Il jazz italiano accende la scena musicale a Bruxelles con un appuntamento internazionale promossa dall’Istituto italiano di Cultura. Il prossimo 12 giugno, il Teatro della sede dell’IIC in rue de Livourne ospiterà “Saremo in Jazz“, un evento che collega passato e presente del jazz attraverso giovani talenti scelti da una selezione internazionale. Alla guida artistica e di giuria c’è Angelo Gregorio, sassofonista di Salerno che vive a Bruxelles, simbolo di un ponte tra tradizioni italiane e sperimentazioni contemporanee.
Il progetto saremo in jazz e il ruolo dell’istituto italiano di cultura a bruxelles
“Saremo in Jazz” nasce come un tentativo di fondere la tradizione della musica leggera italiana con nuove forme e improvvisazioni proprie del jazz. A organizzare l’evento è l’Istituto italiano di Cultura di Bruxelles, entità collegata al Ministero degli Esteri e guidata da Pierre Di Toro, che ha voluto sottolineare come la manifestazione sia un punto d’incontro tra chi “siamo stati” – cioè la storia di Sanremo come crocevia musicale – e ciò che “saremo”, ossia la capacità di rinnovarsi attraverso il jazz.
Il nome stesso, con la caduta della “n”, suggerisce questo passaggio inedito e creativo: non è solo un gioco di parole, ma un segno di trasformazione che valorizza la spontaneità e l’improvvisazione partendo da un’encoder musicale italiana radicata e riconosciuta nel mondo. L’istituto, con questa iniziativa, si presenta ancora una volta come un canale importante per promuovere la cultura italiana al di fuori dei confini nazionali, sostenendo giovani artisti capaci di esprimersi a livello globale e dialogare con diverse tradizioni musicali.
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Le candidature giunte sono state 23, provenienti da diversi paesi e stili. Da questa schiera sono stati selezionati quattro giovani musicisti, tra cui due italiani, che rappresenteranno questo connubio tra radici musicali e linguaggi contemporanei. L’evento si concluderà con una serata-evento dedicata al live concert, durante il quale verrà proclamato il vincitore, presentata da Ofelia Passaponti, Miss Italia 2024.
Angelo gregorio: il sassofonista campano alla guida artistica di un evento internazionale
Angelo Gregorio, nato a Salerno e diplomato con lode al conservatorio “G. Martucci“, è una figura chiave nella scena jazz europea. Trasferitosi a Bruxelles nel 2010, ha completato lì i suoi studi specializzandosi in sassofono jazz e pedagogia musicale. Da allora si è fatto conoscere per una serie di collaborazioni e produzioni discografiche che coprono varie sfaccettature del jazz.
Nel 2014 ha fondato l’Orchestra Italiana di Bruxelles, diventata il principale big band della comunità italiana in Belgio, mentre dal 2019 dirige il Belgian Italian Jazz Festival, una rassegna patrocinata da istituzioni italiane all’estero. Nel 2022 ha ricevuto un riconoscimento ministeriale per il suo impegno di promozione del jazz italiano fuori dall’Italia.
I suoi progetti recenti, come “Jazz & Shoah” e “Navigando tra Arte e Sostenibilità“, mostrano un interesse non solo musicale ma anche civile, con un impegno a coniugare arte, memoria e riflessione sociale. Con “Saremo in Jazz” assume un ruolo di mediatore culturale e promotore di giovani forme che cercano di unire tradizione e sperimentazione rispetto alle radici musicali italiane.
Il direttore si è detto onorato e motivato a offrire una piattaforma a chi, come lui, crede nei linguaggi della musica senza confini, esplorando insieme nuovi modi di raccontare storie e identità culturali attraverso il jazz.
La giuria e il percorso di selezione dei giovani artisti
La giuria di “Saremo in Jazz” è composta da musicisti e compositori con esperienza diretta, capaci di analizzare e sostenere la crescita artistica dei partecipanti. Oltre a Gregorio, fanno parte della giuria la cantante Flavia Colagioia, il compositore Flavio Spampinato e il chitarrista Paolo Loveri. Questa squadra garantisce un controllo attento e competente della selezione, con l’obiettivo di guidare i talenti più promettenti verso esibizioni di alto livello.
Lo scopo del concorso è inoltre incoraggiare l’originalità nel mescolare sonorità tradizionali con linguaggi contemporanei, un aspetto che è stato chiave nella scelta dei quattro finalisti. Il programma della serata di giugno prevede esibizioni cariche di improvvisazione e freschezza, elementi essenziali per comprendere la direzione artistica dell’evento.
Il tutto si svolge in un teatro storico nel cuore di Bruxelles, che ospita l’evento e che amplifica l’idea di un dialogo internazionale aperto. La presenza di una personalità pubblica come Ofelia Passaponti aggiunge un elemento di visibilità al progetto, sottolineando l’interesse che l’Italia nutre per la promozione culturale nel mondo attraverso manifestazioni di qualità.