Completati i lavori di restauro e salvataggio dell'opera The Migrant Child di Banksy a Venezia

Completati i lavori di restauro e salvataggio dell’opera The Migrant Child di Banksy a Venezia

Il restauro di The Migrant Child di Banksy a Palazzo San Pantalon, Venezia, ha salvato l’opera dal degrado grazie all’intervento di Federico Borgogni e al supporto di Banca Ifis, garantendo la sua conservazione futura.
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Il murale "The Migrant Child" di Banksy a Venezia è stato restaurato dopo sei anni di degrado; l’opera è stata staccata dal muro e trasferita in laboratorio grazie al restauro curato da Federico Borgogni e finanziato da Banca Ifis, per garantirne la conservazione e la futura fruizione pubblica. - Gaeta.it

L’opera murale The Migrant Child, realizzata da Banksy nel maggio 2019 sulla facciata di Palazzo San Pantalon a Venezia, ha subito un intervento di restauro durato diversi mesi. Dopo sei anni di esposizione e incuria, l’opera presentava un degrado significativo, con circa il 30% della superficie compromessa. L’intervento, curato da Banca Ifis e affidato al restauratore Federico Borgogni, si è concluso nella notte scorsa, segnando un passaggio importante per la conservazione di questo pezzo urbano in difficoltà.

Stato di degrado e necessità dell’intervento

Dal momento della sua comparsa nel 2019, The Migrant Child è stata esposta a condizioni ambientali e agenti atmosferici che hanno compromesso la stabilità del supporto murario e dell’intonaco sottostante. Il deterioramento, evidente soprattutto nella parte inferiore dell’opera, ha raggiunto un livello preoccupante, con la superficie pittorica che presentava distacchi e scrostamenti. Questo ha reso indispensabile un intervento tempestivo per evitare la perdita totale dell’immagine.

Il degrado ha riguardato in particolare la porzione di muro più esposta agli agenti atmosferici. Se non fosse stato effettuato il restauro, l’opera avrebbe rischiato di scomparire nel giro di pochi anni. In considerazione della rilevanza artistica e culturale di Banksy, custodia e conservazione sono diventate urgenti. L’opera, pur essendo un graffito su muro esterno, rappresenta un documento di street art di grande valore, tanto da richiedere tecniche di intervento specifiche che rispettassero l’originalità e la materia pittorica.

Fasi dell’intervento di restauro affidato a federico borgogni

Il compito di salvaguardare l’opera è stato assegnato al restauratore Federico Borgogni, esperto in conservazione di superfici murarie. I lavori sono iniziati il 3 giugno 2024. Inizialmente, Borgogni ha eseguito la depolveratura delle superfici, rimuovendo polveri e detriti accumulati in anni di esposizione senza manutenzione. Si è passati quindi a consolidare sia la parte superficiale che quella profonda dell’intonaco murario, per fermarne l’ulteriore decadimento.

La pulitura ha permesso di rimuovere depositi che offuscavano l’immagine, mettendo in luce i dettagli originari. Successivamente è stata rafforzata l’adesione tra supporto murario e intonaco, preparandoli alla fase più delicata: il distacco parziale della porzione di muro che ospita l’opera. Questa operazione ha richiesto tecniche attente per evitare danni alla pittura e al supporto.

La notte scorsa è stata completata proprio l’asportazione di questa sezione muraria dalla facciata di Palazzo San Pantalon. Si tratta di una procedura complessa, che permette di conservare l’opera in condizioni controllate, lontano dagli agenti atmosferici. Il supporto, infatti, era ormai troppo fragile per rimanere esposto all’aperto senza rischiare ulteriori danneggiamenti.

Restauro in laboratorio e fase finale di conservazione

Una volta staccata la porzione di muro, il pezzo è stato trasferito in laboratorio. Qui proseguiranno le operazioni di restauro, ancora sotto la guida di Federico Borgogni. Prevista la rimozione mirata di materiali murari compromessi, sostituiti con supporti più adatti ad assicurare durata nel tempo.

Il lavoro si concentrerà sulla stuccatura delle lacune presenti nel muro e sull’integrazione pittorica a effetto sottotono. Questa tecnica permette di mantenere la leggibilità dell’opera senza alterarne l’originalità o l’impatto visivo. Le parti integrate saranno riconoscibili alla vista esperta, per non compromettere la storicità del graffito.

Il nuovo supporto garantirà stabilità e protezione contro l’umidità e gli agenti inquinanti. Dopo questi passaggi, l’opera sarà pronta per essere reimmessa nella fruizione pubblica, sebbene probabilmente non sulla stessa facciata originaria, per salvaguardarne la conservazione a lungo termine.

Accessibilità al pubblico e ruolo di banca ifis nelle iniziative culturali

L’opera restaurata sarà nuovamente visibile al pubblico in modalità gratuita, inserita nel programma di eventi promosso da Banca Ifis attraverso “Ifis Art”. Questa iniziativa si propone di valorizzare opere d’arte contemporanea e street art, collaborando con enti e autorità locali.

Il progetto è stato pensato in accordo con le istituzioni responsabili della tutela del patrimonio artistico veneziano, nel rispetto delle normative e delle prerogative culturali della città. L’obiettivo è rendere accessibile una testimonianza artistica rilevante senza esporla a rischi di ulteriore degrado.

Banca Ifis ha assicurato il finanziamento e le risorse necessarie per un intervento di qualità, riconoscendo l’importanza dell’opera nel contesto sociale e artistico veneziano. L’iniziativa favorisce il dialogo tra arte urbana e patrimonio storico, offrendo ai visitatori un’esperienza culturale allargata e diversificata.

A questo punto l’opera di Banksy proseguirà il suo percorso in una nuova forma, conservata in laboratorio e fruibile in condizioni migliori rispetto al passato. Bruxelles, Londra, New York e altre città hanno adottato interventi simili per proteggere lavori di street art, dimostrando un’attenzione crescente verso queste espressioni contemporanee. Venezia si inserisce in questo filone con un’operazione concreta e curata nei dettagli.

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