Dal 17 al 19 settembre torna il convegno annuale del Codau, che quest’anno mette al centro il rapporto tra competizione e collaborazione tra le università italiane. Oltre 300 delegati da tutta Italia si ritroveranno per discutere di ricerca, corsi di studio e infrastrutture, puntando a tracciare la strada del futuro accademico del Paese.
Milano apre il convegno con istituzioni e protagonisti dell’università
Si parte il 17 settembre alle 18, nell’Aula Magna dell’Università Bocconi di Milano. Sul palco ci saranno il presidente del Codau, Alberto Scuttari, insieme a nomi importanti del mondo universitario e delle istituzioni. Tra gli ospiti: il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il vice sindaco di Milano Anna Scavuzzo. Con loro anche la presidente della Crui, Giovanna Iannantuoni, i rettori degli atenei ospitanti e delegati provenienti da oltre 300 università statali e non statali italiane.
Questo momento è il cuore del confronto tra i direttori generali degli atenei italiani, a sottolineare l’importanza nazionale dell’appuntamento. La scelta di Milano e della Bocconi come punto di partenza non è casuale: la città si conferma un crocevia centrale per il dialogo sul futuro dell’università e della ricerca.
Coopetizione: la formula per far crescere le università
Al centro del dibattito c’è il concetto di “coopetizione”, un mix di competizione e collaborazione che riguarda il modo in cui le università italiane possono lavorare insieme senza perdere la propria identità. Nel corso del convegno si discuterà di come realizzare progetti comuni, dalla ricerca ai programmi didattici, fino alla gestione condivisa di infrastrutture digitali e materiali.
Sarà inoltre grande attenzione alla dimensione internazionale, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni con università straniere. L’idea è che sfruttando al meglio sia la competizione sia la collaborazione, il sistema universitario italiano possa diventare più attrattivo e competitivo nel mondo, superando limiti legati a risorse e organizzazione.
Scenari difficili: risorse in calo e meno studenti
Alberto Scuttari, presidente del Codau, ha messo in chiaro che le università italiane si trovano davanti a una sfida importante. Con la fine dei finanziamenti del Pnrr e il calo demografico, gli anni a venire non saranno facili. Per affrontare queste difficoltà, secondo Scuttari, è fondamentale creare sinergie tra atenei, senza però perdere le caratteristiche che rendono unico ciascuno di loro.
La gestione universitaria dovrà puntare sia a trovare nuove risorse economiche sia a valorizzare il sistema universitario come un vero ecosistema di formazione e ricerca. Serve un equilibrio delicato tra autonomia e collaborazione, che deve riflettersi anche nei finanziamenti e nella gestione delle risorse interne.
Fondi e investimenti: la chiave per una gestione efficace
Scuttari ha richiamato l’attenzione sulla necessità di strumenti finanziari pensati per sostenere collaborazioni strategiche tra università. Bisogna fare in modo che i fondi investiti servano davvero a far crescere l’intero sistema accademico. La sfida non è solo distribuire i soldi, ma anche saperli gestire per tradurli in risultati concreti.
Si punta su meccanismi che mettano insieme competizione e collaborazione, per mantenere il valore e l’indipendenza di ogni ateneo, ma allo stesso tempo favorire iniziative comuni che spingano il settore universitario a migliorare sia in Italia sia all’estero.
Codau 2025: tre giorni di confronto tra plenarie, laboratori e networking
La 22ª edizione del convegno Codau si sviluppa su tre giorni. Dopo l’apertura a Milano, giovedì 18 settembre si sposta all’Università Cattolica del Sacro Cuore, per chiudersi venerdì 19 di nuovo alla Bocconi. Il programma prevede sessioni plenarie e atelier con esperti italiani ed europei.
Si parlerà di collaborazione e competizione tra università, con la presenza di esperti e rappresentanti istituzionali. Non mancheranno momenti dedicati al networking, fondamentali per creare contatti e scambi diretti tra i partecipanti. Un’occasione preziosa per il mondo accademico italiano, che si conferma così unito nel confronto e nello scambio di idee.