Borse europee frenano per le tensioni israele iran e il costo del petrolio sale

Borse europee frenano per le tensioni israele iran e il costo del petrolio sale

Le borse europee in calo per i timori di un intervento degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Iran, con impatti su petrolio, inflazione, spread italiano e settori finanziari ed energia.
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Le borse europee registrano perdite a causa delle tensioni tra Israele e Iran e del possibile intervento USA, con timori di inflazione legata al rialzo del petrolio e aumento dello spread italiano. - Gaeta.it

Gli scambi nelle principali piazze europee hanno seguito un andamento negativo alla luce delle preoccupazioni crescenti sull’intervento possibile degli Stati Uniti nel conflitto tra israele e iran. Questo scenario alimenta il timore di un’impennata nei prezzi del petrolio con ricadute su inflazione e mercati finanziari in tutta europa.

Timori di conflitto in medio oriente influenzano i mercati europei

Le borse europee stanno affrontando una fase di debolezza prolungata, segnando tre sedute consecutive in calo. Il nervosismo del mercato deriva soprattutto dall’incertezza sul possibile coinvolgimento militare americano nel confronto in medio oriente, in particolare fra israele e iran. Questa prospettiva fa prevedere un aumento dei prezzi del greggio, ancora sensibile a tensioni geopolitiche nell’area. Il mercato sconta quindi una maggiore volatilità e si rifugia in titoli legati all’energia, considerati più sicuri in questa fase.

Le dichiarazioni della presidente della fed Jerome Powell, che ha espresso preoccupazione per il riaccendersi dell’inflazione, hanno ulteriormente aggravato la situazione. La ripresa dell’inflazione, alimentata dall’aumento del costo del petrolio, rischia di mettere pressione sui consumi e sulle politiche monetarie in europa. Gli investitori si mostrano cauti soprattutto verso i settori finanziari e dei beni di consumo, mentre l’energia resta il comparto meno colpito dalla flessione.

La situazione delle borse principali: milano, francoforte, parigi e londra

A milano l’indice principale ha perso lo 0,8% e all’interno del listino solo pochi titoli hanno registrato un andamento positivo. eni, infatti, sta guadagnando lo 0,66% mentre tenaris cresce dello 0,35%. Il resto del mercato, invece, mostra un quadro negativo con cali più consistenti. Brunello cucinelli e amplifon chiudono la giornata con perdite del 2,8%, accompagnati da moncler che scende del 2,38%.

Le piazze finanziarie di francoforte e parigi si mantengono su toni simili, con ribassi intorno allo 0,7% rispettivamente per la borsa tedesca e quella francese. Londra ha limitato le perdite a un calo dello 0,46%, in attesa della decisione della banca d’inghilterra sulla politica monetaria. Nel frattempo la banca centrale svizzera ha deciso di tagliare i tassi al livello zero, una mossa che ha impattato negativamente sulla borsa di zurigo, scesa dello 0,87%.

Andamento dei titoli di stato e crescita dello spread italiano

Nel clima di incertezza le tensioni si riflettono anche sul mercato dei titoli di stato. I rendimenti dei bond sovrani sono saliti complessivamente, con il decennale italiano che arriva a un rendimento del 3,49%. Aumenta anche lo spread tra il btp italiano e il bund tedesco, che raggiunge quota 96,5 punti base. Questo aumento segnala una maggiore percezione di rischio sul debito italiano da parte degli investitori.

Gli effetti congiunti delle tensioni geopolitiche, del rialzo del costo del petrolio e degli interventi delle banche centrali creano un contesto delicato per i mercati europei. Gli operatori monitorano le nuove evoluzioni nelle relazioni internazionali e le prossime mosse delle autorità monetarie, elementi che determineranno la direzione delle borse nei prossimi giorni.

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