Il caseificio tomasoni, attivo da sette decenni a breda di piave in provincia di treviso, si distingue per un percorso di sviluppo che coniuga tradizione artigiana e rinnovamento produttivo. Fondata negli anni cinquanta come una piccola latteria, l’azienda familiare ha saputo costruire un’importante presenza nel mercato lattiero-caseario italiano grazie a scelte strategiche e una gestione generazionale attenta. Nel 2024, il fatturato ha raggiunto i 17 milioni di euro, segnando un’espansione evidente nei volumi e nelle linee di prodotto. Questa crescita arriva in un contesto di trasformazione profonda, con l’introduzione di nuovi formaggi e una maggiore attenzione alla sostenibilità.
Origini del caseificio tomasoni e sviluppo nei primi decenni
La storia del caseificio prende il via negli anni cinquanta, quando primo tomasoni, giovane originario del bresciano e di stanza nelle marche per servizio militare, decide di stabilirsi nella provincia di treviso. Dopo aver maturato esperienza in una latteria turnaria locale, acquista nel 1955 la latteria storica di campagne di breda di piave, dando vita all’azienda che porterà avanti con convinzione. Nel 1966 avvia il primo impianto produttivo moderno e nel 1992 amplia ulteriormente i propri stabilimenti, confermando un’espansione graduale ma continua.
Struttura e modello produttivo
Oggi la struttura conta una cinquantina di dipendenti e rappresenta una realtà con radici profonde sul territorio. La filiera produttiva segue un modello quasi a chilometro zero, basato su rigidi controlli di qualità e sulla riduzione degli sprechi alimentari. Questo approccio ha permesso al caseificio di mantenere un’identità rigorosamente artigianale, pur inserendosi in un contesto produttivo industriale più ampio.
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Processo di passaggio generazionale e nuovo sviluppo strategico
Il passaggio generazionale ha giocato un ruolo chiave nella recente evoluzione dell’azienda. Nel 2024, Eva e Laura tomasoni, nipoti del fondatore primo, hanno rilevato le quote societarie delle zie paola e nicoletta, finalizzando una transizione che era stata pianificata con largo anticipo. A guidare l’azienda resta anche il padre moreno, elemento di continuità, mentre le due sorelle hanno portato un impulso dinamico particolare.
Crescita del fatturato e investimenti
Questa nuova leadership ha coinciso con una fase di crescita consistente. Tra il 2020 e il 2024 il fatturato è passato da 10,5 a 17 milioni di euro, con un aumento superiore al 60%. Il periodo post emergenza Covid ha accelerato questo progresso, soprattutto tra il 2022 e il 2023, con incrementi annui vicini ai tre milioni. In molti casi, la scelta di investire nonostante l’incertezza globale ha dato frutti concreti e ha segnato un cambio di passo rispetto a molte altre aziende del settore.
Fattori chiave della crescita e innovazioni introdotte
L’incremento del business è stato favorito da diverse azioni mirate. Prima di tutto il rafforzamento dell’area commerciale, che ha visto il ritorno di figure esperte come antonio mazza, ha permesso di aumentare la presenza sul mercato e consolidare rapporti con clienti storici e nuovi. La direzione ha puntato molto sulla coesione interna, valorizzando il lavoro di squadra e la comunicazione diretta tra vertici, dipendenti e clienti.
Evoluzione dell’offerta e marketing
Un altro elemento decisivo riguarda l’evoluzione dell’offerta. Il catalogo si è ampliato superando il precedente focus, che dedicava il 90% alla commercializzazione di formaggi freschi. Oggi il caseificio produce anche formaggi caprini, spalmabili e semi stagionati, categorie che stanno ricevendo un apprezzamento crescente e hanno un ruolo importante nel fatturato. In parallelo sono stati adottati nuovi strumenti di marketing e comunicazione, con l’obiettivo di sfruttare le tendenze di consumo emergenti senza perdere l’identità artigianale.
Attenzione alla sostenibilità e prospettive future del caseificio
Parallelamente alla crescita economica, l’azienda ha posto una crescente attenzione al rispetto ambientale. La scelta di mantenere una filiera corta aiuta a ridurre l’impatto dei trasporti, mentre la sensibilità verso il contenimento degli sprechi alimentari va di pari passo con le richieste più ampie di sostenibilità del mercato. Eva tomasoni ha dichiarato che le strategie adottate guardano alle sfide future, mantenendo fermo il legame con i valori storici della famiglia.
Obiettivi di crescita e qualità
In questo contesto, l’obiettivo resta ampliare ulteriormente la gamma di prodotti mantenendo elevati standard qualitativi. La crescita deve procedere senza compromettere l’artigianalità, elemento che ha consolidato la fiducia dei consumatori nel tempo. L’esperienza maturata nel corso di 70 anni, unita a scelte coraggiose durante periodi complessi come la pandemia, sottolineano una capacità di adattamento che sarà cruciale nei prossimi anni.