Calo dei viaggi degli italiani: meno partenze nel 2025 per il ridotto potere d’acquisto

Calo Dei Viaggi Degli Italiani

Meno viaggi degli italiani nel 2025 per il calo del potere d’acquisto. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

28 Agosto 2025

Il numero di italiani che si muovono in vacanza nel 2025 registra una diminuzione rispetto all’anno precedente. Domenico Pellegrino, presidente di Aidit, spiega che la riduzione non deriva da un cambiamento di mentalità ma da una necessità economica. La situazione fiscale delle famiglie italiane, ed in particolare del ceto medio, ha subito una compressione significativa, andando a influenzare le spese per le ferie e gli stili di vita legati ai viaggi. Questo andamento impatta sia le vacanze in Italia che quelle all’estero, con un calo complessivo delle presenze turistiche degli italiani.

Diminuzione del potere d’acquisto e sue conseguenze sui viaggi

Pellegrino evidenzia che la causa principale della contrazione dei viaggi è riconducibile all’effetto inflazione, che ha ridotto il potere d’acquisto degli italiani, specie di quel ceto medio ormai poco riconoscibile e schiacciato dalla pressione economica. L’impatto si riflette in una progressiva revisione dei budget destinati alle vacanze: le persone tendono a tagliare o ridurre la durata dei soggiorni, a cercare soluzioni più economiche o a rinunciare del tutto alle trasferte fuori casa. Non si tratta di una trasformazione culturale profonda, bensì di una risposta al cambiamento nelle condizioni economiche personali. Anche i servizi turistici hanno subito aumenti di prezzo, incidendo ulteriormente sulle scelte di spesa.

Il presidente di Aidit sottolinea che l’offerta turistica ha visto rincari su molti fronti, non solo nel prezzo delle strutture, ma anche nei servizi collegati come trasporti, ristorazione e intrattenimento, rendendo meno accessibili quelle esperienze che prima erano alla portata di molti. Dunque, la riduzione rappresenta una riorganizzazione dei comportamenti di spesa più che un allontanamento volontario dal turismo.

Polarizzazione del turismo italiano e cambi differenti preferiti

Nel 2025 il turismo in Italia mostra una spaccatura netta tra destinazioni sovraffollate e altre che registrano un calo di presenze, soprattutto per quanto riguarda il turismo interno. Località balneari tradizionali e dipendenti dal flusso nazionale soffrono maggiormente, con un’influenza negativa che si riflette su molte imprese locali che dipendono dal turismo estivo degli italiani. Questo scenario ha portato anche a un cambiamento delle preferenze verso destinazioni alternative: la montagna registra un interesse maggiore rispetto al mare, complice un mix di fattori economici e culturali.

Questa polarizzazione indica un ripensamento nelle scelte di ferie, dove i flussi turistici si concentrano su poche aree e molte altre registrano un calo importante nella domanda, particolarmente dalla clientela italiana. Il fenomeno evidenzia la necessità per molte destinazioni di adattarsi a mercati in trasformazione, differenziando l’offerta e cercando di attrarre visitatori stranieri per compensare i mancati arrivi nazionali.

Importanza crescente del turismo straniero per il mercato italiano

Nonostante la riduzione della clientela italiana in vacanza, il turismo straniero continua a giocare un ruolo decisivo nei risultati del settore. Le presenze estere infatti aumentano, contribuendo a mantenere alto il volume d’affari complessivo delle località turistiche. Tuttavia, questo aumento non bilancia completamente il calo interno perché il soggiorno medio degli stranieri tende a essere più breve e i flussi si distribuiscono in modo più diluito nell’anno.

L’estate 2025 sembra quindi segnata da una trasformazione strutturale del turismo italiano: mentre la domanda nazionale si contrae per motivi legati al budget familiare, quella internazionale cresce ma con caratteristiche e dinamiche diverse rispetto al passato. Questa situazione impone ai operatori turistici di considerare offerte più diversificate e comportamenti di consumo differenti per far fronte alla nuova realtà.

In questo contesto, c’è una pressione alla revisione delle strategie di marketing turistico e alla ricerca di formule più adatte a intercettare i diversi pubblici, puntando più su segmenti esteri o su tempi di permanenza più brevi ma più frequenti. Il quadro complessivo del turismo nazionale nel 2025 va letto quindi come l’espressione di un’economia domestica che non consente agli italiani di viaggiare come prima, pur mantenendo vivo l’interesse per la vacanza e la scoperta.


Domenico Pellegrino, con la sua analisi, svela dunque questioni economiche di fondo che influenzano il comportamento degli italiani sul turismo, a fronte di un settore che dovrà adattarsi a scenari nuovi e più complessi rispetto a pochi anni fa.