Borseggi a Venezia durante ferragosto: l’episodio virale di una turista statunitense e le criticità legali

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Borseggi a Venezia a Ferragosto, turista statunitense vittima di un episodio virale. - Gaeta.it

Armando Proietti

27 Agosto 2025

Venezia, meta ambita da turisti di tutto il mondo, vede aumentare i casi di borseggi soprattutto nei periodi di maggior afflusso come Ferragosto. I gruppi di giovani borseggiatori sfruttano la folla nelle strette calli e campielli per depredare visitatori, generando una crescente preoccupazione su sicurezza e ordine pubblico. L’episodio del 14 agosto, con una turista americana che ha affrontato una ladra, ha attirato l’attenzione internazionale, mettendo in luce le difficoltà delle autorità nel contrastare questi crimini.

I borseggiatori minorenni a Venezia: un fenomeno radicato tra folla e turismo

Venezia si conferma come una delle città italiane dove i borseggi colpiscono con maggiore frequenza, in particolare nel cuore storico della città lagunare. Gruppi formati soprattutto da adolescenti, molti dei quali già noti alle forze dell’ordine, agiscono sistematicamente tra calli, ponti, e campielli. La loro tattica sfrutta i momenti di sovraffollamento turistico, come Ferragosto, per muoversi rapidamente e senza destare sospetti.

Questi giovani lavorano in gruppo: uno distrae la vittima, mentre un altro svuota borse o zaini. La maggior parte dei borseggiatori resta impunita perché l’età minima per l’imputabilità penale in Italia è 14 anni. Inoltre, in assenza di denuncia o di intervento tempestivo, le forze dell’ordine faticano a intervenire efficacemente. Il fenomeno è così radicato che, per pochi giorni, era stata anche intitolata una calle ai “pickpocket”, gesto che però è stato rimosso vista la sensibilità delle istituzioni e della cittadinanza.

Questa situazione crea un clima di diffidenza nei visitatori e una percezione di insicurezza diffusa. I turisti, distratti dalla bellezza dei luoghi, diventano spesso vittime inconsapevoli. Le denunce scarseggiano, probabilmente anche a causa di ritardi nella scoperta del furto o della difficoltà a recuperare i beni sottratti. Le autorità, nel frattempo, mantengono una vigilanza costante ma con risultati limitati a causa delle norme restrittive riguardo ai minori.

L’episodio del 14 agosto vicino a Piazza San Marco: la turista americana contro la giovane borseggiatrice

Il 14 agosto un episodio ha attirato l’attenzione internazionale: una turista statunitense è riuscita a fermare una giovane borseggiatrice vicino a Santa Maria del Giglio, a pochi passi da Piazza San Marco. La donna, notando che il suo zaino era stato aperto, si è accorta del furto di passaporto, soldi, carta di credito e cuffiette wireless.

Dopo aver attivato il tracciamento delle cuffie rubate, la turista e il compagno hanno individuato tre ragazze sospette e le hanno inseguite per le calli veneziane. In una scena ripresa da un video virale con oltre tre milioni di visualizzazioni, la turista ha afferrato per i capelli la più giovane, una ragazza di circa tredici anni, mentre una complice cercava di impedire l’intervento e l’altra riusciva a scappare portando via parte della refurtiva.

Il filmato mostra lo scontro verbale tra la turista e la minore, con la giovane che lamentava dolore mentre la donna rispondeva con fermezza “di non voler mollare la presa”. La folla intorno, spettatrice della scena, ha manifestato sostegno alla turista, scandendo approvazioni. L’attesa per l’arrivo della polizia è durata quasi un’ora, periodo in cui si è verificata una colluttazione: una delle ragazze ha colpito la turista alla testa con una borsa, implicando la necessità di punti di sutura per la donna. Le due giovani sono state denunciate e fermate, ma rilasciate poco dopo dato l’intervento della legge nei confronti di minori.

Intervento delle autorità e vincoli legali che complicano la risposta ai pickpocket

Le forze dell’ordine veneziane hanno intensificato i controlli durante l’estate, soprattutto attorno agli snodi turistici come piazza San Marco e l’area di Santa Maria del Giglio. Intervengono spesso per tentare di bloccare gruppi di borseggiatori, che però si muovono rapidamente e sfruttano la densità di persone per confondersi.

Un limite fondamentale è la mancanza di imputabilità penale per i minori sotto i 14 anni. Questo vincolo rende difficile per la polizia procedere con arresti o denunce efficaci senza una prova immediata e la collaborazione delle vittime. Quando non viene sporta denuncia tempestivamente, molti episodi si chiudono senza provvedimenti giudiziari. Il regime normativo italiano evita di colpire penalmente i minori più piccoli e promuove percorsi educativi e sociali, ma questo crea un vuoto che i borseggiatori minorenni sfruttano.

Anche il recupero della refurtiva è complicato. Spesso passaporti e carte vengono trovati o restituiti tramite reti informali o controlli presso le stazioni di polizia. Il processo non è sempre completo e lascia scoperti i turisti che perdono denaro e oggetti di valore. La percezione di insicurezza resta alta tra visitatori e residenti in una città che vive di turismo e che, al tempo stesso, soffre questo tipo di fenomeni criminali.

La restituzione parziale della refurtiva e gesti di solidarietà dopo l’episodio del 14 agosto

Dopo il confronto con le ragazze, la turista statunitense ha recuperato almeno il passaporto e la carta di credito. Una terza giovane coinvolta ha abbandonato una borsa contenente alcuni oggetti presso l’ufficio di collegamento statunitense dell’aeroporto di Venezia. Restano però mancanti circa 200 dollari in contanti e le cuffiette wireless, oggetti sottratti durante il furto.

L’episodio ha avuto risvolti umani positivi nel contesto difficile. Il proprietario del B&B dove alloggiava la turista ha fatto in modo che tutte le questioni fossero seguite con attenzione. Inoltre un negoziante che ha assistito alla colluttazione ha donato alla donna una collana come segno di vicinanza.

Questo gesto di solidarietà si inserisce in un clima di tensione crescente, con cittadini e operatori che cercano di sostenere chi si trova vittima di simili situazioni, in attesa di interventi più decisi da parte delle autorità per garantire un ambiente più sicuro ai visitatori nella città lagunare.