Ju buk festival 2025 a peschici e scanno con donatella di pietrantonio e nadia terranova

Ju buk festival 2025 a peschici e scanno con donatella di pietrantonio e nadia terranova

la quinta edizione del ju buk festival tra peschici e scanno celebra scrittrici come donatella di pietrantonio e nadia terranova, affrontando temi femminili, sociali e culturali con eventi, reading e spettacoli teatrali
Ju Buk Festival 2025 A Peschic Ju Buk Festival 2025 A Peschic
La quinta edizione del Ju Buk Festival, tra Peschici e Scanno, celebra autrici di rilievo affrontando temi femminili e sociali attuali, con eventi, reading e incontri dedicati a diritti, identità e conflitti globali. - Gaeta.it

La quinta edizione del Ju Buk festival prende forma tra Peschici e Scanno, portando in scena scrittrici di rilievo attorno a temi femminili e sociali di forte impatto. La rassegna ha l’alto patrocinio del Ministero della Cultura e delle regioni Puglia e Abruzzo. Tra gli appuntamenti più attesi, la presenza di Donatella di Pietrantonio, vincitrice dello Strega 2024, e di Nadia Terranova, finalista dello stesso premio. Il festival promette un dialogo aperto sulle contraddizioni e le sfide legate a diritti, identità e conflitti globali, mettendo in luce voci femminili con esperienze diverse eppure unite da un filo comune.

Un festival dedicato alle autrici e ai temi femminili più controversi

Ju Buk festival nasce con l’intento di dare spazio a riflessioni legate al corpo delle donne, alla maternità come scelta libera, alla sessualità e all’educazione al consenso. Questi argomenti vengono affrontati senza filtri, tra dibattiti e letture, affrontando anche il potere dei soldi, la violenza di genere, il lavoro femminile e le fasi della vita che riguardano la terza e quarta età. Al centro del festival c’è anche la staffetta generazionale e il ruolo delle donne nelle terre oppresse, tanto nelle situazioni di vecchi conflitti quanto nelle nuove tensioni globali.

Il nome Ju Buk, che in dialetto locale indica la bisaccia del pastore transumante, rappresenta il viaggio e la raccolta di storie che attraversano generazioni e territori. Il festival si posiziona così come crocevia di cultura e impegno sociale, dove autrici di diversa provenienza si confrontano attraverso libri, reading e spettacoli teatrali. Quest’anno la rassegna si svolge in due fasi distinte: dal 28 luglio a Peschici e poi dal 1 agosto a Scanno. Questo doppio appuntamento consente di ampliare la partecipazione e di sviluppare un calendario fitto di eventi.

La prima tappa a peschici: libri e spettacoli in piazza s. antonio

A Peschici, la kermesse si apre con due giorni d’incontri e spettacoli nel cuore del centro storico, in piazza S. Antonio. Il primo evento importante è la presentazione di “Una questione di soldi” di Gabriella Genisi, autrice nota per il personaggio di Lolita Lo Bosco. Il romanzo sarà al centro del dibattito pubblico il 29 luglio e si lega alle tematiche del denaro come forma di potere e controllo nei rapporti umani.

Nello stesso giorno, la drammaturga Antonella Questa proporrà un reading intitolato “Sei troppo figa!”, che esplora l’ambivalenza della bellezza femminile attraverso la voce di Valentina Melis. Gli spettatori saranno coinvolti in un confronto critico sul valore e la percezione del corpo delle donne nella società odierna.

Il 30 luglio la giornata di Peschici prosegue con la presentazione di “Filosofe, 10 donne che hanno ripensato il mondo” , scritto da Francesca Romana Recchia Luciani, direttrice del dottorato in Gender Studies all’Università di Bari. Successivamente, il pubblico assisterà alla messa in scena di “Damned Iago”, un monologo di Mimmo Padrone che riprende il femminicidio dell’opera di Shakespeare in una chiave drammatica moderna.

A scanno, il dialogo tra giovani e adulti nella cultura letteraria

Dal 1 agosto, il festival si sposta a Scanno, presso l’Auditorium Guido Calogero, dedicando parte del pomeriggio al confronto tra giovani e adulti. Saranno presenti studenti delle scuole medie e superiori del territorio, chiamati a seguire gli incontri e a partecipare con domande e riflessioni.

L’apertura prevede il libro “Se mi guardo da dentro” di Ilenia Zedda, che invita ad una lettura interiore del sé, seguita da “I bambini non nascono sotto i cavoli” di Francesca Palazzetti. Si tratta di un saggio che affronta in modo diretto temi legati alla nascita e alla maternità. A chiudere questa prima sessione sarà “E non scappare mai” di Annalisa Cuzzocrea. Quest’ultimo volume traccia il profilo di Miriam Mafai, figura rilevante della storia politica e culturale italiana.

Approfondimenti e spettacolo teatrale nella seconda giornata a scanno

Il 2 agosto sarà riservato a saggistica e riflessioni più accademiche. Rosalba Belmonte, sociologa, introdurrà il suo libro “Senza Stato, il fallimento del progetto nazionale palestinese” , portando il pubblico a riflettere sul nodo di un conflitto travagliato ormai da decenni.

A seguire, Roberta Scorranese presenterà “Fluido, corpi mutevoli e instabili nell’arte” . Un’analisi che coinvolge il corpo come tema artistico e come elemento in continuo cambiamento tra storia e attualità. La serata vedrà la replica di “Damned Iago”, con Mimmo Padrone che torna a interpretare il controverso testo teatrale dedicato al femminicidio shakespeariano.

Conclusioni della rassegna con donatella di pietrantonio, rossana campo e nadia terranova

Il programma si chiude il 3 agosto con protagoniste di rilievo nazionale. Rossana Campo presenterà il suo libro “Libere e un po’ bastarde” , seguito dall’intervento di Francesca Sensini, docente all’Université Côte d’Azur di Nizza, con “Afrodite viaggia leggera” .

Donatella di Pietrantonio sarà a Scanno con il suo romanzo “L’età fragile” , vincitore del premio Strega 2024, un racconto che si svolge proprio tra i monti abruzzesi, luoghi del cuore dell’autrice. L’evento fuori programma del 6 agosto prevede la presenza di Nadia Terranova, finalista allo Strega, con la sua opera “Quello che so di te” . Tutti questi appuntamenti segnano un passaggio importante nella scena letteraria italiana e indicano la vitalità del festival nel valorizzare voci femminili diverse su questioni complesse.

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