Concerti in ospedale: la musica come terapia per i ricoverati a L'Aquila

Concerti in ospedale: la musica come terapia per i ricoverati a L’Aquila

Concerti di studenti del conservatorio ‘Casella’ all’ospedale San Salvatore de L’Aquila portano speranza e conforto ai pazienti, promuovendo l’umanizzazione delle cure attraverso la musica come strumento di benessere.
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Concerti in ospedale: la musica come terapia per i ricoverati a L'Aquila - Gaeta.it

Nel cuore di L’Aquila, si è svolto un evento unico volto a portare un po’ di vitalità e conforto ai pazienti ricoverati nel locale ospedale San Salvatore. Ieri mattina, grazie all’iniziativa della Consulta degli studenti del conservatorio musicale ‘Casella’ in collaborazione con la ASL 1 Abruzzo, sono stati organizzati brevi concerti all’interno dei reparti di geriatria, dialisi e oncologia, seguendo il tema ‘Armonie di speranza, la musica che cura’. Queste performance hanno segnato un momento di evasione e allegria in un contesto di sofferenza e difficoltà.

Le esibizioni musicali e i loro protagonisti

Le esibizioni hanno visto in scena diverse formazioni musicali composte da studenti talentuosi del conservatorio. Americo Cherubini, Giovanni Letta e Jacopo Allegritti hanno suonato gli ottoni, mentre Emanuele Piga e Tommaso Lungheu si sono esibiti con i violini. Riccardo Laoreti ed Elisa Sollazzo hanno portato il suono dolce della fisarmonica e del flauto. Questi musicisti hanno saputo coinvolgere i presenti, facendo vibrare l’aria con le loro melodie. Ogni nota suonata ha portato un messaggio di speranza e ha contribuito a creare un’atmosfera di leggerezza, rompendo temporaneamente la routine dei pazienti in cura.

Le reazioni degli ospiti sono state positive, con molti che hanno reagito con emozione e gratitudine. L’iniziativa ha fatto sentire i pazienti meno soli e più coinvolti, permettendo loro di distrarsi dai problemi di salute e dalla monotonia delle giornate in ospedale. La musica, un linguaggio universale, si è rivelata un efficace antidoto allo stress e alla paura spesso associati a periodi di ricovero.

L’umanizzazione delle cure: un obiettivo fondamentale

Questa iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di umanizzazione delle cure, fortemente sostenuto dalla direzione della ASL 1 Abruzzo, guidata dal manager Ferdinando Romano. L’umanizzazione delle cure non riguarda solo l’aspetto sanitario ma comprende anche l’attenzione al paziente nella sua totalità, considerando le sue emozioni e relazioni sociali. Un ricovero può essere un momento difficile e spaventoso, e iniziative come queste rappresentano un importante passo verso una sanità più attenta alle necessità delle persone.

Attraverso momenti di socializzazione e attività ludiche, l’obiettivo è di creare un ambiente più accogliente e caloroso. Strumenti come la musica possono diventare mezzi efficaci per affrontare le sfide quotidiane che i pazienti devono affrontare durante la loro degenza. L’attenzione alla sfera emotiva è cruciale per il benessere complessivo del paziente e può contribuire a migliorare l’esperienza di cura.

Impatti a lungo termine e significato dell’iniziativa

Eventi come questi non si limitano a offrire un immediato sollievo ai ricoverati, ma hanno anche effetti positivi a lungo termine. La musica ha la capacità di rafforzare i legami interpersonali, stimolare emozioni positive e favorire la comunicazione tra pazienti e personale medico. Creando un’atmosfera più rilassata e serena, si possono anche influenzare i percorsi di recupero e i tempi di guarigione. La serenità portata dalla musica può favorire il rilascio di endorfine, contribuendo a un approccio più olistico al benessere dei pazienti.

Inoltre, la crescita di collaborazioni tra istituzioni, come il conservatorio e la ASL, dimostra un impegno nella creazione di sinergie positive nel territorio. La partecipazione attiva di giovani musicisti in questo tipo di eventi li arricchisce non solo professionalmente, ma anche umanamente, offrendo loro l’opportunità di restituire qualcosa alla comunità e di comprendere il valore della solidarietà.

Ultimo aggiornamento il 30 Novembre 2024 da Donatella Ercolano

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