La tragica morte di Marco Gentili, un pensionato di 68 anni, avvenuta mentre raccoglieva castagne in un bosco di Leguigno di Casina, ha scatenato un’inchiesta che ha già portato all’iscrizione di due cacciatori nel registro degli indagati. L’incidente, occorso durante una giornata di caccia al cinghiale, ha sollevato interrogativi non solo sulla dinamica dell’accaduto ma anche sulle misure di sicurezza associate all’attività venatoria.
La ricostruzione della tragedia
L’incidente mortale si è verificato ieri mattina, quando Marco Gentili si trovava nel bosco con un amico. Purtroppo, poco dopo l’inizio della battuta venatoria, il pensionato è stato colpito all’addome da un proiettile. Secondo le prime ricostruzioni, in zona erano in corso due cacciatori che stavano praticando la caccia al cinghiale in una riserva privata. Entrambi avrebbero esploso i colpi quasi simultaneamente, rendendo difficile stabilire quale arma sia stata la causa del tragico evento.
Le condizioni atmosferiche hanno certamente giocato un ruolo cruciale in questo incidente. Una fitta nebbia avvolgeva l’area, riducendo notevolmente la visibilità e aumentando il rischio di confusione, con la possibilità che Gentili possa essere stato scambiato per un animale. Questo aspetto rende ancora più complesso il compito degli investigatori, che dovranno prendere in considerazione non solo la responsabilità dei cacciatori, ma anche le condizioni ambientali al momento dell’incidente.
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Indagini in corso
I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore di Reggio Emilia, Denise Panoutsopoulos, stanno procedendo con una serie di accertamenti tecnici. Le armi dei due cacciatori sono state sequestrate per stabilire da quale fucile sia partito il proiettile fatale. I due indagati sono stati sottoposti a un lungo interrogatorio in cui hanno fornito le loro versioni riguardo ai fatti. Nel contesto dell’inchiesta, la presenza di droni sul luogo del delitto testimonia l’impegno delle autorità nel ricostruire con la maggiore accuratezza possibile la dinamica dell’incidente.
In aggiunta, è stata disposta una perizia balistica, fondamentale per determinare l’inizio e il tragitto del proiettile. La magistratura ha anche conferito l’incarico per l’autopsia al fine di chiarire ulteriormente le cause della morte di Gentili. Le indagini si concentreranno ora sia sui dettagli del colpo che sulle procedure seguite dai cacciatori durante la loro attività .
Riflessioni sulla sicurezza nella caccia
Questo tragico episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nella caccia e sull’importanza di rispettare le normative vigenti. La caccia è un’attività regolamentata che richiede competenze specifiche e una particolare attenzione alle condizioni ambientali. L’incidente di Leguigno di Casina mette in evidenza come una combinazione di fattori—come la scarsa visibilità e la confusione tra cacciatore e preda—possa portare a risultati fatali.
Negli ultimi anni, numerosi incidenti costosi e fatali hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla preparazione dei cacciatori e all’adesione alle norme di sicurezza. Le autorità competenti sono chiamate a rivedere e, se necessario, rafforzare le misure di protezione per garantire che simili tragedie non si ripetano. In questo contesto, l’inchiesta in corso potrebbe portare a importanti riflessioni e modifiche alle pratiche di caccia nel territorio dell’Appennino Reggiano.
L’attenzione è ora rivolta alle indagini in corso e ai risultati che emergeranno nei prossimi giorni. La comunità attende risposte, sperando che la tragedia di Marco Gentili possa portare a un futuro più sicuro per tutti gli appassionati della natura.