Il legno è una risorsa chiave, preziosa sia per l’industria che per il riuso, con un peso importante sull’ambiente e sull’economia. A Mantova, durante un convegno dedicato al futuro del settore, Carlo Cottarelli ha parlato delle ultime dinamiche e delle tendenze macroeconomiche che stanno influenzando questo mondo. L’evento, organizzato da Rilegno e Conlegno, ha fatto il punto sull’economia circolare legata alle foreste e alle risorse naturali.
Legno: un settore che fa la differenza per ambiente ed economia
Il mondo del legno conta molto, sia per la produzione di nuovi beni sia per il recupero di materiali già in circolazione. Cottarelli ha rimarcato quanto sia fondamentale puntare su strategie che riducano gli sprechi e favoriscano il riciclo. Sono passaggi chiave per usare la materia prima in modo più sostenibile. Riciclare e riutilizzare non servono solo a limitare l’impatto ambientale, ma anche a tenere sotto controllo i costi di gestione delle risorse. Così si costruisce una gestione del legno più consapevole e responsabile, dove si aprono nuove possibilità di crescita.
L’economia circolare, applicata a questo settore, offre una risposta concreta sia alle esigenze di tutela ambientale sia a quelle di sviluppo economico. È fondamentale tenere sotto controllo gli sprechi, evitando di sprecare risorse preziose e garantendo la continuità della filiera produttiva. Se gestite con attenzione, le foreste e il legno possono dare un contributo importante all’industria e all’equilibrio ecologico. È un equilibrio delicato che richiede cura e programmazione.
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Come gli aumenti di costo nel 2021-2022 hanno colpito il mercato del legno
Il biennio 2021-2022 ha visto un’impennata dei prezzi delle materie prime, con effetti forti anche sul legno. Cottarelli ha spiegato che questo aumento deriva dalle politiche espansive messe in campo per far ripartire l’economia dopo la fase più dura della pandemia. Questi interventi, a suo avviso troppo ampi, hanno fatto salire l’inflazione, spingendo su prezzi delle risorse di base.
Il risultato è stato un aumento dei costi di produzione e distribuzione nel settore, con conseguenti tensioni sul mercato. Sono state messe alla prova le catene di approvvigionamento, rallentando alcune produzioni a causa dei prezzi più alti. Da metà 2022, però, la situazione ha cominciato a stabilizzarsi, segno che la fase più difficile è alle spalle.
Dietro questa instabilità ci sono scelte politiche temporanee pensate per sostenere la ripresa post-Covid. L’effetto diretto è stato un rincaro generalizzato non solo per il legno, ma per tutte le materie prime. Ora, però, si intravede un ritorno a prezzi più sostenibili.
Mercato del legno oggi: il ruolo delle politiche monetarie
Cottarelli ha messo in guardia sull’importanza di usare le politiche monetarie con prudenza, per evitare nuovi sbalzi e tenere l’inflazione sotto controllo. Dopo un rientro a livelli più bassi, i prezzi delle materie prime possono restare stabili solo se le banche centrali bilanciano bene le loro mosse. Tassi di interesse moderati aiutano a frenare gli aumenti, evitando pressioni sui costi delle risorse.
Nonostante gli scossoni finanziari e le turbolenze globali degli ultimi anni, dal 2022 il quadro macroeconomico sembra più tranquillo e in fase di assestamento. Cottarelli ha indicato una crescita mondiale intorno al 3%, che mostra una ripresa contenuta ma costante. Questo scenario apre la strada a un andamento più prevedibile per produzione e consumo di legno.
In questo contesto, serve prudenza nelle scelte economiche per garantire uno sviluppo equilibrato del settore. Le risorse forestali possono essere valorizzate senza rischiare nuovi shock, né sul mercato delle materie prime né nella filiera produttiva. Rilegno e Conlegno, che hanno promosso il convegno, continuano a sostenere questo modello basato su riuso e circolarità, combattendo sprechi e inefficienze.