Cagliari, Alghero e il turismo tra problemi economici e trasformazioni sociali: il punto di cristina nadotti

Cagliari, Alghero e il turismo tra problemi economici e trasformazioni sociali: il punto di cristina nadotti

Cristina Nadotti analizza nel libro “Il turismo che non paga” le conseguenze negative dell’overtourism a Cagliari, Alghero e Sardegna, evidenziando impatti sociali, economici e ambientali spesso trascurati.
Cagliari2C Alghero E Il Turismo Cagliari2C Alghero E Il Turismo
Il libro di Cristina Nadotti analizza le criticità del turismo in Sardegna, evidenziando gli impatti negativi sull’economia locale, l’ambiente e la qualità della vita, e propone una gestione più equilibrata e sostenibile del settore. - Gaeta.it

Il turismo rappresenta un elemento cruciale per molte città italiane, ma non sempre si traduce in un vantaggio concreto per chi vive nei territori coinvolti. A Cagliari e Alghero, infatti, il fenomeno ha portato a trasformazioni complesse e nuove difficoltà per la popolazione locale. Cristina Nadotti, giornalista con esperienza in grandi testate come La Nuova Sardegna e Repubblica, ha affrontato queste tematiche nel suo libro “Il turismo che non paga”, approfondendo il rapporto tra turismo e sviluppo economico, sociale e ambientale.

La carriera di cristina nadotti e la nascita di un libro sul turismo

Cristina Nadotti, originaria della Liguria e residente in Sardegna, ha iniziato il suo percorso professionale a Sassari, collaborando con il quotidiano La Nuova Sardegna. Qui ha potuto osservare da vicino le dinamiche che coinvolgono l’isola, maturando una particolare attenzione per le questioni locali. Dopo l’esperienza a Roma con Repubblica, ha scelto di tornare a raccontare la Sardegna, focalizzandosi sul turismo e i suoi effetti non sempre positivi.

Analisi del fenomeno overtourism

Il suo primo libro, “Il turismo che non paga”, pubblicato dalle edizioni Ambiente, approfondisce le contraddizioni di un settore spesso idealizzato. Nadotti ha voluto mettere in luce i problemi causati dall’overtourism, la crescita incontrollata di visitatori che modifica i centri storici uniformandoli e alzando i prezzi, causando malcontento tra i residenti. La presentazione è prevista a Cagliari, presso la libreria Ubik di via Sonnino, il 27 maggio alle 18,30.

Vivere alghero e osservare le trasformazioni estive

Già residente ad Alghero, Cristina Nadotti racconta come la cittadina catalana cambi notevolmente durante la stagione estiva. A partire dall’esperienza del quotidiano, ha raccolto riflessioni con il marito e amici, persone appassionate di viaggi ma estranee alla gestione turistica commerciale. Il libro nasce proprio da queste discussioni che mettono in discussione il modello attuale di turismo.

Nadotti sottolinea che il turismo non va demonizzato, ma che spesso si investe male, puntando su un’unica soluzione senza tenere conto dell’impatto locale. La politica dovrebbe guidare scelte e programmi, invece molte decisioni arrivano da imprenditori esterni che non conoscono a fondo il territorio. Questo modello rischia di danneggiare economia, società e ambiente degli angoli più fragili della Sardegna e dell’Italia intera.

Sardegna tra omaggi e preoccupazioni per lo sviluppo turistico

Nel libro emerge una forte presenza della Sardegna, che Cristina Nadotti definisce un omaggio e un campanello d’allarme. La sua esperienza personale in città come Sassari l’ha spinta a descrivere sia la ricchezza culturale dell’isola sia le insidie che derivano dallo sfruttamento eccessivo di risorse. Gli effetti di certi modelli turistici somigliano, secondo la giornalista, a forme di nuovo colonialismo, in cui il territorio è sfruttato lasciando in cambio vantaggi economici poco chiari.

La Sardegna appare quindi come un caso esemplare per studiare rischi e opportunità del turismo. Recenti inchieste su hotel abbandonati dimostrano quanto siano state fatte scelte edilizie senza una pianificazione adeguata, che hanno portato molti stabilimenti a perdere valore e utilità. Questa situazione crea problemi anche perché non si è valutato che tipo di turismo si voleva promuovere, lasciando spazi vuoti in periodi di bassa stagione.

Il nodo parcheggi e mobilità nelle zone balneari

Un punto cruciale riguarda i sistemi di pagamento per i parcheggi vicino alle spiagge. A San Vero Milis, per esempio, i residenti possono accedere senza pagare, ma Nadotti dubita dell’efficacia di queste formule. Le difficoltà nel controllare chi ha diritto all’esenzione sono tante. Il problema principale rimane il numero di auto in circolazione nei mesi estivi.

Secondo la giornalista, migliorare il trasporto pubblico sarebbe la via per ridurre gli accessi con i mezzi privati. Meno auto sulle strade significherebbe meno violazioni e meno congestioni. Le entrate create dalle tariffe di parcheggio non risultano quindi un deterrente reale se non accompagnate da un sistema efficiente di mobilità alternativa.

L’effetto degli affitti brevi e la crisi dei centri storici

In molte città turistiche, i centri storici si svuotano, mentre si riempiono di ristoranti, bed & breakfast e locali omologati. Secondo Nadotti questa situazione contribuisce a far lievitare i prezzi, rendendo l’abitazione difficile da raggiungere per chi ci vive tutto l’anno. L’emergenza abitativa, già presente da tempo, peggiora quando si aprono alloggi per affitti brevi con finalità turistiche.

A Alghero, la giornalista osserva come i prezzi dei generi alimentari salgano oltre ogni aspettativa. Un esempio concreto è il costo dei pomodori prodotti sull’isola, che arrivano a costare di più che a Roma. Questo fenomeno si collega a un’economia locale molto dipendente dal turismo, con conseguenze difficili da gestire per le comunità.

Turismo e lavoro: un saldo in rosso per la sardegna

Il mito che il turismo porti automaticamente ricchezza e occupazione va rimesso in discussione dalle cifre sul territorio. Nadotti rileva che i posti di lavoro legati al turismo sono spesso stagionali, poco stabili e con salari bassi. Ad Alghero, l’aumento delle presenze turistiche non si traduce in una riduzione della disoccupazione, anzi la popolazione originaria continua a diminuire.

Questi dati mostrano una contraddizione evidente. La Sardegna proclama il proprio successo turistico ma affronta problemi di spopolamento e marginalizzazione economica. Il settore, pur essendo fonte di guadagni per molti, non riesce a mantenere un equilibrio che consenta una crescita duratura e inclusiva.

Proposte per una gestione bilanciata del turismo

Cristina Nadotti ritiene necessario riconoscere il turismo come un’industria che genera impatti rilevanti sull’ambiente e sulla società. Questo implica l’esigenza di regole precise e di una pianificazione consapevole da parte delle istituzioni. La gestione attuale, troppo affidata a interessi privati e poco coordinata, espone i territori a rischi ambientali e sociali.

Ricostruire un equilibrio significherebbe anche accettare limiti e non puntare a una crescita fine a se stessa. Negli ultimi anni le esperienze emblematiche in Sardegna hanno illustrato come l’assenza di controllo scateni problemi al patrimonio culturale, alla qualità della vita e alle risorse naturali. La proposta è quindi di mettere al centro il territorio e le sue esigenze reali, prima che le esigenze economiche esterne.

Change privacy settings
×