Carenza di personale sanitario e formazione nelle università campane rallenta le cure di riabilitazione e tecniche

Carenza di personale sanitario e formazione nelle università campane rallenta le cure di riabilitazione e tecniche

Il sistema sanitario campano soffre una grave carenza di operatori specializzati in riabilitazione e diagnostica, con lunghe attese e mancanza di corsi universitari, mentre si punta su formazione e tecnologia per migliorare l’assistenza.
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Il sistema sanitario campano soffre una grave carenza di operatori specializzati, soprattutto in riabilitazione e diagnostica, aggravata dalla mancanza di percorsi formativi universitari, con conseguenti lunghe attese per i pazienti e un limitato accesso alle cure territoriali. - Gaeta.it

Il sistema sanitario campano manifesta gravi difficoltà legate alla mancanza di operatori sanitari specializzati, con conseguenze significative per l’accesso alle cure territoriali. Un monitoraggio recente ha evidenziato la scarsità di personale medico e tecnico negli ambiti cruciali della riabilitazione e della diagnostica, accentuata dalla carenza di percorsi universitari dedicati. Questo fenomeno impatta l’offerta di trattamenti e terapie, soprattutto per le fasce più giovani della popolazione.

Monitoraggio dell’ordine dei tecnici sanitari: dati e criticità

L’Ordine interprovinciale dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e prevenzione, che include le province di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, insieme all’Ordine di Salerno, rappresentano circa 16.000 professionisti appartenenti a 18 diverse professioni sanitarie. Attraverso un recente controllo sul territorio regionale, hanno messo in luce una carenza diffusa sia di personale qualificato, sia di offerta formativa nelle scuole universitarie. Questa mancanza, ormai cronica, si ripercuote direttamente sulla disponibilità e qualità delle prestazioni fornite soprattutto negli ambiti territoriali di prossimità.

La carenza riguarda strutture sia pubbliche, sia private o accreditate, e si è aggravata negli ultimi anni senza segni di miglioramento. A farne le spese sono soprattutto i pazienti che necessitano di cure specializzate e interventi riabilitativi, con tempi di attesa che arrivano anche a 18 mesi per accedere a determinate terapie e servizi.

Ambiti colpiti: riabilitazione e tecnico sanitaria

Nel dettaglio, la carenza di figure professionali emerge con particolare evidenza in ambiti come la Logopedia, la Terapia occupazionale e la Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva. Questi settori giocano un ruolo fondamentale nel sostenere lo sviluppo comunicativo e cognitivo, in particolare dei bambini e dei giovani con fragilità. Le attese prolungate per i trattamenti rischiano di compromettere in modo serio questi percorsi di crescita.

Oltre all’area della riabilitazione si registra una situazione ancor più grave in quella tecnico-sanitaria. Tecnici di radiologia e di laboratorio biomedico, che sono fondamentali per l’utilizzo e il mantenimento delle apparecchiature diagnostiche, risultano insufficienti rispetto al fabbisogno reale. Anche nella prevenzione si registra una carenza di operatori. Inoltre, la Campania non dispone ancora di corsi universitari per alcune professioni essenziali come podologi ed educatori professionali sociosanitari. Questa lacuna formativa condiziona fortemente l’adeguatezza dell’offerta sanitaria regionale.

Posizione e interventi del consiglio regionale su formazione e tecnologia

Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale della Campania e medico chirurgo, ha sottolineato l’urgenza di colmare questo divario formativo. Durante un Question time tenutosi al Centro Direzionale di Napoli, Pellegrino ha evidenziato come la mancanza di nuovi corsi di laurea nelle università campane – in particolare all’Università degli Studi Vanvitelli, Federico II e all’Università degli Studi di Salerno – limiti la capacità di formare un numero adeguato di professionisti. “Soltanto aumentando l’offerta formativa sarà possibile rispondere alle richieste di cura e riabilitazione, rafforzando così il sistema pubblico.”

Pellegrino ha posto l’accento anche sull’importanza dell’evoluzione tecnologica in sanità, citando gli sforzi regionali nel campo della telemedicina, della teleradiologia e della teleriabilitazione. Questi strumenti permettono di portare assistenza sanitaria anche nelle aree più isolate, rendendo i servizi più accessibili.

Investimento su formazione per sfruttare la telemedicina

Secondo Pellegrino, l’efficacia delle tecnologie in campo sanitario si basa però sulla preparazione degli operatori. “Investire nella formazione è indispensabile perché i professionisti imparino a usare correttamente le nuove piattaforme, rendendo la tecnologia realmente utile per gli utenti e migliorando la qualità dell’assistenza.”

La Regione Campania ha già sviluppato la piattaforma Sinfonia, uno strumento digitale per la gestione dei servizi sanitari riconosciuto a livello nazionale. Questo progetto, voluto dalla governance regionale, rappresenta un modello operativo per l’innovazione digitale nella sanità. La sfida ora riguarda la formazione costante degli operatori per sfruttare al massimo le possibilità offerte dall’innovazione, migliorando l’organizzazione e i risultati del sistema sanitario.

Gli investimenti in formazione, tecnologia e nuove professionalità sono visti come tappe fondamentali per costruire una sanità pubblica più accessibile, moderna e rispondente alle necessità reali della popolazione campana.

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