L’assenza degli ex lavoratori di Coopservice nel piano di assunzione della sanità pubblica ligure per il 2025 solleva polemiche e preoccupazioni. La scelta della giunta regionale, guidata dal centrodestra, di non considerare questi lavoratori ha destato allarme tra i rappresentanti del Partito Democratico. Davide Natale, segretario ligure e consigliere regionale, ha espresso forti criticità sulla decisione di non considerare la graduatoria di chi, durante l’emergenza sanitaria, ha prestato servizio nel settore. Le istituzioni demandano forme di reinserimento, ma sembra che la politica non intenda seguire questa strada.
Il contesto delle assunzioni nel settore sanitario
Il settore sanitario ligure sta affrontando una grave carenza di personale, un problema acuitosi a seguito dell’emergenza Covid-19. Nel tentativo di far fronte a questa situazione, il governo regionale aveva inizialmente previsto un programma di assunzioni di operatori socio-sanitari . Tuttavia, dalla delibera dell’ASL 5 emerge che delle 40 nuove assunzioni pianificate, nessuna riguarda i lavoratori che erano stati impiegati durante la pandemia. Questo avviene nonostante sia prevista una modalità, attraverso l’emendamento Rossomando, che consentiva di attingere fino al 50% del fabbisogno da chi ha già lavorato nel servizio durante l’emergenza.
In un contesto in cui le esigenze di personale sono elevate, l’esclusione di chi ha già dimostrato le proprie capacità sul campo sembra una scelta limitante. Le risorse disponibili non mancano, considerando la graduatoria creata per ricordare l’impegno di centinaia di operatori che si sono dedicati a supportare il sistema sanitario proprio nei momenti più critici.
Leggi anche:
La denuncia del Partito Democratico
Davide Natale, segretario ligure del Partito Democratico, ha portato alla luce la situazione attraverso una nota stampa incisiva. Secondo Natale, la decisione di non reintegrare i lavoratori ex Coopservice è una chiara mancanza di rispetto nei confronti di chi ha servito il sistema sanitario in un periodo di emergenza. Natale ha infatti rivelato di aver ricevuto dati ufficiali sulle assunzioni, dimostrando come il piano attuale ignori le modalità di reinserimento previste dalla legge.
“Abbandonare questi lavoratori è frutto di una strategia politica ben definita da parte della giunta di centrodestra,” afferma Natale. I lavoratori, una volta terminato il periodo di emergenza e con l’internalizzazione del servizio, si sono ritrovati disoccupati senza alcuna protezione o tutela. Questo crea una situazione di grande ingiustizia, soprattutto perché la legge esiste e le condizioni per un loro reinserimento sono già state delineate.
Le conseguenze sulle politiche sanitarie liguri
Il rifiuto di considerare i lavoratori ex Coopservice ha ricadute significative sulla gestione della sanità nella regione. In un momento di grande necessità di personale, la decisione della giunta regionale sembra mancare di una strategia mirata a migliorare le condizioni lavorative e il supporto al sistema sanitario. Con il diritto di tanti lavoratori di tornare a un lavoro che avevano svolto con dedizione, la regione si trova a fronteggiare un’aggravante problematica: migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
La situazione attuale segna un ulteriore capitolo della gestione politica della sanità ligure, con dieci anni di governo di centrodestra che, secondo Natale, non hanno portato soluzioni efficaci alle difficoltà persistenti. “La battaglia per la giustizia sociale e per il bene comune continua,” sottolinea Natale, e le istituzioni devono fare i conti con queste scelte che minano non solo il benessere dei lavoratori, ma anche quello della comunità nel complesso.
Un appello alla solidarietà e all’azione
La denuncia di Davide Natale si conclude con un appello forte e chiaro a non mollare. “I lavoratori ex Coopservice non sono solo numeri o statistiche, ma persone che hanno dedicato la loro vita al servizio degli altri e meritano la chance di rientrare nel sistema,” afferma Natale. In un momento così delicato per la sanità ligure, è tempo di guardare oltre le scelte politiche e considerare le necessità reali delle persone.
La situazione attuale in Liguria richiede un’azione collettiva e decisa. La questione delle assunzioni nel settore sanitario non è solo una questione di numeri, ma di dignità e riconoscimento del lavoro svolto da chi, nei momenti di crisi, ha garantito i servizi essenziali. Le istituzioni devono farsi carico di queste responsabilità e garantire un futuro dignitoso a chi ha servito con impegno.