Il messaggio della Cei in vista della Giornata del Ringraziamento, fissata per il 9 novembre 2025, richiama l’attenzione sulla situazione difficile di molti lavoratori nei settori agricoli, specialmente immigrati, vittime di condizioni di lavoro gravose e retribuzioni ingiuste. I vescovi invitano a cogliere l’Anno Giubilare come momento di riflessione e cambiamento per le pratiche di sfruttamento ancora diffuse.
La denuncia della ceì sul lavoro sfruttato in agricoltura
I vescovi italiani, nel loro messaggio ufficiale, descrivono con precisione l’emergenza legata allo sfruttamento dei braccianti, in particolare di chi arriva da altri paesi e spesso si trova senza tutela. Molti subiscono il fenomeno del caporalato, ovvero la mediazione illegale tra imprenditori e lavoratori che esercita pressione su salari e condizioni di lavoro. Questo sistema impedisce il riconoscimento di giuste retribuzioni e l’accesso a forme di previdenza, oltre a limitare i tempi di riposo previsti per legge.
Un problema soprattutto al sud
Il problema si manifesta soprattutto in alcune regioni del sud Italia, dove l’impiego stagionale e la domanda di manodopera non tutelata favoriscono abusi e insicurezza. La Cei, puntando il dito, sottolinea quanto questa realtà colpisca la dignità umana e alimenti disuguaglianze profonde. La condizione delle persone coinvolte, spesso isolate e senza strumenti di tutela, si aggrava in un ambiente dove il lavoro va garantito non solo nei termini economici ma anche in quelli sociali e legali.
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Il giubileo come momento di consapevolezza e cambiamento
La Cei invita a vedere nell’Anno Giubilare un’occasione per invertire questa rotta. Il messaggio sottolinea l’urgenza di un “sussulto di coscienza” da parte degli imprenditori agricoli, che devono assumersi la responsabilità del trattamento corretto dei lavoratori. Si legge nel testo una richiesta esplicita a che venga rispettata la legalità e che si offrano condizioni di lavoro eque.
Simbolismo e speranza
Il giubileo, celebrato dalla tradizione cattolica come tempo di perdono e rinnovamento, apre una finestra simbolica su questi problemi. Serve a far riflettere chi gestisce le attività agricole sull’impatto che le pratiche scorrette hanno sulle persone coinvolte. L’appello si concentra anche sul valore della speranza: un futuro dove uomini e donne impegnati nei campi possano lavorare in modo dignitoso, con garanzie di sicurezza e riconoscimenti economici adeguati.
La giornata del ringraziamento e il ruolo della comunità
Il 9 novembre 2025 si celebra in Italia la Giornata del Ringraziamento, appuntamento tradizionale del mondo agricolo dedicato a riconoscere il valore del lavoro nei campi e i prodotti della terra. Quest’anno, su iniziativa dei vescovi, la giornata assume un significato più ampio, legato alla lotta contro ogni forma di sfruttamento.
Un appello a tutti
La comunità ecclesiale invita i cittadini, le istituzioni e il mondo imprenditoriale a partecipare attivamente a questa riflessione. Il messaggio della Cei evidenzia la necessità che si creino percorsi concreti di responsabilità sociale, favorendo il rispetto dei diritti dei lavoratori. Ciò riguarda anche gli aspetti di solidarietà e di giustizia che devono muovere le scelte di chi lavora nel settore agricolo e nell’economia in generale.
La giornata diventa così un momento per testimoniare attenzione verso chi fa fatica nei campi, spesso invisibile e privo di strumenti di tutela. Il richiamo è a costruire una comunità più giusta, dove il lavoro non sia mai fonte di sfruttamento, ma veicolo di dignità per tutti.