Cnca dall’assemblea nazionale a trento rilancia l’impegno sui referendum e critica il decreto sicurezza

Cnca dall’assemblea nazionale a trento rilancia l’impegno sui referendum e critica il decreto sicurezza

L’assemblea del Coordinamento nazionale comunità accoglienti a Trento sottolinea l’importanza della partecipazione civica nei referendum, critica il decreto sicurezza e amplia l’impegno verso ambiente, inclusione e diritti umani in Italia.
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L’assemblea nazionale del Coordinamento nazionale comunità accoglienti a Trento ha sottolineato l’importanza della partecipazione civica, il voto ai referendum sulla cittadinanza e ha criticato il decreto sicurezza, evidenziando la necessità di integrare tutela ambientale e giustizia sociale nelle politiche di accoglienza. - Gaeta.it

L’assemblea nazionale del Coordinamento nazionale comunità accoglienti , tenutasi a Trento, ha rappresentato un momento di confronto intenso sul ruolo della partecipazione civica in Italia. Caterina Pozzi, presidente del Cnca, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di andare a votare ai referendum dell’8 e 9 giugno. Il focus principale è stato il tema della cittadinanza, uno dei quesiti considerati fondamentali per le persone accolte nelle comunità. La discussione si è intrecciata con il dibattito sulle nuove norme in materia di sicurezza, viste come un passo indietro rispetto a principi di inclusione e diritti.

La partecipazione civile come pilastro dell’identità cittadina

Caterina Pozzi ha sottolineato che per il Cnca la partecipazione si configura come un aspetto essenziale della vita democratica. Per molti dei cittadini e cittadine coinvolti nelle comunità, andare a votare non è solo un diritto ma una necessità per sentirsi parte di un sistema collettivo. Lo slogan scelto per l’assemblea – “Terra. Più lenti, più profondi, più dolci” – rimanda a una riflessione che non si limita al mero gesto elettorale ma che coinvolge una visione più ampia del rapporto con il territorio e con la comunità.

Durante l’incontro, la presidente ha rimarcato l’importanza dei cinque ‘‘ presenti nei referendum in programma. In particolare, ha descritto come decisivo il voto sul tema della cittadinanza, che ha a che fare con diritti civili di gruppi vulnerabili spesso incontrati dalle varie realtà associative aderenti al Cnca. La partecipazione al voto rappresenta quindi un banco di prova per il tessuto sociale coinvolto in particolare nelle questioni legate all’accoglienza e all’inclusione.

Osservazioni critiche sul decreto sicurezza e l’impatto sulla società

Un capitolo fondamentale dell’assemblea ha riguardato le osservazioni critiche sul decreto sicurezza appena approvato dal Senato. Pozzi ha dichiarato che il provvedimento rappresenta una battuta d’arresto rilevante rispetto alla tutela delle libertà civili. Da un lato, limita la possibilità di dissenso, restringendo lo spazio democratico. Dall’altro, si focalizza su specifiche categorie sociali, in particolare migranti ospitati nei centri di permanenza per i rimpatri e detenuti, aumentando le condizioni di marginalizzazione e controllo.

Secondo la presidente del Cnca, alcune norme sembrano riportare indietro l’Italia di decenni, allontanandola da pratiche di inclusione e rispetto dei diritti umani. Questo quadro genera un senso di allarme sia nelle organizzazioni sociali sia tra la popolazione più sensibile alle tematiche dell’accoglienza. Nonostante le iniziative di sensibilizzazione realizzate finora, Pozzi ha riconosciuto che il governo appare determinato nella sua linea, ma l’impegno del Cnca e delle associazioni amiche rimane saldo nel cercare modi per reagire e contrastare le politiche restrittive.

La cura della comunità terrestre come nuovo orizzonte del cnca

Il tema principale al centro dell’assemblea del Cnca non riguarda solamente l’attenzione verso le persone ma si allarga fino a comprendere la dimensione ambientale. La rete, che raggruppa circa 240 organizzazioni diffuse in tutta Italia, ha posto l’accento sulla necessità di integrare nella propria missione la tutela della comunità terrestre. L’idea è che la salvaguardia dell’ambiente abbia ripercussioni dirette sulle condizioni di vita delle fasce più vulnerabili.

La responsabilità condivisa verso il territorio è quindi il nuovo mandato che il Cnca intende assumere, andando oltre agli ambiti tradizionali dell’accoglienza e dell’assistenza sociale. Le trasformazioni ambientali, come il cambiamento climatico e l’inquinamento, colpiscono quindi in modo particolare chi già vive in situazioni di fragilità economica e sociale. Questo porta a ridefinire il lavoro associativo, rendendolo più integrato e attento alle conseguenze ecologiche sulla vita quotidiana delle persone.

Un impegno condiviso per la giustizia sociale e i diritti umani

La scelta di porre l’accento su una cura più ampia, che abbraccia il pianeta intero, riflette una consapevolezza crescente nelle organizzazioni che partecipano al Cnca. Serve un impegno condiviso per affrontare le sfide ambientali con uno sguardo che consideri la giustizia sociale e i diritti umani come aspetti inseparabili. L’assemblea di Trento ha dunque offerto un terreno di riflessione e programmazione concreto per proseguire lungo questa strada.

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