Un gruppo criminale che agiva truffando persone anziane è stato smantellato all’alba dai carabinieri di genova, con l’aiuto dei colleghi di napoli. L’operazione “Pomelia” ha portato in carcere 13 persone originarie di napoli e provincia, ritenute responsabili di una serie di raggiri messi in atto da un’organizzazione ben strutturata.
Un blitz di oltre 100 militari tra napoli e provincia
L’intervento delle forze dell’ordine ha coinvolto più di 100 militari dispiegati in diverse zone di napoli e dei comuni limitrofi. L’operazione si è concentrata su una rete criminale che operava con diverse figure ben organizzate. Il gruppo usava un sistema articolato, simile a un “call center della truffa”, per gestire le telefonate con le vittime e coordinare l’azione dei complici che si recavano a casa per riscuotere il bottino.
L’azione rientra in una serie di filoni investigativi legati a Napoli, già teatro ad aprile di un’altra operazione che portò all’arresto di 77 persone per truffe analoghe ai danni di anziani in tutta Italia. La base operativa comune dimostra l’ampiezza e la profondità criminale del gruppo.
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La struttura e i meccanismi dell’organizzazione
L’organizzazione smantellata risulta composta da più livelli: al centro c’erano due soggetti chiave, considerati i capi del gruppo. Le indagini condotte dal nucleo operativo della compagnia di genova san martino hanno individuato in alessandro d’errico e antonietta mascitelli, entrambi originari di afragola e con precedenti, i veri coordinatori.
La coppia seguiva ogni aspetto dell’attività: dal reclutamento degli esecutori alla logistica passando per la pianificazione delle truffe. Il gruppo disponeva di uffici attrezzati come veri call center, telefoni intestati a persone di comodo e una flotta di veicoli per muovere i “raccoglitori” incaricati di ritirare contanti o gioielli direttamente presso le vittime. L’organizzazione si è dimostrata capace di una continua attività criminale, contando su una divisione precisa dei compiti.
I precedenti e l’inchiesta dalla procura di genova
La procura di genova ha richiesto e ottenuto dal tribunale una serie di ordinanze di custodia cautelare in carcere per 13 persone coinvolte nell’operazione. Il lavoro investigativo si è concentrato su un’attività criminale consolidata, specializzata nel colpire gli anziani attraverso truffe telefoniche e inganni vari.
Il caso presenta molti punti in comune con l’inchiesta più ampia dello scorso aprile. Anche allora napoli aveva rappresentato il fulcro di una rete criminale capace di muoversi su tutto il territorio nazionale e replicare frazioni di questa stessa organizzazione.
Le modalità di azione della banda
Le truffe agli anziani si realizzavano con telefonate o visite a domicilio, nelle quali venivano richiesti denaro o gioielli per motivi fasulli. Il gruppo usava tecniche consolidate per manipolare le vittime e convincerle a consegnare valori in denaro o oggetti preziosi.
I “raccoglitori” agivano a loro volta in base alle indicazioni dell’organizzazione, che garantiva mezzi e apparati telefonici sicuri per non lasciare tracce. L’uso di locali dedicati e la suddivisione delle mansioni ha reso l’attività criminale difficile da individuare fino all’intervento dei carabinieri.
I responsabili arrestati portano con sé una lunga serie di accuse legate a truffe e associazione per delinquere, segno della pericolosità della rete scoperta. L’azione giudizaria punta a smantellare definitivamente un fenomeno che incide pesantemente sulla sicurezza di categorie fragili come gli anziani.