Calo drastico nella produzione di nocciole in Campania, effetti del clima e richieste al governo regionale

Calo drastico nella produzione di nocciole in Campania, effetti del clima e richieste al governo regionale

La produzione di nocciole in Campania cala oltre il 50% a causa di condizioni climatiche avverse, mettendo a rischio la competitività italiana; Confagricoltura Campania chiede interventi e un piano strategico regionale.
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La produzione di nocciole in Campania è drasticamente calata a causa di condizioni climatiche avverse, mettendo a rischio la competitività italiana nel mercato globale e richiedendo interventi urgenti e strategie di rilancio da parte delle istituzioni. - Gaeta.it

La produzione di nocciole in Campania ha subito un forte calo nelle ultime stagioni, con diminuzioni oltre il 50% rispetto alla media. Gli agricoltori collegati a Confagricoltura Campania segnalano difficoltà crescenti causate dalle condizioni meteo anomale e dagli sbalzi climatici che hanno colpito le coltivazioni tradizionali. Questo calo si inserisce in un quadro più ampio di trasformazioni nel mercato mondiale delle nocciole, che vede l’Italia perdere posizioni chiave rispetto a nuovi concorrenti globali.

Le condizioni climatiche penalizzano le coltivazioni di nocciole in campania

Gli agricoltori campani hanno subito l’impatto di inverni più miti e siccità prolungate che si sono alternate a ondate di caldo intense durante la delicata fase di allegagione delle nocciole. Questi fattori hanno causato una cascola anticipata, ovvero la caduta prematura del frutto. Questo fenomeno ha fatto scendere drasticamente la produttività in molti noccioleti, soprattutto quelli coltivati “in asciutto”, senza irrigazione continua.

Effetti delle temperature e della siccità

Le temperature fuori norma hanno ridotto la capacità delle piante di sviluppare il frutto, mentre la mancanza di pioggia ha aggravato il quadro. Il risultato è un raccolto ridotto di oltre metà rispetto alle stagioni precedenti, compromettendo il reddito degli agricoltori e la disponibilità di nocciole di qualità sul mercato locale. Il rischio che il danno si aggravi negli anni a venire resta molto alto, se non si interviene con tecniche agronomiche più adatte ai nuovi equilibri climatici.

La posizione dell’italia nel mercato globale delle nocciole è in mutamento

L’Italia ha sempre ricoperto un ruolo di primo piano nella produzione mondiale di nocciole, seconda solo alla Turchia. Oggi però la situazione è cambiata. La crescita produttiva del Cile, che ha adottato con successo varietà tipiche italiane come Mortarella e Tonda di Giffoni, ha sorpassato l’Italia. Quest’ultima varietà è inoltre tutelata da un’indicazione geografica protetta che ne certifica la provenienza e le caratteristiche.

Rischi per la competitività italiana

Il rallentamento produttivo italiano rischia di compromettere la competitività di questi prodotti sui mercati internazionali, soprattutto se le difficoltà climatiche e produttive dovessero continuare negli anni a venire. Il cambiamento negli equilibri globali evidenzia la necessità di azioni mirate per difendere la produzione campana e valorizzare le qualità uniche delle nocciole locali.

Le aziende campane mantengono standard elevati nonostante le difficoltà

Nonostante le condizioni sfavorevoli, le aziende agricole della Campania continuano a produrre nocciole di alta qualità. Confagricoltura Campania sottolinea il rispetto rigoroso delle normative europee ambientali e sanitarie da parte delle imprese. Molte realtà sono piccole aziende familiari che gestiscono coltivazioni storiche, importanti per la conservazione del territorio e la stabilità dei suoli nelle zone collinari.

Impegno delle aziende familiari

Questi produttori garantiscono un prodotto richiesto da numerosi mercati internazionali per il gusto e le caratteristiche specifiche, legate anche alla tradizione territoriale. Anche nelle zone più difficili, si registra un impegno a mantenere intatti metodi e pratiche che salvaguardano l’ambiente e il consumatore.

La richiesta di un intervento regionale e un piano a lungo termine

Confagricoltura Campania ha chiesto alla Regione di riconoscere la situazione di calamità naturale per garantire sostegni economici alle imprese colpite. È stata inoltre proposta l’attivazione rapida di un tavolo tecnico che coinvolga tutte le rappresentanze della filiera: produttori, commercianti e industrie.

Strategia per il rilancio della nocciola campana

L’obiettivo è sviluppare una strategia regionale che metta al centro il rilancio del prodotto “Nocciola Campania” attraverso la ricerca e la diffusione di tecniche colturali più adeguate. Alcuni metodi sono stati già sperimentati in altre regioni o Paesi con successo e potrebbero essere adattati al territorio campano per limitare le perdite future.

Dichiarazioni dei rappresentanti di Confagricoltura Campania

Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania, ha evidenziato la necessità di tutelare imprese che, pur piccole, svolgono un ruolo cruciale nella conservazione del territorio e nella valorizzazione di prodotti di pregio. Ha insistito sul fatto che le aziende mantengono elevati standard qualitativi in condizioni difficili.

Giampaolo Rubinaccio, a capo della sezione frutta in guscio di Confagricoltura Campania, ha chiesto strumenti concreti per garantire la redditività delle aziende senza sacrificare qualità e sostenibilità ambientale. Ha sottolineato l’importanza di un piano strategico condiviso da tutta la filiera per assicurare un futuro stabile alla nocciolicoltura campana.

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