Centrodestra laziale: tensioni crescenti minacciano il funzionamento del Consiglio regionale

Centrodestra laziale: tensioni crescenti minacciano il funzionamento del Consiglio regionale

Instabilità politica nel Lazio: tensioni tra Forza Italia e Fratelli d’Italia ostacolano il lavoro del Consiglio regionale, complicando l’approvazione di provvedimenti cruciali e alimentando l’ostruzionismo dell’opposizione.
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Centrodestra laziale: tensioni crescenti minacciano il funzionamento del Consiglio regionale - (Credit: abitarearoma.it)

Il clima politico nel Lazio, in particolare all’interno della coalizione di centrodestra, sta vivendo un periodo di notevole instabilità che potrebbe compromettere il lavoro del Consiglio regionale. La frattura tra i partiti, in particolare tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, è emersa chiaramente in occasione di discussioni su nomine e strategia legislativa. La situazione si è ulteriormente aggravata con le recenti controversie attorno all’emendamento riguardante le riserve naturali presentato dall’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini.

Il nodo dell’emendamento sulle riserve naturali

Il progetto di legge in discussione prevede la creazione di un ente unico per la gestione di diverse riserve naturali, fra cui la Selva del Lamone e Monte Rufeno, situate nella provincia di Viterbo. La proposta, inserita nel collegato di bilancio, ha suscitato reazioni contrastanti, sia all’interno della maggioranza che dall’opposizione. La commissione Bilancio ha già espresso un parere negativo, con il voto contrario non solo dell’opposizione ma anche di alleati di Forza Italia, evidenziando le tensioni interne alla coalizione. Nonostante il parere avverso, Daniele Sabatini, capogruppo di Fratelli d’Italia per Viterbo, ha scelto di ripresentare l’emendamento, generando un acceso confronto tra i vari gruppi.

La controversia ha accelerato un clima di divisione, attirando rapidamente le critiche del Partito Democratico e di Italia Viva, che hanno chiesto una revisione della proposta. L’insistenza di Sabatini nel difendere l’emendamento ha fatto emergere chiaramente le linee di frattura all’interno della maggioranza, evidenziando una mancanza di coesione tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. Questo scontro interno solleva interrogativi sulla capacità della coalizione di gestire questioni cruciali come la programmazione economica e il bilancio regionale.

L’ostruzionismo in consiglio regionale

Il dibattito attorno all’emendamento sulle riserve naturali ha innescato una strategia di ostruzionismo da parte del Partito Democratico, volto a bloccare i lavori legislativi. La presentazione di numerosi ordini del giorno al Documento di programmazione economica e finanziaria da parte dei rappresentanti del Pd ha rallentato significativamente il processo di approvazione, con conseguenti ritardi attesi di almeno due settimane. I rappresentanti di Italia Viva hanno sottolineato la necessità che Fratelli d’Italia ritiri l’emendamento per ripristinare un certo livello di operatività in aula.

Attualmente, il Consiglio regionale ha ancora 60 atti da esaminare rispetto ai 190 iniziali, rendendo evidente come l’impatto di tali strategie di ostruzionismo possa determinare un grave ritardo nell’approvazione del Defr e di altri provvedimenti cruciali. Sebbene questa tattica risponda a una logica politica di opposizione, la sua attuazione avviene in un contesto di fragilità interna alla maggioranza, complicando ulteriormente la già difficile situazione.

La spaccatura interna

Le tensioni in seno a Fratelli d’Italia sono emerse in modo preoccupante durante il meeting del 17 ottobre, quando, senza la presenza del governatore Francesco Rocca e dell’assessore Righini, la discussione ha assunto toni di forte conflittualità. La presenza di numerosi membri di Forza Italia assenti durante le sedute ha ulteriormente complicato la situazione, suscitando malumori tra gli assessori e i consiglieri presenti, chiamati a garantire il numero legale.

Quest’assenza di coesione ha amplificato le critiche interne a Sabatini da parte di diversi compagni di partito. Molti di loro hanno messo in discussione la sua strategia di mantenimento dell’emendamento, considerata controproducente di fronte alle pressioni esterne e ai rischi di un deterioramento della situazione legislativa. In questo contesto, il timore è che l’ostruzionismo dell’opposizione possa compromettere l’approvazione di due delibere fondamentali.

Un possibile intervento del governatore Rocca

Nel tentativo di recuperare il controllo sulla situazione, il governatore Francesco Rocca ha annunciato il suo intervento al rientro dagli impegni istituzionali negli Stati Uniti. La seduta del Consiglio regionale, programmata inizialmente per il 21 ottobre, è stata rinviata al 22 ottobre, con l’auspicio che i leader della coalizione di centrodestra riescano a trovare un accordo in grado di risolvere le dispute interne.

Rocca ha sottolineato l’importanza di un’intesa tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, al fine di garantire una gestione più efficiente delle nomine e delle questioni amministrative. L’attuale stallo politico, se non affrontato, rischia di compromettere non solo l’efficacia dell’azione governativa regionale, ma potrebbe anche minare la stabilità dell’intero centrodestra nel Lazio.

Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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