La situazione di piazza prima rosa a campo di mare continua a destare preoccupazione a causa dell’accumulo di macerie e detriti abbandonati. I residenti denunciano da mesi una condizione che si è trasformata da problema estetico a rischio per la salute pubblica. La questione ha assunto rilevanza in concomitanza con i lavori di riqualificazione iniziati nel luglio 2024 e previsti per concludersi entro novembre 2025.
Lo stato attuale di piazza prima rosa e la presenza delle macerie
La piazza centrale di campo di mare, piazza prima rosa, appare soffocata da cumuli di macerie che riducono lo spazio pubblico. Detriti di varia natura, tra cui sezioni di tronchi d’albero e ferraglia, occupano ampie porzioni dell’area. Questi materiali sono stati accumulati per mesi, in origine vicino alle abitazioni, prima di essere spostati proprio nel cuore della piazza. Non si tratta più di una semplice discarica temporanea ma di una vera e propria montagna di rifiuti che impedisce le normali attività all’aperto.
Chi percorre la piazza non può fare a meno di notare come l’area si sia trasformata in un luogo desolato e poco curato. L’impatto visivo suscita disappunto tra i residenti, che da tempo chiedono una rimozione tempestiva di questi detriti. La dimensione dell’accumulo rende difficile anche solo immaginare un rapido ripristino del decoro urbano. Sulla piazza incombe così un’immagine di degrado che pesa sull’intera comunità.
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Rischi sanitari legati all’accumulo di detriti prodotti da polveri sottili
Il degrado di piazza prima rosa non è solo un problema estetico. I cittadini lanciano un allarme per la salute pubblica. Con l’avvicinarsi delle giornate ventose, la polvere sprigionata dalle macerie potrebbe diventare un pericolo. La presenza di polveri sottili nell’aria rappresenta un elemento di rischio per bambini, anziani e persone con problemi respiratori o fragilità croniche.
Pericoli per la salute respiratoria
Il timore principale è che le polveri sottili si disperdano nell’aria urbana, peggiorando la qualità dell’aria e amplificando i pericoli per l’apparato respiratorio. L’accumulo abbandonato da mesi ha avuto il tempo di asciugarsi e sbriciolarsi, facilitando la formazione di nuvole di polvere. A peggiorare la situazione contribuisce la mancanza di coperture o protezioni sui cumuli, oltre all’assenza di qualsiasi barriera che possa contenerli.
Gli abitanti hanno segnalato più volte questi rischi alle autorità locali ma la risposta è stata insufficiente. Il disagio si somma alla sofferenza sanitaria che rischia di aumentare se non si interviene con rapidità. Il pericolo è reale, come dimostrano diversi studi epidemiologici che mettono in relazione la presenza di polveri sottili con aggravamenti di malattie respiratorie e cardiache.
Le richieste dei residenti e la situazione dei lavori in corso
I residenti di campo di mare hanno deciso di portare il loro grido d’allarme oltre i circuiti tradizionali. Un post su facebook ha raccolto consensi e fatto da megafono alle loro richieste. Nel messaggio si coglie la frustrazione di una comunità che da troppo tempo vive in condizioni difficili. Le richieste si rivolgono a più livelli, dal sindaco alle forze politiche di maggioranza e opposizione, fino a enti e associazioni come legambiente.
Appello per interventi urgenti
Il messaggio contiene un invito netto: rimuovere rapidamente le macerie e bonificare la piazza per tutelare la salute di tutti i cittadini. Il senso d’urgenza è palpabile. Inoltre, si chiede trasparenza e aggiornamenti precisi sull’andamento dei lavori relativi alla riqualificazione del quartiere. I lavori sono partiti il 1° luglio 2024 e avrebbero dovuto concludersi in circa 488 giorni, quindi entro novembre 2025.
Il calendario indicato lascia spazio a dubbi visto che i cumuli non sono spariti e la piazza resta invivibile. Molti si chiedono se le imprese coinvolte rispetteranno i tempi previsti o se si accumuleranno ulteriori ritardi, specie considerando il periodo estivo e le difficoltà logistiche di alcuni cantieri. Tutto questo alimenta tensione e incertezza.
La richiesta è un controllo più rigoroso sull’esecuzione dei lavori e una comunicazione chiara su ogni fase del progetto. Solo così si potrà tornare a vedere piazza prima rosa come luogo di aggregazione e non come un cantiere abbandonato.