Luca pasquaretta, ex portavoce di Chiara appendino quando era sindaca di Torino, è stato prosciolto dall’accusa di peculato legata a una consulenza affidatagli nel 2018 dal Consorzio di bonifica della Basilicata. Il gip di Matera ha chiuso il caso stabilendo che non sussistono elementi per contestare un reato. La vicenda riguarda un incarico per la realizzazione dell’ufficio comunicazione istituzionale assegnato senza gara pubblica.
Dettagli dell’incarico affidato a luca pasquaretta dal consorzio di bonifica
Nel dicembre del 2018 il Consorzio di bonifica della Basilicata ha affidato a luca pasquaretta una consulenza per creare l’ufficio comunicazione istituzionale. L’incarico è stato conferito con una procedura di affidamento diretto dall’amministratore unico del consorzio, giuseppe musacchio. Non è stata indetta alcuna gara pubblica per quell’incarico, decisione che aveva suscitato dubbi da parte della magistratura.
L’incarico di pasquaretta si inseriva in una serie di attività comunicative e istituzionali, svolte in un’area delicata come quella della gestione delle risorse idriche. Musacchio aveva scelto personalmente pasquaretta, figura con un ruolo politico alle spalle legato al Movimento 5 Stelle e a Torino. Tale sistema di affidamento diretto è legale purché rispetti precise condizioni e limiti previsti dalla normativa.
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L’indagine e la decisione del gip di matera
L’indagine era partita a Torino, dove i giudici avevano osservato elementi che sembravano configurare una responsabilità penale nella gestione dell’incarico affidato. Il procedimento è stato poi trasferito a Matera per competenza territoriale, dove il gip roberto scillitani ha rivalutato la posizione di pasquaretta.
La procura di Matera, con il sostituto procuratore maria christina de tommasi, ha chiesto l’archiviazione. Nel decreto si spiega che “il fatto non costituisce reato”. Non risulta che pasquaretta abbia commesso peculato perché la consulenza era stata affidata lealmente tramite un affidamento diretto senza inganni o sotterfugi.
Nel documento del pm viene anche precisato che la consulenza non prevedeva una gara pubblica e che gli incontri tra musacchio e vari esponenti politici erano compatibili con il contenuto dell’incarico. L’amministratore unico non avrebbe ricevuto alcun beneficio illecito in cambio dell’affidamento.
Posizione di giuseppe musacchio e archiviazione del procedimento
Anche la posizione di giuseppe musacchio, amministratore del consorzio, è stata archiviata nello stesso procedimento. Era stato ipotizzato che avesse usato il suo ruolo per ottenere favori attraverso pasquaretta, ma questa tesi non ha trovato riscontro nelle prove raccolte.
La procura ha ritenuto che le relazioni e i contatti politici intercorsi fossero legittimi e rientrassero nell’ambito delle funzioni attribuite alla consulenza. Musacchio ha agito entro i limiti concessi dal suo incarico, senza violare norme penali. L’archiviazione segna la chiusura della vicenda giudiziaria.
La decisione conferma che l’affidamento diretto, anche se contestato, può essere regolare se svolto nel rispetto delle regole e senza scopi illeciti. La vicenda di pasquaretta e musacchio si conclude senza accuse penali e senza ripercussioni giudiziarie.