Cantina Fiorini, una realtà vinicola con sede a Terre Roveresche nel pesarese, ha raggiunto un nuovo traguardo diventando protagonista di una serie di cortometraggi emozionali. La prima stagione del progetto Le parole del vino approda su Prime Video. Si tratta di un format pensato e sviluppato da Marco Pirozzi, con regia affidata a Elisabetta Pirozzi e una produzione firmata Regia Casata Fortigo Vanci nel 2024. Questa serie racconta il legame tra vino, territorio e tradizione, affidandosi a 42 puntate distribuite in 7 stagioni.
La cantina fiorini e la sua storia nel cuore delle marche
Cantina Fiorini si trova a Terre Roveresche, comune in provincia di Pesaro Urbino. La conduzione è affidata a Carla Fiorini, che prosegue la tradizione familiare da tempo radicata nel territorio marchigiano. L’azienda gestisce 50 ettari di vigneto in regime biologico, una caratteristica non frequente e molto significativa per la qualità del vino prodotto. Di questi 50 ettari, 30 sono dedicati al Bianchello, vitigno autoctono dalle radici profonde nella zona.
Ogni anno la cantina produce 200 mila bottiglie, di cui 150 mila sono dedicate al Bianchello. Oltre a questo, la produzione comprende altri vitigni tipici delle Marche, tra cui Verdicchio, Sauvignon Blanc e Chardonnay. Il rosso è rappresentato principalmente da Sangiovese ad acino grosso, spesso usato per le versioni Riserva, e da Canaiolo. Questa scelta di vitigni mostra come Fiorini mantenga un forte legame con le caratteristiche del territorio, che influiscono sul profilo organolettico dei vini e sulla loro identità.
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La prima stagione di le parole del vino
La prima stagione di Le parole del vino si articola in 42 puntate, divise in 7 stagioni, ognuna delle quali esplora aspetti differenti ma complementari della cultura del vino legata a Terre Roveresche e alle sue tradizioni. “Vogliamo far conoscere non solo il prodotto, ma tutto ciò che sta intorno: il lavoro, il territorio, le persone”, afferma Marco Pirozzi.
Le riprese nel cuore dell’azienda e il valore del territorio
Il documentario è stato girato nella proprietà di Barchi, che accoglie la cantina e i vigneti. Le immagini puntano a trasmettere il rapporto profondo tra il vino e il territorio che lo genera. Infatti, la Denominazione di origine controllata Bianchello del Metauro rappresenta da sempre un capitolo importante della viticoltura locale e questo legame è uno dei temi centrali della serie.
Nel corso delle riprese, si è voluto mostrare anche il lavoro quotidiano in vigna e in cantina, illustrando come ogni passaggio contribuisca a mantenere la qualità del prodotto. L’ambiente naturale, le tradizioni e le persone dietro la produzione sono elementi che danno corpo alla narrazione. Questo racconto visivo offre agli spettatori uno sguardo autentico sulla vita e la cultura del vino nelle Marche.
Un viaggio tra tradizione e innovazione
Le immagini mostrano come la cantina unisca metodi tradizionali a pratiche moderne, sempre nel rispetto del territorio. “Il legame con le nostre radici è fondamentale, ma è altrettanto importante innovare per garantire vini di qualità superiore”, commenta Carla Fiorini.
Il contributo di esperti e la diffusione globale su prime video
Nella puntata sono presenti alcune interviste a Gianluigi Garattoni, sommelier e degustatore riconosciuto. La sua esperienza accompagna lo spettatore nella scoperta dei profumi e dei sapori del Bianchello, approfondendo il valore sensoriale e culturale del vino. I suoi interventi aiutano a spiegare come si possa apprezzare al meglio questo prodotto dal territorio marchigiano.
La durata della puntata è di circa 40 minuti e il documentario è disponibile in tutto il mondo nella sezione documentari di Prime Video. Viene distribuito in versione originale con sottotitoli, così da raggiungere un pubblico ampio, anche internazionale. Questa distribuzione amplifica la visibilità di Cantina Fiorini e delle peculiarità del Bianchello, inserendo la realtà di Terre Roveresche nel circuito globale dell’enogastronomia.
“È un’occasione unica per portare la nostra storia e i nostri vini a un pubblico internazionale”, dice Carla Fiorini.
Un progetto di regia e produzione
La regia curata da Elisabetta Pirozzi e la produzione di Regia Casata Fortigo Vanci hanno dato vita a un racconto coinvolgente, che unisce immagini e narrazione in modo armonico. Il progetto del 2024 segna un passo innovativo per la promozione delle eccellenze locali nel mercato globale.