Chiusura delle indagini su curva milanista e accuse di corruzione: ecco tutti i dettagli

Chiusura delle indagini su curva milanista e accuse di corruzione: ecco tutti i dettagli

La Procura di Milano chiude un’inchiesta su violenza e corruzione nel calcio, coinvolgendo ultras e un consigliere regionale, rivelando legami tra criminalità organizzata e sport nella città.
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Chiusura delle indagini su curva milanista e accuse di corruzione: ecco tutti i dettagli - Gaeta.it

La Procura di Milano ha concluso l’inchiesta che ha scosso il panorama calcistico e politico della città, collegando episodi di violenza e malversazione a diversi nomi noti. A mettere a segno questo importante sviluppo sono stati i pm Paolo Storari e Sara Ombra, che hanno messo un punto fermo su una serie di casi che coinvolgono, oltre agli ultras, anche un consigliere regionale. L’avviso di conclusione indagini è stato notificato a un insieme di persone e aziende, evidenziando i molteplici aspetti emersi durante le indagini.

Le indagini sulle curve di San Siro

Uno degli aspetti più significativi delle indagini riguarda le famigerate curve di San Siro, teatro di episodi di violenza e tensione. La chiusura delle indagini ha portato alla luce il tentativo di omicidio dell’ultrà rossonero Enzo Anghinelli, avvenuto nel 2019. Gli accusati principali in questo caso sono Luca Lucci, il capo della curva sud del Milan, e il suo vice, Daniele Cataldo. Entrambi sono stati indicati come attori chiave in una rete di violenza che, da anni, caratterizza la vita dei tifosi, talvolta oltrepassando il confine della legalità.

Inoltre, l’indagine ha toccato un altro caso di rilevanza criminale: l’assassinio di Antonio Bellocco, legato alla criminalità organizzata. Per questo delitto, è attualmente in carcere Andrea Beretta, ex capo della curva nord interista. Questi episodi non solo sollevano interrogativi sull’influenza delle curve sugli eventi sportivi, ma evidenziano anche un tessuto di relazioni tra criminalità e passione calcistica, creando un connubio preoccupante.

Accuse di corruzione su un consigliere regionale

L’inchiesta ha svelato anche altri lati oscuri, gettando ombre su figure politiche. Manfredi Palmeri, consigliere regionale e comunale, è accusato di corruzione tra privati. Le indagini lo hanno visto coinvolto insieme a Gherardo Zaccagni, l’imprenditore responsabile della gestione dei parcheggi fuori da San Siro, e un terzo complice. Palmeri, che risulta membro del consiglio direttivo della M-I Stadio, la società che gestisce lo stadio Giuseppe Meazza, sarebbe responsabile di aver favorito l’affidamento dei parcheggi a Zaccagni e alla sua società Kiss&Fly srl.

Stando alle ricostruzioni fornite dai pubblici ministeri, la corruzione si sarebbe concretizzata in cambio dell’affidamento della gestione dei parcheggi durante eventi come i concerti previsti nel 2024. Palmeri avrebbe ricevuto un’opera d’arte da un artista cinese, i cui costi sarebbero ammontati a 11mila euro, incentivando così una connessione tra ambito politico e affari privati che si sviluppa intorno a eventi di grande richiamo come quelli che si svolgono nello stadio milanese.

Le implicazioni del caso

La chiusura delle indagini rappresenta un passo cruciale per chiarire le dinamiche tra sport e criminalità organizzata a Milano. I dettagli emersi dai casi di violenza e corruzione non solo pongono interrogativi sull’efficacia delle misure di sicurezza, ma sollevano anche questioni relative alla trasparenza nel mondo dello sport e alla gestione delle infrastrutture ad esso legate. Con l’asta di gestione dei parcheggi e i legami tra ultras e figure politiche in evidenza, si fa sempre più urgente chiedersi quali siano le misure necessarie per prevenire tali situazioni in futuro.

L’auspicio è che l’attività della magistratura possa portare a una maggiore vigilanza su questi crudi aspetti della cultura calcistica. Solo così si potrà garantire un ambiente più sicuro e inclusivo per i veri tifosi, che celebrano lo sport con passione e rispetto.

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