Carmina burana chiudono il Caracalla festival con un concerto alle terme di roma il 7 agosto

Carmina burana chiudono il Caracalla festival con un concerto alle terme di roma il 7 agosto

il caracalla festival 2025 si chiude il 7 agosto alle terme di caracalla con l’esecuzione integrale di carmina burana di carl orff, diretta da diego matheuz e con protagonisti giuliana gianfaldoni, levy sekgapane e vito priante.
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Il 7 agosto 2025, alle Terme di Caracalla, il Caracalla Festival chiude con l’esecuzione integrale dei *Carmina burana* di Carl Orff, diretti da Diego Matheuz, un evento che unisce musica corale, sinfonica e temi universali in uno scenario storico unico. - Gaeta.it

L’appuntamento finale del Caracalla Festival 2025, rassegna estiva organizzata dall’Opera di Roma, si terrà il 7 agosto alle 21:30 alle Terme di Caracalla. La serata propone una versione integrale dei Carmina burana, celebre composizione di Carl Orff che rappresenta uno dei momenti più importanti della musica corale e sinfonica del Novecento. Il festival, diretto artisticamente da Damiano Michieletto, chiude così con un’opera che richiama molte delle tematiche già esplorate nel cartellone estivo, incluse la fusione di elementi sacri e profani e il superamento della distinzione tra musica “alta” e “popolare”.

Il contesto del caracalla festival e la scelta di carmina burana

Il Caracalla Festival si svolge da anni nello straordinario scenario delle Terme romane, uno spazio che regala ogni estate un’atmosfera unica agli spettacoli proposti. Nel 2025 la direzione artistica affidata a Damiano Michieletto ha puntato su una programmazione che riflette i contrasti tra dimensioni umane e spirituali, senza dimenticare l’accessibilità culturale. La decisione di chiudere il festival con Carmina burana è coerente con questa linea.

L’opera di Carl Orff si offre come esempio di musica che rompe con la tradizione classica, pur restando un lavoro sinfonico di grande respiro. L’intreccio tra testo e musica, così deciso e pulito, supera i confini tra il mondo colto e quello popolare, mantenendo contemporaneamente un forte impatto emotivo sul pubblico. Si tratta di una scelta che evidenzia la volontà di coinvolgere nuovi spettatori e allo stesso tempo di richiamare temi universali come il destino, l’amore e la natura, già presenti nel cartellone del festival.

Protagonisti e novità della serata del 7 agosto

Sul podio ci sarà Diego Matheuz, direttore d’orchestra venezuelano che torna dopo il successo riscosso nel 2022 con l’esecuzione di Mass di Bernstein. L’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma accompagnerà un cast di cantanti solisti cui spetta il compito di dare voce alle pagine intense di Orff. La compagine corale sarà quella della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Ciro Visco, mentre la Scuola di Canto Corale del Teatro parteciperà ai cori, indicando un’attenzione particolare alla formazione.

I cantanti principali sono la soprano Giuliana Gianfaldoni, il tenore Levy Sekgapane e il baritono Vito Priante. Quest’ultimo ha già preso parte al festival interpretando Leporello nel Don Giovanni messo in scena da Vasily Barkhatov. Il concerto si prospetta come un momento di intensa collaborazione tra voci esperte e nuove leve, immersi nello splendido contesto delle Terme con una produzione che punta a esaltare energia ritmica e immediatezza espressiva di Carmina burana.

Carmina burana: storia e significato dell’opera di carl orff

Carmina burana debutta il primo giugno 1937 alla Staatsoper di Francoforte, riscuotendo un successo immediato. Carl Orff considerava quest’opera come una vera svolta nella sua carriera, tanto da dichiarare subito dopo che tutto quanto aveva scritto prima poteva essere superato da quest’opera. L’opera si basa su testi medievali, raccolti in un manoscritto anonimo custodito in Baviera nel convento Benediktbeuren.

Questi canti goliardici sono profani, ma contengono riflessioni profonde legate alla condizione umana. Raccontano momenti di vita vissuta, come la gioia, l’amore, la sofferenza, la natura, il vino e la morte, senza personaggi fissi, ma con l’uomo come unico protagonista simbolico. La musica di Orff riflette la forza immediata delle parole, la ritmica è al centro della composizione fin dal prologo dove l’immagine di Fortuna e la sua ruota governano il destino umano.

L’opera è suddivisa in tre parti principali: la primavera, i canti di taverna e l’amore. Ognuna porta con sé sensibilità diverse ma unite nel racconto di una vita piena di contrasti. Carmina burana ha da sempre attratto il pubblico per questo equilibrio tra forza corale e delicatezza tematica; un’opera che si presenta come una sintesi tra antico e moderno, lontana dalle musiche d’agonismo e vicina invece agli umori profondi della vita.

Il ritorno di carmina burana nello scenario delle terme di roma

L’edizione del 2025 del Caracalla Festival riporta Carmina burana in un luogo con una storia musicale consolidata. Le Terme di Caracalla sono state sede di molte esecuzioni di opere liriche e concerti sinfonici di rilievo. Qui il pubblico si confronta con la grande musica in un ambiente suggestivo, che unisce bellezza archeologica e atmosfere estive.

L’allestimento del festival con questa opera mostra un dialogo fra spazio, musica e storia. La particolare struttura ritmica e la coralità di Carmina burana si sposano bene con l’ampio spazio aperto, dando respiro alle voci e agli strumenti. Al contempo il tema della ruota della fortuna e delle passioni umane acquista un senso più intenso, inserito in un luogo che ha conosciuto secoli di vita e trasformazioni.

Dal punto di vista organizzativo, l’esperienza di Diego Matheuz e la collaborazione tra coro, orchestra e solisti danno garanzia di un evento di qualità. Lo spettacolo è atteso come un momento forte di questa estate, in cui la musica incontra la storia e l’arte scenica nel cuore di roma. Carmina burana torna così a imporsi come un lavoro in grado di parlare anche al pubblico contemporaneo, allargando la sua eco oltre la tradizione accademica.

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