Bruce Springsteen ha scelto Milano per una nuova tappa del suo tour “La terra della speranza e dei sogni”. Il concerto, tenuto in uno stadio San Siro gremito, ha visto il musicista esibirsi insieme alla sua storica E Street Band, regalando ai fan momenti intensi e parole di forte denuncia politica.
L’accoglienza a san siro: tra emozioni e ricordi di una storia lunga 40 anni
Il pubblico di San Siro ha riservato a Bruce Springsteen un’accoglienza simile a quella di un evento sportivo di grande importanza. Il cantante, appena salito sul palco, ha salutato i presenti con un “ciao Milano, ciao San Siro? siete pronti”. L’applauso e l’ovazione che sono seguiti hanno mostrato quanto fosse attesa questa serata. Non era solo un concerto, ma un’occasione per rivivere una storia lunga quattro decenni: Springsteen era già stato qui, il 21 giugno 1985, proprio con il tour di Born in the USA. Quella data è entrata nell’immaginario collettivo dei fan milanesi, e a distanza di 40 anni lo stadio continua a essere teatro privilegiato dei suoi spettacoli.
Accanto a lui è tornato sul palco Little Steven, reduce da un’operazione all’appendicite, che ha ripreso a suonare senza alcun segno di cedimento. La prima canzone scelta è stata proprio “No Surrender”, brano simbolo che ha scaldato subito l’atmosfera. Il legame tra Springsteen, i suoi musicisti e la città di Milano si è percepito in ogni nota, in ogni applauso, in ogni grido di entusiasmo. San Siro si è trasformato per una sera in un luogo di aggregazione e ricordo, attraversato dall’energia del rock di un artista che da decenni parla alla gente.
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Parole forti contro l’autoritarismo durante il tour della terra della speranza e dei sogni
Il concerto non si è limitato alla musica. Springsteen ha approfittato dell’occasione per parlare di politica e di libertà. Dal palco ha rivolto un messaggio chiaro sullo stato dell’America, definendo l’attuale amministrazione “corrotta, traditrice e incompetente”. Queste parole, seguite dai sottotitoli in italiano sui maxischermi, hanno creato un momento di forte coinvolgimento emotivo tra il pubblico.
Ha presentato il tour come un viaggio nella “terra della speranza e dei sogni”, capace di mostrare “il potere giusto dell’arte, della musica, del rock and roll in tempi pericolosi”. Lo scopo dichiarato era quello di spronare chi ascolta a sostenere la democrazia, ad alzare la voce contro derive autoritarie. Springsteen, noto per il forte legame con i temi civili, ha chiesto agli spettatori di “far risuonare la libertà” con la loro presenza e partecipazione. Il messaggio è stato ripetuto in tutte le date del tour, diventando un filo rosso che lega le sue performance.
Questa parte dello show ha condito la musica con un tono di attualità, sottolineando la funzione sociale di un musicista che non si limita a cantare ma interpreta il proprio ruolo di icona. La scelta di inserire un appello politico acceso durante un evento pubblico a Milano, città con una tradizione di lotte civili, ha risuonato forte nelle coscienze, confermando l’artista come voce di chi cerca giustizia e libertà.
Il set e la scaletta: un viaggio nella carriera di springsteen e nei temi americani
Oltre all’esordio con No Surrender, l’esibizione ha toccato i principali brani che hanno segnato la carriera di Bruce Springsteen. Questo spettacolo è una finestra su quaranta anni di musica, con canzoni che raccontano gli stati d’animo, i cambiamenti sociali, i valori in cui crede.
Tra i titoli più attesi spicca “Land of hopes and dreams”, che ha chiuso quell’intervento politico con un invito all’ottimismo e alla lotta per un futuro migliore. Springsteen ha scelto le canzoni con cura, proponendo un mix di pezzi storici e nuove composizioni, tra testi che abbracciano il racconto delle difficoltà americane e l’esortazione a non arrendersi.
Il palco di San Siro si è animato di energia e partecipazione, con la band che ha suonato con la consueta forza, sostenendo le parole del leader. La presenza di Little Steven è stata un tassello importante per mantenere vivo quel suono robusto e riconoscibile che da sempre accompagna le performance di Springsteen.
L’incontro tra musica e messaggi civili ha animato un pubblico variegato, da appassionati di lunga data a nuove generazioni. Milioni di persone nel mondo continuano a seguire il boss per la sua capacità di raccontare con la musica esperienze condivise e idee, e questa serata a Milano ha confermato questa attesa.
Il successo della data milanese rafforza l’idea che la musica dal vivo resti un momento imprescindibile per affrontare temi cruciali come libertà, democrazia e resistenza culturale. Bruce Springsteen non rinuncia a far sentire la sua voce, anche a migliaia di chilometri da casa, usando il palco come strumento di cambiamento e memoria.