Confagricoltura spinge per un dialogo continuo con gli usa per evitare dazi e rischi inflattivi

Confagricoltura spinge per un dialogo continuo con gli usa per evitare dazi e rischi inflattivi

Il dialogo tra Unione europea e Stati Uniti è cruciale per evitare dazi al 15% che penalizzerebbero l’agricoltura italiana ed europea, proteggendo mercati e garantendo stabilità economica.
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L'articolo evidenzia le preoccupazioni di Confagricoltura riguardo ai possibili dazi USA del 15% che minacciano l'agricoltura europea e italiana, sottolineando l'importanza di un dialogo continuo tra Unione europea e Stati Uniti per evitare tensioni economiche e proteggere il mercato agricolo. - Gaeta.it

La questione dei rapporti commerciali tra Unione europea e Stati Uniti resta al centro dell’attenzione, soprattutto in vista dell’incontro tra Ursula von der Leyen e Donald Trump previsto in Scozia. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha commentato la situazione sottolineando le preoccupazioni del settore agricolo europeo e italiano, legate alle possibili misure doganali e alle implicazioni economiche. Il dialogo tra le parti viene ritenuto fondamentale per evitare difficoltà legate a dazi elevati e squilibri commerciali.

La necessità di proseguire il dialogo per scongiurare tensioni economiche

Il presidente di Confagricoltura ha evidenziato la delicatezza del momento dal punto di vista commerciale e finanziario. Il confronto tra Unione europea e Stati Uniti deve andare avanti con l’intento di raggiungere un’intesa che scongiuri gli effetti inflattivi osservati in precedenza con la precedente amministrazione americana. Giansanti ha espresso la convinzione che il termine del primo agosto, indicato per possibili decisioni, non rappresenti un punto definitivo ma piuttosto una tappa del processo negoziale. L’attenzione è rivolta a evitare impatti negativi che non si limitano solo ai dazi ma si riflettono sull’intero sistema economico.

La storia recente ha mostrato come misure commerciali restrittive possono generare turbolenze nei mercati, portando a rincari e difficoltà di approvvigionamento. Da qui l’appello a mantenere un canale aperto e costruttivo per ridurre il rischio di colpi di scena che penalizzano le imprese agricole. In un contesto globale segnato da incertezze e tensioni, la cooperazione fra le due potenze rappresenta un fattore chiave per favorire la stabilità.

Proteggere i mercati europei evitando svantaggi concorrenziali

Giansanti ha puntato l’attenzione sugli standard elevati richiesti dal mercato europeo, che rappresentano un elemento distintivo e un valore riconosciuto a livello internazionale. La difesa di questi livelli di qualità e sicurezza alimentare è una priorità per Confagricoltura, che non si limita alla questione dei dazi, ma sollecita una reciprocità commerciale equilibrata. Il timore riguarda soprattutto la competizione con Paesi terzi, che potrebbero approfittare di condizioni più favorevoli e mettere in difficoltà i produttori europei.

Sebbene l’Unione europea stia lavorando a nuovi accordi commerciali, in particolare con paesi del sud-est asiatico, sostituire il mercato statunitense non è un’ipotesi semplice. La dimensione e il ruolo degli Stati Uniti restano fondamentali per le esportazioni agricole europee. Per questo motivo, un atteggiamento prudente e un dialogo costante paiono strumenti indispensabili per proteggere le imprese da shock improvvisi e squilibri che possono influire negativamente sui bilanci aziendali.

L’impatto dei dazi al 15% sull’agricoltura italiana ed europea

Il peso dei dazi è al centro delle preoccupazioni di Confagricoltura, soprattutto se dovesse arrivare a quota 15%. Giansanti ha ricordato che un livello così alto rappresenterebbe un “colpo” non solo per il settore primario, ma per l’economia in generale dei paesi coinvolti. Un aumento del 15% si sommerebbe alla svalutazione del dollaro, una condizione che amplificherebbe le difficoltà per gli esportatori europei, riducendo la competitività rispetto ad altri paesi concorrenti.

Il presidente ha rimarcato il precedente rifiuto dell’ipotesi di un dazio al 10%, segnalando come l’ulteriore incremento peggiorerebbe la situazione. La combinazione di fattori esterni, come la crisi valutaria e le differenze economiche tra gli Stati Uniti, rischia di far prevalere alcuni concorrenti a discapito delle imprese italiane ed europee. Questa prospettiva accende il campanello d’allarme nel mondo agricolo e sollecita interventi tempestivi per proteggere un comparto fondamentale per le economie nazionali e continentali.

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