Chi prende 6 in condotta non sarà bocciato ma dovrà fare un compito di cittadinanza per passare l’anno

Chi Prende 6 In Condotta Non S

Dal 2025/2026 la valutazione della condotta nelle scuole italiane elimina la bocciatura automatica per il 6, sostituita da un obbligatorio "compito di cittadinanza" volto a responsabilizzare gli studenti su temi civici e sociali. - Gaeta.it

Sara Gatti

30 Luglio 2025

A partire dall’anno scolastico 2025/2026, cambia il modo di valutare la condotta degli studenti nelle scuole italiane. La riforma appena approvata dal consiglio dei ministri elimina la bocciatura automatica per chi riceve un 6 in condotta, introducendo al contrario l’obbligo di un “compito di cittadinanza” per poter proseguire l’anno. L’obiettivo è spostare l’attenzione dalla punizione al senso di responsabilità, con un elaborato che mette al centro temi sociali e civili legati ai comportamenti degli studenti.

I cambiamenti principali nella valutazione della condotta

La novità più rilevante riguarda proprio il fatto che la valutazione della condotta non porta più a una bocciatura immediata in caso di insufficienza minima, cioè il 6. Questo voto segnalerà comunque una situazione da recuperare, che si traduce in un compito obbligatorio da svolgere entro l’anno scolastico. Se lo studente completerà l’elaborato con successo, potrà accedere all’anno scolastico successivo senza problemi.

Il governo ha voluto così passare da un sistema punitivo a uno che responsabilizza e coinvolge gli studenti proprio sui valori fondamentali della vita di comunità.

Il compito di cittadinanza e i suoi temi principali

Il compito di cittadinanza sarà legato allo sviluppo della consapevolezza su temi quali la convivenza civile, il rispetto delle regole, la partecipazione attiva alla società e i diritti e doveri di ogni cittadino. In questo modo, il recupero della condotta insufficiente avverrà attraverso un percorso didattico e riflessivo, che punta a far capire perché certi comportamenti sono importanti.

Struttura e contenuti del compito di cittadinanza

Al momento mancano ancora indicazioni ufficiali precise del ministero sull’organizzazione del compito di cittadinanza. In base alle anticipazioni, il lavoro richiesto dovrà essere un elaborato scritto che spiega in modo approfondito e personale le cause che hanno portato alla valutazione negativa di condotta.

Lo studente dovrà affrontare temi connessi ai principi fondamentali della cittadinanza attiva, offrendo esempi e ragionamenti che dimostrino di aver compreso l’importanza di rispettare le regole e di contribuire alla convivenza nel contesto scolastico e sociale.

Riflessioni e documentazione

Il contenuto potrebbe includere riflessioni su argomenti come la responsabilità individuale, il rispetto per gli altri, l’impegno civico, il diritto di partecipazione e la solidarietà. L’intento è che lo studente non solo riconosca gli errori fatti, ma sviluppi anche consapevolezza su come migliorare il proprio comportamento nel futuro.

La prova potrà essere corredata da documenti o testimonianze che rafforzino il discorso, e sarà valutata da commissioni apposite designate dalla scuola.

Modalità di valutazione e conseguenze per gli studenti

La valutazione del compito di cittadinanza sarà fondamentale per accertare se lo studente ha acquisito la consapevolezza richiesta. Solo in caso di esito positivo potrà essere ammesso all’anno successivo. Questo metodo supera la precedente impostazione, basata soprattutto sull’assegnazione di voti e sul rischio di bocciature.

Le scuole sono chiamate a predisporre gruppi di lavoro incaricati di verificare la qualità e la completezza dell’elaborato. La valutazione terrà conto della coerenza tra quanto scritto e le motivazioni originarie del voto in condotta, sia nella forma che nei contenuti.

Un percorso di crescita personale

In questo modo, l’attenzione si concentra su un reale percorso di crescita personale dello studente. Il nuovo sistema potrebbe rendere meno traumatica la gestione delle insufficienze in condotta, evitando scontri e rinvii prolungati.

Nello stesso tempo, richiede agli istituti scolastici di organizzarsi adeguatamente per guidare gli studenti nel percorso e monitorarne i progressi. Il ministero sta lavorando a linee guida precise che saranno diffuse nei prossimi mesi, in modo da uniformare l’applicazione in tutte le scuole italiane.