Consiglio Di Stato blocca le nuove Indicazioni Nazionali per scuole dell’infanzia e primo ciclo: criticità nei programmi ministeriali

Consiglio Di Stato Blocca Le N

Consiglio di Stato blocca le nuove linee guida per scuole dell’infanzia e primo ciclo. - Gaeta.it

Laura Rossi

18 Settembre 2025

Il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere il parere relativo allo schema di regolamento delle nuove Indicazioni Nazionali per l’istruzione della scuola dell’infanzia e del primo ciclo. La decisione arriva dopo aver rilevato diverse carenze nel documento presentato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, soprattutto in merito all’analisi di impatto della regolamentazione. Il provvedimento segna un momento di stallo nel processo di aggiornamento dei programmi scolastici per infanzia, primaria e medie.

Criticità evidenziate dal consiglio di stato Sull’analisi di impatto ministeriale

Il Consiglio di Stato ha espresso forti riserve sul documento inviato dal Ministero, definendo la valutazione dell’impatto “per molti aspetti inadeguata allo scopo”. L’analisi non ha fornito dati sufficienti o dettagli chiari sugli effetti che le nuove regole avranno sull’organizzazione scolastica e sugli studenti. Mancano elementi concreti che spieghino le conseguenze di specifiche modifiche, dai mezzi didattici al carico di lavoro per docenti e famiglie.

Oltre alla superficialità nell’analisi delle ricadute pratiche, sono stati segnalati altri aspetti critici, come l’insufficiente approfondimento sulla coerenza interna delle nuove indicazioni e sulle modalità di applicazione nelle scuole. Questa situazione ha spinto il Consiglio di Stato a sospendere il parere, in attesa che il Ministero fornisca chiarimenti e integrazioni.

Novità previste dal ministero nei programmi per infanzia, primaria e medie

La proposta ministeriale prevede diverse modifiche ai contenuti scolastici, orientate a un rinnovamento del percorso didattico. Tra le modifiche più rilevanti ci sono l’introduzione della scrittura in corsivo, che si affiancherà o sostituirà l’attuale stile di scrittura. Si punta anche a far memorizzare ai bambini poesie, per favorire la memorizzazione e la sensibilità linguistica.

Nel campo dell’informatica, il Ministero vuole introdurre questa materia già a partire dalla scuola primaria, con l’obiettivo di avviare presto gli alunni alla conoscenza delle tecnologie digitali. Il latino, invece, viene proposto dalle scuole medie, segno di una volontà di mantenere il legame con le radici linguistiche e culturali.

La lingua inglese assume un ruolo più ampio, con un potenziamento previsto nei piani di studio. Allo stesso modo la didattica STEM diventerà un elemento più presente nel curricolo, per affiancare la formazione tradizionale con competenze scientifiche e tecniche.

Insegnamenti culturali e valori nelle nuove indicazioni nazionali

Il Ministero conferma l’importanza dello studio della Bibbia e della storia dell’Occidente, che restano centrali nei programmi, a testimonianza del peso che la tradizione culturale mantiene nel percorso educativo. La geografia e la musica sono spinti nuovamente al centro dell’attenzione, come discipline essenziali a completare la formazione degli studenti.

Tra le novità più evidenti figurano anche i temi legati all’educazione civica, con particolare attenzione al rispetto per la donna e alla promozione di sentimenti positivi, in particolare l’empatia. Questo aspetto mira a costruire un clima scolastico e sociale più consapevole e inclusivo attraverso la scuola.

Queste indicazioni riflettono un intento educativo che mira a un equilibrio tra tradizione e nuove competenze, ma le perplessità sollevate dalle autorità di controllo mettono in discussione la piena applicabilità e convinzione di alcune proposte contenute nel regolamento.

Il percorso verso l’approvazione definitiva di queste nuove linee guida resterà sospeso finché il Ministero non fornirà gli approfondimenti richiesti dal Consiglio di Stato. Il dibattito attorno ai programmi scolastici rimane aperto e si prevede un confronto serrato nelle prossime settimane tra operatori scolastici, esperti e istituzioni.