La cattura di sandro arzu, latitante da due anni, rappresenta un passo decisivo nell’inchiesta sull’omicidio di beniamino marongiu. Il 52enne è stato ucciso nell’estate 2024 ad arzana, comune dell’ogliastra. L’indagine ha coinvolto cinque persone fermate dai carabinieri. Il caso mette in luce collegamenti con il traffico di droga e contrasti tra gruppi locali. I dettagli sono emersi durante un incontro in procura a lanusei, dove sono stati illustrati i risultati delle attività investigative.
La cattura di sandro arzu e i fermati nell’omicidio di beniamino marongiu
Nella giornata di ieri, a cagliari, i carabinieri hanno preso sandro arzu, 56 anni, originario di arzana. Era latitante da circa due anni, da quando cioè era sfuggito alle forze dell’ordine per una condanna precedente legata a omicidio e traffico di droga. Accanto a lui sono stati fermati altre quattro persone, ritenute coinvolte nell’omicidio di beniamino marongiu, l’uomo di 52 anni ucciso con nove colpi di pistola il 9 luglio del 2024 ad arzana.
Il provvedimento di fermo, emesso dalla procura, ora si attende venga convalidato dal gip. Questo gruppo, secondo gli inquirenti, avrebbe agito in un contesto segnato da lotte tra bande per il controllo delle attività illecite nella zona, in particolare il traffico di stupefacenti, che ha portato anche ad altri episodi criminali in ogliastra.
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I dettagli delle armi sequestrate e le analisi in corso
Durante la cattura, a sandro arzu è stata sequestrata una pistola con matricola abrasa, arma pronta a sparare, oltre a diverse munizioni custodite in un marsupio. Le forze dell’ordine stanno conducendo accertamenti balistici per stabilire se quell’arma sia quella utilizzata per uccidere beniamino marongiu quella mattina d’estate.
Se le analisi confermeranno questa ipotesi, si rafforzerebbe il legame tra arzu e l’omicidio diretto. L’arma rappresenta un elemento cruciale per far luce sul fatto di sangue che aveva scosso l’intera comunità di arzana e dintorni.
Il contesto di criminalità e le parole del procuratore di cagliari
Il procuratore della repubblica di cagliari, rodolfo sabelli, ha sottolineato l’importanza di questo fermo, definendolo una possibile svolta nell’attività investigativa contro una serie di crimini che avevano generato una situazione di insicurezza in ogliastra. Ha ringraziato i carabinieri per aver lavorato con impegno in una indagine complicata, mettendo in evidenza la collaborazione tra più territori.
L’omicidio di beniamino marongiu si inserisce in un quadro più ampio di violenze e traffici illeciti, che negli ultimi anni avevano aggravato la tensione nella zona. L’intervento delle forze dell’ordine mira a ristabilire ordine e sicurezza in una provincia già provata da episodi simili.
Il ruolo dei carabinieri e le tecniche investigative adottate
Il generale luigi grasso, comandante provinciale dei carabinieri di cagliari, ha illustrato il lavoro svolto per arrivare ai cinque fermi. Le indagini hanno combinato metodi tradizionali come il pedinamento e l’osservazione con nuove tecnologie. Questi strumenti hanno permesso di seguire i movimenti dei sospetti e raccogliere prove solide nonostante la difficoltà delle indagini.
Questo mix di strategie investigative ha dimostrato di essere efficace in un contesto dove è fondamentale muoversi con cautela e precisione. Le operazioni di contrasto alla criminalità organizzata in ogliastra proseguono con attenzione, puntando a spezzare le dinamiche di violenza tra gruppi rivali.
Il caso di sandro arzu e degli altri fermati mette in luce una realtà complessa, che le forze dell’ordine continuano a monitorare per evitare nuovi episodi di violenza e ristabilire un clima di tranquillità nel territorio.