Tra la quiete degli alpeggi e i panorami delle vette italiane, ogni estate si ripete un fenomeno unico: migliaia di persone raggiungono a piedi location montane per assistere a concerti dal vivo in quota. Questo evento attraversa le Alpi e gli Appennini, combinando natura e note musicali in un’esperienza che unisce famiglie, appassionati e turisti. Dal Trentino Alto Adige all’Abruzzo, le montagne italiane diventano palcoscenico di una tradizione consolidata, che mette insieme passeggiate, biodiversità e spettacoli.
La storia e il significato dei suoni delle dolomiti dopo 30 anni
Nato nel 1995, il festival Suoni delle Dolomiti festeggia quest’anno il trentesimo anniversario. È la manifestazione concertistica di montagna più grande d’Italia e ha saputo portare artisti di livello internazionale in cima a rifugi e praterie montane. In questi tre decenni, migliaia di spettatori hanno raggiunto i siti degli eventi percorrendo sentieri immersi nella natura. Gli artisti sono stati più di 900, provenienti da diverse parti del mondo. Il festival ha raggiunto il suo punto più alto al rifugio Capanna, situato a 2.871 metri sopra il livello del mare, un record per concerti in quota in Italia.
L’iniziativa non si limita a offrire musica dal vivo. La tutela dell’ambiente e la sensibilizzazione verso pratiche sostenibili sono valori centrali. Il festival invita il pubblico a un’esperienza condivisa, in cui camminare e ascoltare sono attività complementari. Tutti i concerti si svolgono in location accessibili solo a piedi, con percorsi di difficoltà variabile; solo il Trekking dei Suoni prevede una quota di partecipazione, mentre gli altri eventi sono gratuiti. Ogni ascolto diventa così una passeggiata immersi nella natura, dove il silenzio delle montagne si mescola con le note degli strumenti.
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Appuntamenti principali e artisti da non perdere nella stagione 2025
L’edizione 2025 dei Suoni delle Dolomiti si apre il 27 agosto in Malga Tassulla, nel cuore delle Dolomiti di Brenta. Qui l’orchestra Wiener Philharmoniker offre l’apertura ufficiale del festival, un evento di grande spessore artistico. Il secondo concerto di rilievo si svolge il 2 settembre ai laghi di Bombasel nel Lagorai, dove si esibirà Le Scat Noir, gruppo femminile vincitore del concorso dedicato a Paolo Manfrini, il fondatore del festival.
Il 4 settembre sul Col Margherita, noto punto panoramico della Val di Fassa sopra passo San Pellegrino, si tiene l’Alba delle Dolomiti. La musica tradizionale si fonde con il jazz, accompagnando il sorgere del sole, in una performance che lega paesaggi e suoni. Da non dimenticare il Trekking dei Suoni dal 12 al 14 settembre, evento clou della rassegna. Mario Brunello, violoncellista e direttore artistico, insieme al Quartetto Prometeo, cammineranno tra sentieri di Brenta fino al rifugio Brentei, eseguendo il Quintetto op.163 di Franz Schubert.
Il 17 settembre a Madonna di Campiglio prende posto Paolo Fresu con l’Orchestra Haydn, un incontro fra jazz e musica classica. A Villa Welsberg, all’imbocco della val Canali, sarà proposto un adattamento de Il Flauto Magico di Mozart, con le pale di San Martino sullo sfondo. Gli ultimi concerti del festival si svolgeranno tra fine settembre e i primi di ottobre al rifugio Torre di Pisa in val di Fiemme e in altre località sciistiche, con la partecipazione di giovani musicisti europei. Il percorso culturale Dolomiti di Pace accompagna la rassegna, riproponendo storie e memoria legate alla Grande Guerra.
Musica in quota sulle alpi piemontesi: un’estate tra laghi e montagne piemontesi
Non solo Dolomiti in musica. Dal 20 giugno al 5 settembre l’iniziativa Musica in Quota anima le Alpi piemontesi, disseminando concerti tra i massicci del Verbano-Cusio-Ossola. Il calendario prevede numerosi appuntamenti gratuiti in piccoli borghi e alpeggi, scanditi da escursioni tra cui spiccano le Alpi Marittime, il Monviso e il monte Rosa, fino alle rive del lago Maggiore.
Chi desidera vivere un’esperienza diversa può salire sul Trenino Rosso da Tirano fino al passo del Bernina, con arrivo a Saint Moritz in Svizzera, godendo di vedute spettacolari e musica itinerante. Il viaggio in treno affianca l’arte musicale, con momenti che alternano natura e interpretazioni. L’evento valorizza la montagna non solo come ambiente ma come elemento di cultura, tradizione e socialità.
Il festival dell’appennino tra cultura, natura e ricostruzione nelle regioni colpite dal sisma
Il Festival dell’Appennino raggiunge la sedicesima edizione nel 2025. Si svolge su 28 Comuni distribuiti tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, aree duramente colpite dal sisma del 2016-2017. Il programma ha 27 appuntamenti, con 16 concerti, 7 spettacoli teatrali e 6 esibizioni circensi, tutti diffusi lungo nove percorsi naturalistici e spirituali con attraversamenti di borghi storici.
Alcuni eventi si legano anche a manifestazioni enogastronomiche e localismo culturale, mettendo in relazione arte, tradizione e ambiente. Amandola ha ospitato il 13 luglio Moni Ovadia, mentre Amatrice e Spelonga di Arquata del Tronto hanno visto salire sul palco Lui e gli amici del re e Saturnino . Luca Barbarossa si è esibito a Visso il 3 agosto. Il festival si presenta come un’esperienza immersiva, dove la musica prende forma tra sentieri, piazze e spazi aperti, creando momenti di riscoperta e senso comunitario.