I costi per l’affitto di ombrelloni e lettini sulle spiagge italiane hanno subito un aumento significativo negli ultimi anni, e la Campania si posiziona al terzo posto tra le regioni più care. Uno studio recente di Altroconsumo ha messo in luce come le tariffe siano cresciute sia a livello nazionale che locale, con differenze importanti tra aree turistiche. Il confronto tra località come Amalfi, Capri e Positano mostra quanto i prezzi possano variare in base al tipo di stabilimento e ai servizi offerti. Scopriamo le cifre e le tendenze che hanno caratterizzato l’evoluzione di questi costi.
L’aumento dei prezzi per ombrelloni e lettini sulle spiagge italiane
Negli ultimi quattro anni l’affitto di ombrelloni e lettini sulle coste italiane ha subito un incremento pari al 17%, come evidenziato dallo studio di Altroconsumo. Solo nell’ultimo anno, le tariffe sono salite di un ulteriore 5% a livello nazionale. Queste variazioni hanno cambiato sensibilmente il bilancio delle famiglie e dei turisti che ogni estate scelgono di trascorrere le giornate in riva al mare. La crescita dei prezzi non interessa tutte le spiagge allo stesso modo: le località turistiche più famose e con stabilimenti di lusso hanno registrato aumenti ben più marcati rispetto alle spiagge meno gettonate. Il dato nazionale nasconde differenze significative in base alla località.
Le spiagge italiane più care risentono non solo della domanda più alta, ma anche dei servizi aggiuntivi richiesti dai clienti. Oltre al costo base per ombrellone e lettino, molti stabilimenti offrono aree private, ristorazione, spa e accessi esclusivi. Questi fattori contribuiscono a far salire rapidamente i costi giornalieri, portandoli a livelli inimmaginabili per altri lidi più semplici.
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La Campania si piazza dietro solo a Liguria e Sardegna per costi medi di noleggio di ombrelloni e lettini. La posizione è sicuramente legata all’attrattività delle sue località balneari più conosciute, come la costiera amalfitana e le isole di Capri e Ischia. Questi luoghi attirano ogni anno migliaia di turisti italiani e stranieri disposti a pagare per servizi esclusivi e comfort. In particolare, stabilimenti di lusso offrono pacchetti a prezzi molto alti, con tariffe che partono da base fino a raggiungere cifre sorprendenti.
Gli stabilimenti più esclusivi di Amalfi, Positano e Capri praticano prezzi di partenza per una coppia che si aggirano intorno ai 600 euro al giorno. Questa soglia minima è già molto distante da quella di lidi più comuni. La spesa può aumentare facilmente raggiungendo anche i 1.500 euro al giorno in presenza di richieste per servizi aggiuntivi: ombrelloni in zone riservate, sdraio particolarmente comode, accesso a cabine e aree relax private. Questo fenomeno contribuisce a innalzare la media regionale, rendendo la Campania una delle destinazioni più costose per il mare.
Perché aumentano i prezzi e l’impatto sui turisti la spesa per ombrelloni e lettini
Il rincaro dei prezzi sulle spiagge campane rispecchia più motivi. La popolarità crescente di certe località balneari e la domanda turistica elevata spingono verso tariffe alte. Chi gestisce gli stabilimenti di lusso cerca quindi di offrire più comfort e servizi esclusivi da vendere a prezzi molto alti. “Il risultato è uno spazio dominato da clientele disposte a investire somme importanti per trascorrere una giornata al mare in ambienti curati e riservati.”
Questo scenario però mette in difficoltà i visitatori con budget minori, che spesso si trovano a dover rinunciare a certi lidi o a limitare la permanenza. Lo studio di Altroconsumo fotografa un trend che potrebbe accentuarsi se non cambiano le dinamiche della domanda turistica. Chi cerca alternative più economiche deve orientarsi verso spiagge libere o stabilimenti più semplici, situati fuori dai circuiti principali della costa. Questi posti offrono prezzi più contenuti, ma con servizi più basilari.
L’andamento dei costi, inoltre, crea una selezione naturale degli utenti, concentrando fasce di clientela più abbienti sulle coste campane più note. I rincari intensificano anche le difficoltà legate all’accessibilità del mare per famiglie o gruppi numerosi. Serve comunque monitorare l’evoluzione dei prezzi e capire le eventuali conseguenze sulla fruizione del territorio nelle prossime stagioni balneari.
Le località più care della costiera amalfitana e delle isole campane
Amalfi, Positano e Capri rappresentano le mete più costose della regione per quanto riguarda i servizi balneari. Qui gli stabilimenti superano agevolmente le tariffe standard grazie anche a localizzazione, vista mare e servizi esclusivi. A Capri, ad esempio, i prezzi quotidiani per ombrellone e lettino sopra la media rurale già partono da 600 euro, che possono crescere rapidamente con la richiesta di spazi più riservati o accesso a servizi aggiuntivi come bar e ristoranti.
Positano conferma lo stesso trend. Qui le strutture più esclusive non solo aumentano i costi per la giornata, ma propongono anche pacchetti più complessi che includono massaggi, noleggio imbarcazioni e menù gastronomici a prezzi elevati. I turisti che scelgono di spendere ingenti somme cercano spazi riservati e comodità assolute, e il mercato risponde offrendo proposte di alto livello. Amalfi presenta simili caratteristiche, con stabilimenti di lusso che giocano su panorami mozzafiato e servizi di qualità per giustificare l’aumento delle tariffe.
In sostanza, queste destinazioni turistiche rappresentano un modello di turismo esclusivo e costoso. Il costo del noleggio di ombrelloni e lettini è solo uno degli elementi di una spesa complessiva elevata per vivere il mare nelle condizioni più raffinate. Gli aumenti evidenziati da Altroconsumo mostrano come il mercato si sia assestato su livelli che pochi possono permettersi, e questo fatto modifica anche i flussi turistici nelle aree interessate.