Coldiretti pronto a mobilitazione europea contro tagli alle risorse per agricoltura e agroalimentare

Coldiretti pronto a mobilitazione europea contro tagli alle risorse per agricoltura e agroalimentare

La politica agricola comune è fondamentale per il sud Europa, dove l’agroalimentare sostiene milioni di lavoratori, tutela biodiversità e tradizioni; Coldiretti e Ettore Prandini chiedono di evitare tagli ai fondi.
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L'articolo evidenzia l'importanza della politica agricola comune per il sud Europa, sottolineando il ruolo cruciale dell'agroalimentare nella tutela dell'occupazione, delle tradizioni e della biodiversità, con Coldiretti pronta a difendere i fondi destinati all'agricoltura. - Gaeta.it

La politica agricola comune e il futuro dell’agroalimentare sono al centro delle discussioni in Europa, con forte attenzione alla posizione del sud del continente. Ettore Prandini, presidente di coldiretti, ha espresso un chiaro avvertimento su eventuali riduzioni di fondi destinati all’agricoltura, tema che coinvolge milioni di lavoratori e protezione ambientale. Questo articolo ripercorre le parole di Prandini e i dati chiave che spiegano il ruolo cruciale dell’agroalimentare nel sistema europeo.

La posizione di coldiretti sulla politica agricola comune

Ettore Prandini ha definito la possibile riduzione delle risorse per l’agricoltura come un rischio da affrontare con una mobilitazione massiccia e senza precedenti a livello europeo. Non si tratta soltanto di un semplice taglio ai fondi, ma di una questione che può compromettere la tenuta di un settore fondamentale per molti paesi. Coldiretti, attraverso le parole del suo presidente, ha annunciato di essere pronta a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per difendere l’agroalimentare.

Questa mobilitazione nasce da una preoccupazione reale: la politica agricola comune finanzia numerose attività agricole, specialmente nel sud Europa, e rappresenta una base fondamentale per mantenere attive le produzioni tipiche e tradizionali. Prandini ha insistito sul fatto che non si può ridurre il sostegno a un settore che non solo genera occupazione, ma conserva anche tradizioni antiche e pratiche essenziali per l’ambiente.

L’importanza strategica dell’agricoltura nel sud europa

Il sud dell’Europa raccoglie quasi l’80% delle denominazioni di origine protetta e indicazioni geografiche riconosciute in ambito europeo. Sono prodotti tutelati che distinguono i territori con caratteristiche uniche, spesso legate alla storia e al clima locale. Questi prodotti non solo hanno un valore commerciale e culturale, ma rappresentano un filo diretto tra il lavoro degli agricoltori e i consumatori, che cercano autenticità e qualità.

Prandini ha ricordato che l’agricoltura nel sud Europa dà lavoro a più di 7 milioni di persone. Questi numeri mostrano un’attività ancora molto radicata nel territorio, fatta di aziende agricole medio-piccole e cooperative, che attuano pratiche sostenibili. Questo lavoro è cruciale anche per preservare il paesaggio e l’ecosistema, perché l’attività agricola contribuisce a conservare il 45% della biodiversità europea.

Tutela della biodiversità e legame con i cittadini

Molti sottovalutano il ruolo ambientale dell’agricoltura, ma secondo coldiretti il lavoro di chi coltiva terra e produce alimenti è fondamentale per mantenere la biodiversità sul territorio europeo. Custodire il 45% della biodiversità significa proteggere specie vegetali e animali che vivono solo in quelle aree, molte delle quali minacciate dall’abbandono dei campi o da politiche che privilegiano produzioni intensive e fuori stagione.

Il legame con i cittadini si esprime anche nel rispetto delle stagioni e nella valorizzazione delle produzioni locali. Coldiretti insiste sulla necessità di mantenere questo collegamento diretto, in modo che chi consuma possa sapere da dove arriva il cibo e come è stato prodotto. Questa trasparenza è un elemento richiesto dai consumatori, sempre più attenti alla qualità e alla sostenibilità.

Queste considerazioni sottolineano che l’agroalimentare non è solo un settore economico, ma un punto di dialogo tra natura, cultura e società. Anche per questo la protezione della politica agricola comune assume un ruolo prioritario per difendere le radici produttive e territoriali dell’Europa, soprattutto nelle regioni meridionali.

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