condanne definitive per sequestro e estorsione: tre uomini di galtellì entrano al carcere di sassari

condanne definitive per sequestro e estorsione: tre uomini di galtellì entrano al carcere di sassari

Tre uomini di Galtellì condannati a 9 anni e un giorno per sequestro di persona ed estorsione con richiesta di riscatto in criptovalute; arresti eseguiti dai carabinieri di Siniscola e Milano.
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Tre uomini di Galtellì sono stati condannati a 9 anni per sequestro di persona ed estorsione, dopo aver tenuto sequestrati e minacciati due giovani a Milano, con richiesta di riscatto in criptovalute. - Gaeta.it

Tre uomini di galtellì hanno iniziato a scontare una pena di 9 anni e un giorno per un caso di sequestro di persona e estorsione. La vicenda risale al 2023 e si è conclusa con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Procura generale presso la corte d’appello di milano, che ha coinvolto le forze dell’ordine del nuorese.

Il reato e la condanna: dettagli sull’arresto e la pena

Davide Manca, Dario Solinas, entrambi 32enni, e Marco Manca, 34 anni, tutti residenti a galtellì, sono stati condannati in via definitiva per il sequestro di persona a scopo di estorsione. La pena inflitta è di 9 anni e un giorno di reclusione. I carabinieri di Siniscola hanno eseguito il provvedimento presso la casa circondariale di sassari, dove i tre sono stati trasferiti per scontare la loro condanna. L’ordinanza è stata emessa dalla procura generale di milano e ha confermato la sentenza di un tribunale.

Arresti e sentenza definitiva

Gli arresti erano già avvenuti il 20 aprile 2023 a milano, dove i carabinieri avevano rintracciato i tre, mettendo fine ai fatti incriminati. La sentenza definitiva ha posto fine anche a eventuali appelli o ricorsi, confermando la responsabilità dei condannati.

I fatti contestati: il sequestro e le modalità dell’azione criminale

Le indagini partono dalla denuncia dei genitori delle vittime, che hanno segnalato la scomparsa e la minaccia ai loro figli maggiorenni. Secondo gli accertamenti, i tre uomini avevano affittato un appartamento in via magolfa a milano, dove hanno tenuto segregati e legati i giovani. Le condizioni del sequestro includevano violenze fisiche, con i tre ragazzi picchiati durante la detenzione forzata.

L’azione criminale non si è limitata alla reclusione forzata. I sequestratori hanno infatti telefonato ripetutamente al padre delle vittime, usando toni minacciosi per costringerlo a consegnare un riscatto di 120 mila euro. La richiesta prevedeva il pagamento tramite criptovalute, strumento scelto probabilmente per rendere più difficile la tracciabilità delle somme.

Modalità di estorsione

Il modello di richiesta del riscatto tramite criptovalute ha rappresentato un elemento innovativo nel caso, complicando le indagini finanziarie.

L’intervento delle forze dell’ordine: dalle indagini al fermo dei responsabili

Il caso ha coinvolto diverse stazioni dei carabinieri, con l’unità di Siniscola impegnata nell’applicazione della misura restrittiva definitiva. Le indagini erano partite da milano a seguito della denuncia e hanno portato al ritrovamento dell’appartamento dove erano tenuti i sequestrati.

L’operazione ha richiesto complessi controlli, intercettazioni e verifiche, fino a ricostruire l’intera dinamica del reato. Il modello di riscatto con criptovalute ha richiesto approfondimenti sul canale finanziario utilizzato dai sequestratori.

Risultato delle indagini

L’operazione ha concluso un iter giudiziario che ha assicurato alla giustizia tre soggetti ritenuti responsabili di gravi atti criminali e ha restituito la libertà alle vittime, permettendo un ritorno alla normalità.

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