Nel comune di cerveteri, a cerenova, emergono questioni legate alla gestione e manutenzione di aree condominiali che ormai sono diventate spazi pubblici di fatto. Cortili, vialetti e marciapiedi formano un reticolo di passaggi aperti alla comunità, dietro ai quali si celano interrogativi su chi debba vigilare e intervenire per garantire la sicurezza. Il dibattito tocca aspetti legali complessi e si riflette nel confronto acceso tra amministrazione comunale e residenti, che spesso si trovano di fronte a situazioni di degrado dopo anni di uso condiviso.
Il contesto di degrado denunciato dalla lega salvini premier cerveteri
Recentemente, la lega salvini premier di cerveteri ha pubblicato un post su facebook che evidenzia lo stato di abbandono di alcune zone formalmente private, ma nelle quali si muove l’intera cittadinanza. Cortili e marciapiedi di proprietà di condomini risultano senza manutenzione adeguata, creando disagi e pericoli. La denuncia solleva la domanda se abbia senso trattare queste aree come private, quando di fatto sono integrate nel percorso pubblico e frequentate come tali.
Questa situazione apre un dibattito politico, con la lega che suggerisce come il comune debba farsi carico della questione. Dal loro punto di vista, restare fermi potrebbe significare ignorare la sicurezza dei cittadini e consentire che si aggravino condizioni rischiose che non riguardano soltanto i proprietari ma l’intera comunità. Il focus è quindi sul ruolo, attuale e futuro, dell’amministrazione in merito a spese di manutenzione e messa in sicurezza.
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La giurisprudenza: responsabilità del comune o dei privati?
Negli ultimi trent’anni, diverse sentenze si sono pronunciate sui casi in cui aree dall’uso privato risultano aperte al pubblico. Non esiste un orientamento netto. In alcuni casi, come nella sentenza della corte di cassazione del 2010, si indica che se un’amministrazione comunale permette l’uso pubblico di un’area privata, essa deve garantire la vigilanza e l’intervento necessari per mantenerla sicura.
Responsabilità civili e casi giudiziari
Il ragionamento è chiaro: se un cittadino si fa male transitando in uno di questi luoghi, la responsabilità potrebbe ricadere sul comune che ha implicitamente autorizzato quel passaggio. Una pronuncia simile, del 2017, estende l’obbligo di mettere in sicurezza anche a porzioni private adiacenti a vie pubbliche che rappresentano un pericolo per l’incolumità.
Queste indicazioni giurisprudenziali sottolineano un ruolo attivo dell’amministrazione quando l’uso pubblico è evidente e riconosciuto. In questo scenario, il comune non può limitarsi al controllo, ma deve intervenire direttamente o indirettamente nella gestione degli spazi. Tuttavia, non tutti i tribunali hanno adottato questa linea.
Sentenze contrastanti: la custodia delle aree condominiali resta privata?
La questione rende più complesso un caso in apparenza semplice. Il tribunale di potenza, ad esempio, ha escluso la responsabilità di un condominio per la caduta di un pedone su un marciapiede condominiale, rilevando che sebbene aperto a tutti, il controllo a quel punto spetterebbe all’amministrazione comunale come custode di fatto dell’area.
Al contrario, una sentenza del 2023 della corte d’appello di salerno ha confermato che la custodia di un marciapiede condominiale continua a spettare ai proprietari. Il comune interviene solo con funzioni di controllo e, in caso di omissioni, può far scattare responsabilità di vigilanza ma non svolge in alcun modo la manutenzione a nome dei privati.
Gli orientamenti divergono quindi soprattutto in base al modo con cui l’uso pubblico è formalizzato o tollerato. Se il comune integra quelle aree nel sistema di segnaletica o illuminazione, la legge tende a renderlo responsabile diretto della manutenzione. Se invece la presenza pubblica è “tollerata” ma non ufficiale, la gestione rimane ai residenti, lasciando al comune possibilità limitate di intervento diretto.
Possibili interventi dell’amministrazione di cerveteri su cerenova
Alla luce dei precedenti giuridici e delle condizioni sul territorio, l’amministrazione della città di cerveteri si trova di fronte a scelte complesse. Una soluzione netta sarebbe acquisire queste aree al patrimonio comunale, assorbendone quindi i costi di manutenzione e gestione. Ciò comporterebbe oneri economici importanti ma eliminerebbe ogni incertezza sulla responsabilità.
Alternative e ordinanze comunali
In alternativa si possono adottare provvedimenti più immediati, come ordinanze che obblighino i proprietari alla manutenzione con la possibilità di intervento in danno da parte del comune. In questo modo, si può accelerare la messa in sicurezza senza un impegno diretto delle casse pubbliche, almeno nel breve periodo.
Qualunque strada venga scelta, la situazione attuale – descritta da più parti come simile a “beirut” per il degrado – non appare più sostenibile. Il tema non si limita ad aspetti tecnici, ma riguarda in prima battuta la sicurezza dei cittadini. Imporre responsabilità precise e azioni chiare diventa dunque una priorità, per evitare che l’ambiguità delle competenze continui a lasciare spazi vuoti nella gestione quotidiana degli spazi pubblici e privati a cerenova.