Un episodio di violenza e criminalità ha colpito Conegliano, cittadina veneta già segnata alla cronaca dal tragico omicidio dell’imprenditore giapponese Shimpei Tominaga. I due ventenni coinvolti in queste vicende, Samuele Battistella e Abd Allah Djouamaa, sono stati recentemente condannati per la rapina avvenuta nel novembre 2022 presso il bar Tribeca. Il verdetto, che segna un capitolo significativo nella lotta contro la criminalità giovanile nella regione, è stato emesso dal giudice del tribunale di Treviso.
La rapina al bar Tribeca: dinamica e conseguenze
La cronaca della rapina
L’episodio risale al novembre 2022 e ha avuto come scenario il bar Tribeca, gestito da un barista di origine indiana. Quel giorno, dopo una lunga giornata di lavoro, il titolare aveva incassato circa duemila euro. Deciso a trascorrere un momento di relax, si era fermato in un altro locale per incontrare alcuni amici. Non sapeva che alcuni giovani, tra cui i due imputati, lo stavano osservando. Battistella, Djouamaa e un complice, dopo averlo seguito, hanno atteso che il barista si trovasse in un luogo isolato, il parco Papa Luciani, per mettere in atto il loro piano criminoso.
L’aggressione e il furto
Quando il barista è stato affrontato, i tre hanno minacciato il giovane, richiedendogli di consegnare il denaro. Opponendosi alla loro richiesta, il barista ha subito una brutale aggressione. Questa aggressione sfociò in una rapina violenta, dove i criminali si sono appropriati dell’incasso, fuggendo subito dopo dalla scena del crimine. L’atto ha causato non solo un danno economico, ma anche una profonda paura nella comunità locale, sottolineando l’importanza della sicurezza nelle aree pubbliche.
Le condanne e le motivazioni
I verdetti emessi
I due giovani, Battistella e Djouamaa, sono stati processati con il rito abbreviato e ieri è giunta la sentenza: Battistella ha ricevuto una condanna a 4 anni e 20 giorni di reclusione, unitamente a una multa di 1.400 euro. Più severa è stata la pena per Djouamaa, che ha ottenuto una condanna di 6 anni e 20 giorni e una multa di 2.060 euro, a causa del suo status di recidivo. Il resoconto della sentenza è stato riportato dal quotidiano Messaggero Veneto.
Il risarcimento come attenuante
Nonostante la gravità del crimine, le tensioni legate al processo sono state mitigate dal gesto di riparazione degli imputati. Prima dell’inizio del processo, Battistella e Djouamaa hanno risarcito il barista, un atto che ha contribuito alla loro possibilità di accedere al rito abbreviato, generalmente riservato a chi mostra un atteggiamento collaborativo durante le indagini. Questa decisione ha suscitato diverse reazioni da parte della comunità, evidenziando il dilemma tra giustizia e opportunità di riabilitazione per i giovani.
La connessione con l’omicidio di Shimpei Tominaga
La violenza a Udine
La vicenda non finisce qui: i due accusati sono anche legati al tragico evento della morte di Shimpei Tominaga, un imprenditore giapponese assassinato a Udine durante una rissa avvenuta lo scorso 21 giugno. Tominaga è stato colpito da Battistella durante un alterco in via Pellicceria e, purtroppo, è collassato subito dopo. Questo episodio ha avviato ulteriori indagini e ha acceso i riflettori sulle problematiche legate alla violenza giovanile e alle bande nel Friuli-Venezia Giulia.
L’impatto sulla comunità
La morte dell’imprenditore giapponese ha generato un forte impatto sociale, creando indignazione tra i residenti e portando a riflessioni sulla necessità di maggiori misure di sicurezza e prevenzione nelle aree urbane. Il legame tra i due fatti aumenta la preoccupazione per la sicurezza pubblica e per la frequente apparizione di giovani coinvolti in atti di violenza. La comunità si chiede quali misure possano essere adottate per prevenire ulteriori episodi simili e per garantire un ambiente più sicuro.
La situazione a Conegliano e ad Udine rappresenta una sfida complessa per le autorità, che si trovano a dover affrontare un’epidemia di violenza giovanile e reati predatori. In questo contesto, il sistema giudiziario dovrà continuare a lavorare per tutelare i cittadini e ripristinare un senso di sicurezza collettiva.