Claudio Baglioni ha ufficializzato la fine del suo percorso chiamato “mille giorni”, un progetto che aveva anticipato tempo fa e che ora si avvicina alla conclusione senza ripensamenti. L’annuncio si affianca alla pubblicazione di una nuova edizione del suo storico album “La vita è adesso”, che celebra i 40 anni dalla prima uscita. Nel frattempo si prepara un tour estivo di 40 date nel 2026, con una anteprima speciale a Lampedusa, luogo caro all’artista.
La fine dei mille giorni senza rimpianti
Il cantautore romano aveva anticipato che questa fase della sua carriera sarebbe terminata, e ora conferma la decisione. Ha raccontato di aver avuto subito un momento di dubbio, temendo di aver sbagliato a fermarsi. Ma il pensiero è cambiato rapidamente. Per lui, questi “mille giorni” sono stati un modo per chiudere progetti che sentiva di aver portato avanti con un’identità precisa. Definisce il termine “mille” più simbolico che letterale: il percorso può avere qualche giorno in più, ma ha voluto dare un senso e una cornice a questa esperienza. Si è concentrato su lavori che potesse riconoscere in modo completo, evitando dispersioni o iniziative meno rappresentative della sua musica.
Un momento per riflettere e creare
Questo periodo gli ha dato modo di mettere a fuoco idee e canzoni senza fretta, favorendo una concentrazione su se stesso e sul suo lavoro. La scelta di fermarsi non è seguita da un ritiro totale, ma da una nuova fase artistica, coronata dall’annuncio del tour e dalla nuova edizione dell’album. Baglioni sembra puntare a un equilibrio fra la celebrazione di un passato importante e la ricerca di nuove esperienze sul palco, sempre coltivando il rapporto con i suoi fan.
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La nuova edizione di la vita è adesso a 40 anni dalla prima pubblicazione
“la vita è adesso – il sogno è sempre” torna in una veste rinnovata, per celebrare i quarant’anni dall’uscita originale nel 1985. L’album è stato per molto tempo uno dei punti più alti della sua carriera, segnando un momento di passaggio nella musica italiana. Baglioni ha voluto offrire un’edizione che riflettesse sia il valore storico del disco sia una sua rilettura contemporanea. La scelta del titolo, con il sottotitolo, indica l’intenzione di richiamare un messaggio di continuità, il sogno che non finisce mai, nonostante il tempo trascorso.
Un retroscena creativo
Durante la presentazione ha raccontato un retroscena legato al lavoro originale. Inizialmente il disco si sarebbe dovuto chiamare “Un bar sulla città”. Il cantante scrisse molte delle canzoni seduto a un tavolo all’aperto dello Zodiaco, vicino all’Osservatorio di Monte Mario a Roma. Per più di due mesi e mezzo, trascorse le giornate osservando la città dall’alto. La vista lo ispirava, con le storie di migliaia di persone e scene di vita che gli scorrevano davanti. Ogni pausa era accompagnata da un gelato o un caffè, mentre annotava le parole per le sue canzoni.
Quel luogo e quel periodo gli dettero lo stimolo per molte idee, tanto da ricordare come, al termine di ogni giornata, si concedeva un brindisi con uno spumante immaginario per festeggiare la sua creazione. È da qui che nacque spontanea l’esclamazione “Evviva la vita! La vita è adesso”. Questa frase sintetizza la filosofia del disco e di quella stagione creativa. L’album ha poi avuto un impatto significativo sulla musica italiana, e questa nuova edizione vuole renderlo accessibile a nuove generazioni, mantenendo vivo quel legame con il passato e la città di Roma.
Il grand tour estivo 2026 con tappa gratuita a lampedusa
Baglioni ha annunciato un lungo tour per l’estate del 2026, con ben 40 date previste in varie città italiane. Una delle particolarità è la scelta di inaugurare questa sequenza di concerti con una anteprima a Lampedusa, il 27 settembre, evento a ingresso gratuito. L’isola siciliana ha una lunga storia con Baglioni, che dal 2003 al 2012 organizzò lì il festival “O Scià”. Questi anni hanno segnato un legame importante, sia artistico sia umano, tra il cantautore e la comunità locale.
Un evento dal forte valore simbolico
L’evento gratuito a Lampedusa sarà un’occasione per ritrovare quel rapporto speciale con il territorio e il pubblico. Il festival “O Scià” non è solo musica per Baglioni, bensì un momento che guarda anche a temi sociali e culturali, come riflessioni sull’immigrazione e sull’identità mediterranea. Portare di nuovo la sua musica sull’isola significa anche rilanciare dall’arte un messaggio di inclusione e memoria.
Il successivo tour sarà denso e impegnativo, con tappe in molte città italiane durante i mesi più caldi del 2026. Questo percorso segna una fase nuova della carriera di Baglioni, dopo la scelta di fermarsi e chiudere la parentesi dei mille giorni. La lunghezza della tournée testimonia come l’artista voglia mantenere viva la sua presenza sui palchi e con il suo pubblico, pur in forme diverse.
Le date precise e i luoghi saranno svelati nelle prossime settimane, ma già si registra grande attesa tra gli appassionati. Il ritorno di Baglioni a Lampedusa, in particolare, richiama un momento storico e offre un’importante opportunità di incontro intorno alla musica e ai temi sociali. La scelta di un concerto gratuito, in un luogo simbolico, conferma la volontà di mantenere la musica accessibile e collegata alla realtà.