Con l’arrivo dell’estate, il rischio di perdere cibo aumenta a causa del caldo. Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, spiega come interpretare le etichette e gestire al meglio gli alimenti per ridurre gli sprechi. Le temperature più alte influenzano la conservazione dei prodotti e richiedono attenzione particolare. Ecco alcune indicazioni precise per non buttare via cibo ancora buono, ma soprattutto per evitare rischi per la salute.
Differenza tra data di scadenza e termine minimo di conservazione
La distinzione tra “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro” è fondamentale per capire quando è davvero necessario buttare un prodotto. La prima indica una scadenza precisa, oltre la quale l’alimento può diventare pericoloso per la salute. Questi prodotti sono soprattutto carne, pesce e latticini freschi, che a scadenza superata vanno eliminati senza esitazioni.
Tmc e i prodotti meno deperibili
Il secondo termine, chiamato tmc, riguarda alimenti meno deperibili come pasta, biscotti e conserve. Dopo questa data possono perdere sapore, freschezza o alcune vitamine, ma non rappresentano un pericolo immediato. Spesso si mantengono buoni anche settimane oltre il termine indicato. Questa differenza assume un carattere essenziale in estate, perché il caldo accelera il deterioramento, specie degli alimenti freschi.
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Come il caldo incide sulla conservazione di frutta e verdura
Frutta e verdura, in particolare, sono più fragili con le temperature elevate. Le etichette poco dicono sulle loro condizioni e bisogna affidarsi ai sensi. Spesso aspetti ingannevoli fanno scartare prodotti ancora buoni: una pesca con una macchia può essere solo ammaccata, il pomodoro molle va bene per fare il sugo, mentre le banane nere sono perfette per dolci. È importante osservare, annusare e toccare per valutare la qualità reale.
Con il caldo, la durata naturale degli ortaggi si accorcia notevolmente. Un’insalata che a marzo può durare una settimana, ora rischia di rovinarsi in soli tre giorni. Per questo è utile rispettare le indicazioni di conservazione riportate nelle etichette, come il simbolo del termometro che indica la temperatura ideale. I formaggi freschi, per esempio, vanno tenuti a 4 gradi, lontano dai ripiani del frigo più caldi.
Suggerimenti per frutta e verdura
Osservare e valutare con i sensi è il miglior modo per evitare sprechi inutili in estate.
Consigli pratici per conservare al meglio gli alimenti in estate
Oltre alla temperatura, bisogna anche fare attenzione ai luoghi di conservazione. L’olio, ad esempio, non deve stare vicino ai fornelli o alla luce, perché il calore ne rovina le proprietà. I salumi aperti vanno consumati entro pochi giorni, anche se la data sulla confezione è ancora lontana. Ovunque si legge “conservare in luogo fresco e asciutto”, ma in estate significa trovare la zona più fresca possibile in casa. Non basta più il semplice 20 gradi di una stanza.
Organizzazione spesa e frigorifero
Per evitare sprechi, conviene adattare l’organizzazione della spesa e del frigorifero. È meglio fare piccoli acquisti frequenti piuttosto che riempire il frigo di colpo, rischiando che gran parte degli alimenti si rovini prima di essere consumata. Nel frigo, la frutta che non ha bisogno di freddo sta bene fuori, le verdure vanno nel cassetto dedicato e i latticini nelle zone più fresche. Seguendo questo ordine si prolunga la durata dei prodotti e si riducono i rifiuti alimentari.