Si può proteggere un immobile dal pignoramento? Per molti la soluzione è donare i propri possedimenti a un parente, ma è davvero cosi?
Dietro un gesto nobile, una scelta affettuosa o un passaggio generoso può nascondersi un rischio che pochi considerano davvero. Perché quando entrano in gioco leggi, debiti e patrimoni, niente può essere lasciato al caso, il rischio è di essere messi alle strette.
Prendiamo il caso di un immobile donato, un atto all’apparenza limpido, spesso legato a vincoli familiari e gesti d’affetto, magari per assicurare il futuro di qualcuno. Ma se chi dona ha dei debiti pregressi, quella casa può finire al centro di una procedura di pignoramento, lasciando scoperto il nuovo proprietario.
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È fondamentale sapere che anche un bene donato può essere aggredito dai creditori di chi lo cede gratuitamente, ma solo in circostanze ben precise. Il debito deve esistere prima della donazione e il creditore ha a disposizione tempi precisi per muoversi legalmente e mettere al sicuro gli immobili interessati.

Il meccanismo della donazione prevede che il passaggio di proprietà avvenga senza corrispettivo economico, ma con una procedura notarile comunque molto rigorosa. È compito del notaio, infatti, accertare che l’immobile non sia già gravato da ipoteche o pignoramenti, ma non è sempre possibile rilevare i debiti presenti.
Un immobile che risulta già pignorato non può essere né venduto né donato, e in questo caso il notaio bloccherebbe qualsiasi operazione richiesta. Il bene rimarrebbe vincolato fino alla chiusura della procedura, ma se invece il pignoramento avviene dopo la donazione, bisogna valutare la data originale del debito.
La tutela del donatario dipende, quindi, dalla tempistica e dall’origine dei debiti del donante, specialmente se i problemi finanziari nascono dopo la donazione. Il nuovo proprietario è al sicuro, ma se i debiti sono antecedenti, il rischio è concreto, anche se la casa è già stata formalmente trasferita.
Diverso è il caso in cui il nuovo proprietario contragga lui stesso debiti dopo aver ricevuto la casa, nel caso, il pignoramento può scattare regolarmente. Verrà trattato come un qualsiasi altro bene in suo possesso, la natura di donazione non lo protegge da eventuali azioni esecutive di riscossione.
L’ipoteca complica ulteriormente le cose, perché se sull’immobile donato grava un obbligo il trasferimento è valido, ma il creditore ipotecario può comunque procedere all’espropriazione forzata. Anche il creditore però deve agire tempestivamente, entro un anno per l’iscrizione del pignoramento o entro cinque anni complessivi tramite revocatoria, pena la perdita del diritto di pignoramento.