Una ragazza di 19 anni ha denunciato ai carabinieri di Treviso una presunta violenza sessuale di gruppo subita durante una vacanza a Malta, coinvolgendo cinque giovani pugliesi tra i 17 e i 19 anni. La vicenda è ora al centro di una indagine per accertare i fatti.
La denuncia ai Carabinieri Di Treviso e i protagonisti della vicenda
La testimonianza della ragazza, residente nel Nord Italia, si è concretizzata con una denuncia presentata presso una stazione dei carabinieri di provincia a Treviso. Nella sua segnalazione ha raccontato di aver incontrato un gruppo composto da quattro giovani brindisini e un ragazzo leccese, tutti giovanissimi, illustandone la dinamica del presunto abuso avvenuto durante una vacanza a Malta.
L’incontro tra la ragazza e il gruppo è avvenuto sul posto durante un soggiorno in cui la giovane si trovava per motivi di vacanza. La denuncia fa riferimento a un episodio che si sarebbe verificato alcune settimane fa. I giovani, sotto inchiesta, si difendono respingendo ogni accusa formulata dalla vittima.
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Ricostruzione dei fatti secondo la denuncia: dalle serate in locali alla presunta aggressione
La ragazza ha descritto il contesto in cui si sono svolti i fatti denunciati. Dopo aver trascorso insieme ai cinque ragazzi alcune ore in locali pubblici di Malta, avrebbe acconsentito all’invito di seguirli nel loro appartamento per continuare la serata. È lì che, secondo il racconto fornito, si sarebbe consumato l’abuso.
Oltre alla violenza, la denuncia riferisce che l’episodio sarebbe stato ripreso con un telefono cellulare da uno degli indagati. I dettagli su questa registrazione sono ancora oggetto di verifica da parte degli investigatori. La giovane ha fornito elementi che hanno portato alla segnalazione formale e alla successiva apertura delle indagini.
Le indagini in corso: controllo dei dispositivi e acquisizione di prove
Le Forze dell’ordine hanno attivato una serie di accertamenti approfonditi concentrandosi soprattutto sui telefoni cellulari dei cinque indagati e della ragazza. Questi dispositivi sono infatti al centro delle verifiche per rilevare eventuali video, messaggi o altre tracce utili agli inquirenti.
Le analisi sono volte a circoscrivere la vicenda, documentare con dati concreti quanto accaduto e valutare la fondatezza della denuncia di violenza sessuale aggravata di gruppo. Al momento le verifiche proseguono senza interventi giudiziari pubblici, mentre i ragazzi risultano indagati ma non arrestati.
Il procedimento evidenzia come la testimonianza della vittima abbia fatto scattare un processo investigativo orientato a chiarire ogni aspetto prima di passi successivi. Le autorità mantengono il massimo riserbo sulla vicenda, considerando la delicatezza del caso e la giovane età dei soggetti coinvolti.