Carlo Calenda propone un’assemblea costituente con 100 membri per riformare la costituzione italiana

Carlo Calenda propone un’assemblea costituente con 100 membri per riformare la costituzione italiana

Carlo Calenda e Fondazione Einaudi propongono un’assemblea costituente di cento membri per riformare la seconda parte della costituzione, contrastando derive autoritarie e frammentazione politica in Italia.
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Carlo Calenda e la Fondazione Einaudi propongono un’assemblea costituente di 100 membri per riformare organicamente la seconda parte della Costituzione italiana, al fine di superare le frammentazioni legislative e prevenire derive autoritarie, coinvolgendo la politica in un processo democratico e trasparente. - Gaeta.it

La riforma della costituzione torna al centro del dibattito politico italiano grazie a una proposta avanzata da Carlo Calenda e dalla Fondazione Einaudi. L’idea è quella di creare un’assemblea costituente di cento membri incaricati di riscrivere la seconda parte della carta fondamentale, con l’obiettivo di superare i problemi di leggi frammentarie e di rinnovare la forma di governo. Il tema si inserisce in un quadro di malcontento diffuso nei confronti della politica tradizionale e alla preoccupazione per possibili derive autoritarie se non si interviene con decisione per garantire stabilità e democrazia.

La preoccupazione di carlo calenda sulle derive autoritarie e la sfiducia nella politica

Carlo Calenda, a margine di una conferenza stampa tenuta in Senato, ha sottolineato il pericolo di una prossima crisi democratica che potrebbe aprire la strada a un governo autoritario. Secondo il leader di Azione, il malcontento che si respira tra i cittadini è alimentato da una politica incapace di rispondere ai problemi concreti della gente. Ha richiamato esempi precisi, come la situazione della Sicilia dove manca perfino l’acqua potabile in alcune province, e dove l’assemblea regionale sembra dedicarsi più alla creazione di società per interessi politici che al benessere della comunità.

Contatti e messaggi politici

Calenda ha già cominciato a contattare i segretari di partito per discutere la proposta di legge costituzionale che punta a una riforma organica della costituzione. Il suo messaggio è notato e chiaro: si deve dare una risposta democratica perché senza un cambiamento reale la democrazia rischia di crollare. Ha proprio detto che presto potrebbe arrivare qualcuno, né MeloniSalvini, che proverà a mettere tutto in discussione delegando a un gruppo ristretto il compito di sistemare il paese per dieci anni. Questo, a suo giudizio, rispecchia un’esigenza dell’Italia profonda, e per impedirlo serve intervenire tempestivamente attraverso i canali democratici.

Contenuti e caratteristiche della proposta di legge costituzionale di azione e fondazione einaudi

Il testo presentato da Calenda con la Fondazione Einaudi propone di istituire un’assemblea costituente composta da cento membri eletti con sistema proporzionale. Questi non potranno ricandidarsi alle successive elezioni parlamentari, per evitare intrecci di interessi e conflitti di ruolo. L’assemblea avrà la responsabilità esclusiva di riformare la seconda parte della costituzione, cioè quella che riguarda la forma di governo, con un mandato di un anno prorogabile di sei mesi.

Modalità di approvazione e candidabilità

Viene chiesto di approvare il testo di riforma con maggioranza assoluta e sottoporlo a referendum popolare senza quorum, pertanto la consultazione sarà valida indipendentemente dall’affluenza. La legge costituente prevede di escludere dalle candidature chi ricopre cariche parlamentari o di governo. In più, non sarà possibile che il governo presenti disegni di legge costituzionali. L’idea è quella di lasciare fuori la politica ordinaria da questo processo per renderlo più indipendente e concentrato solo sulla riforma.

A scanso di incertezze, la proposta stabilisce che le modifiche siano approvate in deroga all’articolo 138 della costituzione, cosicché l’assemblea possa lavorare senza vincoli a un testo organico. Il progetto è in attesa di essere discusso formalmente in parlamento nei prossimi giorni, ma il lavoro di Calenda già prosegue dietro le quinte con i partiti.

Fondazione einaudi: perché basta riforme parziali e serve un approccio complessivo

Il presidente della Fondazione Einaudi, Giuseppe Benedetto, ha spiegato in Senato il motivo per cui la costituzione italiana non può più essere modificata pezzo per pezzo con interventi isolati. A suo giudizio, la continua frammentazione delle riforme ha portato a un parlamento incapace di trovare soluzioni organiche sulla forma di governo, con proposte che spesso restano bloccate o non vengono completate.

Durata e composizione dell’assemblea

Benedetto ha ribadito la necessità di un’assemblea dedicata esclusivamente a questa materia, con cento membri eletti, scelti attraverso un sistema proporzionale e chiamati a lavorare per 12 mesi, prorogabili una volta per altri sei mesi. Questa durata vuole garantire il tempo necessario per un esame approfondito e per scrivere un testo coerente. È importante che gli eletti non siano immediatamente ricandidabili, per favorire la partecipazione di personalità con competenze adatte a questo compito e evitare candidati mossi solo da ambizioni elettorali.

Il presidente ha accolto positivamente l’adesione di Carlo Calenda e Azione alla proposta, considerandola un passo verso un rinnovamento complessivo che va oltre le provocazioni o le modifiche parziali e non coordinate. Il dibattito in corso sembra confermare una crescente attenzione verso una revisione costituzionale decisa e durevole, mentre il paese guarda con crescente preoccupazione a una politica sempre più distante dalle esigenze della popolazione.

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