Brescia, il tribunale conferma: Spanò può continuare a giudicare

Brescia2C Il Tribunale Conferma

Spanò confermato in servizio dal tribunale di Brescia - Gaeta.it

Marco Mintillo

14 Settembre 2025

La vicenda giudiziaria che coinvolge il giudice Roberto Spanò ha trovato una risposta netta e veloce al Tribunale di Brescia. Dopo che il Consiglio Superiore della Magistratura ha archiviato le accuse di incompatibilità riguardanti la moglie del magistrato, il presidente del Tribunale, Stefano Scati, ha respinto la richiesta di astensione avanzata dallo stesso Spanò. Così il giudice potrà andare avanti con i processi ancora aperti, assicurando la continuità del lavoro alla Corte d’assise bresciana.

Il Tribunale Dice No All’Astensione di Spanò

Le 48 ore dopo la decisione del Csm sono state decisive per chiarire la posizione di Roberto Spanò. Il presidente del Tribunale, Stefano Scati, ha preso una posizione netta: ha rigettato la richiesta di astensione del magistrato. Spanò aveva chiesto di astenersi dopo il procedimento interno al Csm, che aveva valutato un possibile conflitto d’interessi legato al fatto che sua moglie lavora in procura. Il Csm però ha escluso qualsiasi incompatibilità, stabilendo che il giudice può continuare a lavorare.

Scati ha motivato la sua decisione facendo riferimento al plenum del Csm, che ha ribadito la piena imparzialità di Spanò rispetto ai casi affidatigli. Il presidente ha chiarito che non ci sono motivi validi per un’astensione, anzi, Spanò è tenuto a portare a termine i procedimenti in corso. Questa decisione è importante: toglie ogni sospetto e rafforza la posizione del giudice all’interno del Tribunale di Brescia.

Processi chiave in ripresa con Spanò in campo

Con la legittimazione ormai definitiva, il Tribunale ha fissato le date per la ripresa dei processi sotto la presidenza di Spanò. Tra i più importanti c’è la fase esecutiva del processo sulla strage di piazza della Loggia, uno dei momenti più tragici e significativi della storia giudiziaria locale. L’udienza è stata calendarizzata per il 20 ottobre, e da lì si potrà andare avanti con un giudice certo e riconosciuto.

Oltre a questo procedimento, Spanò segue altri casi di grande rilievo davanti alla Corte d’assise bresciana. Ci sono due processi per omicidio: quello di Sana Cheema e quello di Nerina Fontana, entrambi seguiti con attenzione per la loro delicatezza e risonanza pubblica. C’è poi il caso di Santina Delai, sempre sotto la sua guida. Infine, Spanò è alla presidenza del procedimento contro Roberto Zorzi, noto neofascista veronese, l’ultimo incarico in questa fase.

Questa programmazione dimostra la fiducia che il Tribunale ripone in Spanò e la necessità di garantire continuità nei processi, fondamentali per portare avanti indagini e sentenze su fatti di grande impatto sociale. Le date fissate rivelano un’organizzazione precisa e la volontà di procedere senza intoppi, nonostante le difficoltà degli ultimi mesi.

Il Csm chiarisce: nessuna incompatibilità per Spanò

Il ruolo decisivo in tutta questa vicenda l’ha avuto il Consiglio Superiore della Magistratura. Il nodo della questione era il possibile conflitto d’interessi legato al fatto che la moglie di Spanò lavora in procura, cosa che aveva sollevato dubbi sull’imparzialità del giudice nei processi a lui affidati.

Il Csm ha esaminato la situazione a fondo e ha stabilito che non c’è alcuna incompatibilità. Nel plenum è stata riconosciuta la netta separazione tra i ruoli del giudice e quelli della moglie, sottolineando che questo legame non influenza il lavoro di Spanò. Così si è chiusa la fase di incertezza che aveva rallentato alcuni procedimenti.

Spanò esce rafforzato da questa vicenda. La decisione del Csm, sostenuta dalla risposta immediata e chiara del presidente del Tribunale, dimostra come il sistema giudiziario sappia intervenire rapidamente di fronte a dubbi, tutelando il corretto svolgimento dell’attività e la terzietà del magistrato.

La conferma della legittimità di Spanò a guidare i processi arriva in un momento cruciale per il Tribunale di Brescia, impegnato su casi di grande importanza storica e sociale. Questo passaggio sottolinea il ruolo fondamentale del magistrato nel garantire che indagini e sentenze procedano secondo le regole, con la certezza di un giudice imparziale al timone.