Cerveteri, il gruppo Città Futura Annozero escluso da tutte le commissioni comunali

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Città Futura Annozero escluso dalle commissioni comunali di Cerveteri. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

14 Settembre 2025

Nell’ultimo consiglio comunale di Cerveteri, la maggioranza ha adottato una misura che ha escluso il gruppo consiliare “Città Futura Annozero” da tutte le commissioni permanenti. Questo intervento ha suscitato proteste da parte degli interessati, che parlano di un provvedimento rigido e penalizzante, mentre la maggioranza afferma di aver agito nel rispetto del regolamento. Attraverso le parole dei consiglieri Laura Mundula e Federico Salamone, si chiariscono i dettagli di questa decisione e le sue ripercussioni istituzionali.

Il consiglio comunale ha votato l’esclusione del gruppo da tutte le commissioni permanenti

Durante l’ultimo consiglio comunale di Cerveteri, la maggioranza ha presentato e fatto approvare un provvedimento che ha comportato l’esclusione del gruppo di opposizione “Città Futura Annozero” da tutte le commissioni permanenti dove erano rappresentati. In particolare, i consiglieri Laura Mundula e Federico Salamone hanno perso i posti nelle commissioni Scuola e Urbanistica rispettivamente. La mossa è stata anticipata da un intervento del Presidente del Consiglio, Carmelo Travaglia, che ha sollevato il problema di un presunto squilibrio nella composizione delle commissioni, conseguente a un cambio di schieramento da parte dei consiglieri coinvolti.

L’argomentazione fondamentale alla base della decisione è stata la necessità di rispettare un equilibrio numerico tra maggioranza e opposizione all’interno di questi organi, considerati come “tavoli di lavoro” per l’approfondimento degli atti comunali. Secondo il regolamento vigente nel Comune, ogni commissione deve essere composta da cinque membri, con tre appartenenti alla maggioranza e due all’opposizione. Poiché “Città Futura Annozero” ha deciso di uscire dalla maggioranza, la presidenza del consiglio ha interpretato la situazione come un’esplicita perdita del diritto a sedere nelle commissioni, imponendo una ristrutturazione dei membri per ripristinare il rapporto 3–2.

I consiglieri contestano la decisione, richiamando la giurisprudenza e il principio di rappresentatività

I consiglieri Mundula e Salamone hanno espresso forte disapprovazione nei confronti del provvedimento, definendolo lesivo della rappresentanza dei gruppi all’interno del consiglio comunale. Hanno presentato una contestazione tecnica, che si basa sui principi amministrativi e i pareri del Ministero dell’Interno. La loro critica si concentra soprattutto sulla necessità che ogni gruppo consiliare disponga di un proprio rappresentante in ogni commissione, per garantire un dibattito ampio e trasparente.

Secondo i due consiglieri, il regolamento non rispecchia più le esigenze attuali e dovrebbe essere modificato per assicurare l’inclusione di tutti i gruppi nelle commissioni. Essi hanno fatto l’esempio del Comune di Ladispoli, dove si utilizza lo strumento del “voto ponderato”: ogni commissario rappresenta un numero di voti pari ai consiglieri del proprio gruppo. In questo modo la maggioranza in aula si riflette anche dentro le commissioni, senza escludere le minoranze dalla partecipazione attiva. La proposta, però, non ha trovato ascolto, e gli esponenti di “Città Futura Annozero” hanno denunciato una scelta politica orientata a escluderli in modo punitivo.

Accuse di intento punitivo e raffronto con episodi simili nel passato recente

I consiglieri hanno rimarcato che il provvedimento non è una risposta a blocchi o impedimenti nell’attività delle commissioni. Questi organi, infatti, hanno carattere consultivo e non possono “bloccare” decisioni amministrative. Hanno sottolineato il lavoro condiviso svolto sulla revisione del regolamento mensa, approvato con larghissima maggioranza in consiglio, che mostra come la partecipazione di “Città Futura Annozero” non abbia mai ostacolato l’attività amministrativa.

L’aspetto più critico riguarda la differenza di trattamento rispetto a quanto avvenuto qualche settimana prima con altri consiglieri definibili “dissidenti”, che pure avevano abbandonato la maggioranza assumendo ruolo di appoggio esterno. In quel caso, non era stata toccata la composizione delle commissioni. Il fatto che ora si agisca modificando gli equilibri a danno di un gruppo appena uscito dalla maggioranza viene interpretato come una ritorsione politica. È stato ricordato che anche il presidente stesso aveva partecipato a quell’operazione. Per i consiglieri esclusi, questa discrasia conferma l’intento punitivo di questa decisione.

Le opzioni all’orizzonte: ricorso amministrativo o percorso politico per cambiare il regolamento

Il gruppo di “Città Futura Annozero” sta valutando di presentare un ricorso alla giustizia amministrativa, dato che la giurisprudenza in materia sembra supportare la loro posizione. Tuttavia, considerano anche l’impatto economico di azioni legali, che potrebbe provocare spese per le casse comunali. Per questo preferiscono cercare una via politica, convocando i capigruppo per avviare una revisione veloce del regolamento.

Secondo i consiglieri, una modifica mirata potrebbe completarsi in tempi brevi, allineando le norme a quelle adottate da altri comuni, e garantendo così la presenza di ogni gruppo in tutte le commissioni, unita a un sistema di voto ponderato. Se non si raggiungerà questa intesa, lo scenario potrebbe complicarsi, lasciando aperto il ricorso giudiziario. Intanto, “Città Futura Annozero” osserva i lavori delle commissioni in veste di uditore, potendo intervenire solo con l’autorizzazione del presidente della commissione.

L’episodio porta al centro dell’attenzione un nodo istituzionale delicato, quello della rappresentanza e dell’equilibrio tra maggioranza e opposizione negli organi di consultazione comunale, che resta al momento irrisolto e con possibili riflessi futuri sulla gestione politica cittadina.