Chieti: allerta per il futuro dell’ospedale Ss. Annunziata tra sgomberi e incertezze strutturali

Chieti: allerta per il futuro dell’ospedale Ss. Annunziata tra sgomberi e incertezze strutturali

Controversie sul riordino dell’ospedale Ss. Annunziata di Chieti: preoccupazioni per la sicurezza dei servizi e la continuità operativa dei reparti vitali, sollecitano un dialogo tra autorità locali e sanitarie.
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Chieti: allerta per il futuro dell’ospedale Ss. Annunziata tra sgomberi e incertezze strutturali - Gaeta.it

In un contesto sanitario in continua evoluzione, l’ospedale Ss. Annunziata di Chieti si trova al centro di una controversia riguardante il riordino delle sue attività e la gestione dei reparti. L’allerta lanciata dal sindaco Diego Ferrara, sostenuta dal capogruppo PD Silvio Paolucci, evidenzia le preoccupazioni per la sicurezza e la continuità dei servizi offerti dal nosocomio che, secondo le dichiarazioni, potrebbe subire interruzioni significative. Questo articolo esplorerà le modalità di dislocazione e sgombero annunciate dalla Direzione Generale della Asl 2, analizzando le conseguenze potenziali su reparti cruciali e sul sistema sanitario territoriale.

I piani di dislocazione della ASL 2

Recentemente, la Direzione Generale della ASL 2 ha comunicato ai primari dell’ospedale Ss. Annunziata un piano di dislocazione e sgombero di alcune attività e strutture dal corpo C e dai nodi B/C. Questa informazione ha generato una serie di interrogativi riguardo le misure da adottare per garantire la continuità operativa di tutti i reparti interessati. La mancanza di dettagli chiari su come verranno gestiti i reparti e i servizi già in atto ha spinto il capogruppo PD a richiedere una seduta della Commissione Vigilanza del Consiglio regionale con la presenza di figure chiave come il sindaco Ferrara e il Rettore Liborio Stuppia.

L’intento di Paolucci è quello di acquisire documenti e atti che possano chiarire la situazione attuale e il piano futuro, evidenziando che un simile intervento strutturale deve essere concordato e pianificato con tutte le autorità competenti. La richiesta di chiarimenti si fa sentire in un contesto dove l’ospedale ha già vissuto momenti di criticità, rendendo necessaria una strategia condivisa che tenga conto di tutte le parti coinvolte.

Le preoccupazioni del sindaco e del rettore

L’allerta del sindaco Diego Ferrara non è infondata, considerato che l’ospedale è teatro di operazioni importanti e vitali per la comunità. Paolucci sottolinea che, malgrado le rilevanti manutenzioni richieste da tempo, è inaccettabile che si proceda a un piano di smobilitazione senza garanzie di continuità. I servizi sanitari sono un pilastro per la popolazione locale e l’interruzione delle attività potrebbe creare un vuoto difficile da colmare.

La preoccupazione più grande riguarda i tre reparti di medicina, ginecologia con sala parto, nefrologia con sala dialisi e oculistica con sala chirurgica. Questi servizi non solo offrono assistenza immediata e continua ai pazienti di Chieti e dintorni, ma sono anche fondamentali per il funzionamento dell’Università che, attraverso il Rettore Stuppia, ha già espresso la necessità di rinnovare le convenzioni per mantenere attiva la propria attività accademica. Ogni modifica strutturale che non prenda in considerazione le esigenze emergenti mette in pericolo l’operatività sia del presidio ospedaliero sia dell’istituzione accademica.

Un futuro da definire per Chieti e il suo ospedale

La situazione attuale dell’ospedale Ss. Annunziata, quindi, è caratterizzata da una crescente incertezza. La gestione della sanità in regione, fino a oggi, non ha mostrato segni di proattività in un contesto in cui le necessità dei cittadini crescono quotidianamente. Dopo sei anni di inattività nel campo dell’edilizia sanitaria, il riemergere di un piano di opera per la dislocazione e lo sgombero solleva legittime preoccupazioni tra i rappresentanti locali, i medici e i pazienti stessi.

L’idea di svalutare un ospedale come il Ss. Annunziata, alleggerendo la sua funzionalità e i servizi, viene percepita come un passo retrogrado. Un’eventuale riduzione delle capacità assistenziali rischia di pesare non solo sui cittadini ma potrebbe anche avere ripercussioni sul sistema sanitario più ampio, favorendo una spinta verso altri presidi e dirottando risorse già scarse.

Pertanto, è fondamentale che le autorità competenti intraprendano un dialogo costruttivo per garantire una gestione della sanità a beneficio della comunità, mantenendo alta l’attenzione su ciò che accade dentro le mura dell’ospedale Ss. Annunziata e salvaguardando i diritti e le necessità delle persone che vi fanno affidamento.

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