Carlo D’Orta espone Astrazioni Architettoniche al Palazzo Delle Esposizioni di Roma a settembre 2025

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Carlo D’Orta presenta Astrazioni Architettoniche a Roma, settembre 2025. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

1 Settembre 2025

Carlo D’Orta presenta a Roma, presso il Palazzo delle Esposizioni, la sua mostra personale “Astrazioni Architettoniche”. L’evento, in programma dal 5 al 21 settembre 2025 nella Sala Fontana di via Milano 13, offre una selezione di fotografie che trasformano gli spazi urbani in composizioni pittoriche, giocando su geometrie e riflessi. L’ingresso rimane gratuito per tutto il periodo di apertura.

l’inaugurazione della mostra nel cuore dell’Eur: luogo e dettagli organizzativi

Il 4 settembre 2025, alle 18:30, Carlo D’Orta inaugurerà “Astrazioni Architettoniche” nel Palazzo delle Esposizioni di Roma, uno spazio che richiama artisti di calibro internazionale. La mostra sarà ospitata nella Sala Fontana, situata in via Milano 13, nel quartiere Eur, noto per la sua vocazione culturale e architettonica. L’accesso sarà libero e aperto al pubblico dal giorno seguente fino al 21 settembre, con orario di chiusura alle 20.

L’Eur rappresenta uno scenario ideale per il progetto di D’Orta, vista la commistione di architettura razionalista e moderne sperimentazioni urbane. Palazzo delle Esposizioni, sede polifunzionale, mantiene nel 2025 il suo ruolo di punto di riferimento per eventi artistici e fotografici di rilievo, contribuendo a consolidare Roma come centro vitale dell’arte contemporanea.

l’approccio artistico di Carlo D’Orta tra fotografia e pittura

D’Orta si distingue per un metodo fotografico che supera la funzione documentaria, trasformando la macchina fotografica in strumento di indagine visiva più che di semplice riproduzione. Le sue fotografie riprendono edifici ma si concentrano su aspetti più sottili: linee, forme e giochi di luce che restituiscono all’architettura una dimensione quasi pittorica. Questo processo crea una nuova forma di percezione che porta l’osservatore oltre la mera apparenza.

La sua partecipazione recente alla Biennale Internazionale d’Arte della Riviera Romana ha sottolineato la sua capacità di fondere immagine e concetto artistico, facendo emergere la natura sensoriale degli spazi costruiti. La mostra testimonia questo percorso, con opere che producono sensazioni visive dove i confini tra fotografia, pittura e scultura si dissolvono.

Due filoni d’arte per interpretare la realtà: geometria e surrealismo

La mostra si divide su due direttrici artistiche precise. Il primo filone riguarda l’astrazione geometrica, dove D’Orta esplora schemi e forme rigorose nelle serie intitolate Biocities e Geometrie Still Life. Qui si riconoscono echi di pittori come Mondrian, Lissitzky e Rothko, noti per l’uso di linee e colori fondamentali. Questi lavori indagano come la geometria possa riorganizzare lo spazio urbano in chiave estetica.

Il secondo filone si orienta verso un’astrazione informale, evidenziata nelle serie Vibrazioni e Paesaggi Surreali. Le vetrate e le superfici metalliche, riflettendo e distorcendo gli ambienti, producono effetti di luce e colore che richiamano il Surrealismo e il Futurismo. In questa parte del percorso, l’architettura si muta in paesaggio immaginario, sospeso tra realtà e sogno, accentuando il ruolo delle visioni personali dell’artista.

riferimenti e influenze nella poetica di D’Orta

L’artista menziona spesso tre figure fondamentali per comprendere il suo lavoro. Aleksandr Rodčenko invitava a considerare gli oggetti con angolazioni non convenzionali, trasformando la visione quotidiana. Marcel Proust, da cui D’Orta trae ispirazione per la ricerca dello sguardo nuovo, rappresenta l’idea del viaggio interno come scoperta. Franco Fontana, fotografo noto per catturare l’invisibile dietro la realtà visibile, influisce sull’uso che D’Orta fa delle superfici e dei colori.

Questi riferimenti mostrano la volontà dell’artista di superare la semplice riproduzione fotografica, proponendo un’esperienza visiva che suggerisce nuove chiavi di lettura sia per gli spazi urbani che per la fotografia stessa.

la presenza delle opere di Carlo D’Orta in collezioni pubbliche e private

Le opere di Carlo D’Orta fanno già parte di importanti raccolte italiane e internazionali. Tra i luoghi che le custodiscono ci sono la Banca d’Italia e la Camera dei Deputati. Inoltre, i suoi lavori sono presenti negli Istituti Italiani di Cultura di New York e Monaco di Baviera, confermando l’apprezzamento e la diffusione del suo stile artistico globale.

Con “Astrazioni Architettoniche”, D’Orta prosegue nel suo invito a osservare gli ambienti urbani con occhi diversi, un’occasione per scoprire nuove forme di bellezza che spesso passano inosservate nelle nostre città.