
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La giunta regionale della Liguria condanna all'unanimità i saluti romani effettuati a Genova, impegnandosi a difendere legalmente la memoria antifascista e a contrastare ogni forma di revival fascista sul territorio. - Gaeta.it

La giunta regionale della Liguria ha preso una posizione netta contro i gesti fascisti durante una cerimonia pubblica a Genova. Lunedì mattina, dopo un confronto fra i capigruppo, è arrivata la firma unanime su un ordine del giorno che stigmatizza i saluti romani fatti durante la commemorazione di Ugo Venturini, figura storica legata al movimento missino. Il documento evidenzia la gravità di quegli atteggiamenti e impegna la regione a difendere attivamente la memoria antifascista del territorio.

La condanna unanime dei capigruppo e i motivi espressi

Dopo una lunga riunione a margine del consiglio regionale, tutti i gruppi consiliari hanno firmato un ordine del giorno che condanna in modo deciso i saluti romani eseguiti durante la commemorazione tenutasi domenica scorsa nei giardini Caviglia di Brignole. Nel testo si legge chiaramente che questi gesti vanno contro i valori della Repubblica italiana, fondata sulla democrazia e sull’antifascismo.

Il documento sottolinea la “più ferma condanna” per chi ha eseguito il saluto romano, definendolo una provocazione oltraggiosa soprattutto per Genova, città con la Medaglia d’Oro al Valore Militare, simbolo non solo di resistenza ma di sacrificio durante la seconda guerra mondiale. L’ordine del giorno non lascia spazio a equivoci: l’atto dei manifestanti è considerato una violazione della memoria storica e dei valori antifascisti.

La solennità della condanna arriva da tutte le forze politiche del consiglio, mostrando una compattezza fuori dal comune. Sottolineano che non si tratta solo di una questione simbolica ma di un attacco diretto a quanto rappresenta la storia di questa terra. Il gesto è stato definito “incompatibile con i valori democratici su cui si regge la nazione”, evidenziando quanto certi atti non possano essere ignorati o giustificati.

Il ruolo della giunta regionale e l’impegno legale contro i gesti fascisti

L’ordine del giorno non si limita a parole. La giunta regionale e l’assessore di riferimento sono incaricati di agire concretamente per tutelare l’immagine della Liguria e di Genova. È previsto infatti il possibile intervento legale nel caso di procedimenti penali aperti contro chi ha eseguito questi saluti.

Questo significa che la Regione Liguria potrebbe costituirsi parte civile, passo significativo che mette in chiaro che simili azioni non saranno accettate né tollerate sul territorio. La decisione rappresenta un tentativo di contrastare ogni tentativo di legittimazione di simboli e pratiche fasciste, rafforzando la difesa dell’eredità antifascista.

La norma citata fa riferimento alla legislazione vigente che consente agli enti territoriali di intervenire nei processi penali per difendere valori pubblici e la memoria collettiva. Qui la memoria non è solo un ricordo, ma un patrimonio da custodire, anche con strumenti legali, contro chi cerca di stravolgerla o cancellarla.

Il significato storico e politico del gesto e la reazione della regione

L’ordine del giorno spiega che il saluto romano in quel contesto non è solo un gesto provocatorio ma un tentativo di riabilitazione di simboli e rituali del fascismo. Queste manifestazioni vengono viste come un’offesa grave alla storia della Resistenza italiana, che ha un peso particolare in città come Genova.

Il documento evidenzia come tali azioni mettano in discussione i sacrifici fatti da generazioni e rappresentino una mancanza di rispetto per chi ha combattuto contro il totalitarismo negli anni difficili del dopoguerra. Tale sfregio alla memoria storica rischia di alimentare divisioni e tensioni sociali, oltre a minare la coesione attorno ai principi democratici.

La presa di posizione unanime del consiglio regionale vuole essere un segnale chiaro a tutti: non ci sarà spazio per nostalgie o gesti che incentivino derive autoritarie. La Liguria, riconosciuta per il suo impegno nella difesa dei diritti e della libertà, rivendica con forza il suo ruolo nel preservare la memoria antifascista e respingere ogni tentativo di revisionismo.

Lo sdegno della regione si aggiunge così alle iniziative che spesso si verificano in altre città italiane per tenere viva l’attenzione sui rischi legati al riproporsi di ideologie superate e condannate dalla storia. La denuncia non si ferma al gesto ma punta a evitare che possa ottenere legittimazione in futuro.

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