Il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha affrontato la questione della presenza di migranti e persone senza fissa dimora nel capoluogo altoatesino. Le parole arrivano dopo le dichiarazioni del sindaco di Bolzano, Claudio Corrarati, che ha chiesto un confronto immediato sull’emergenza freddo del prossimo anno. La questione riguarda sia la gestione degli arrivi sia la distribuzione delle persone tra i vari comuni della provincia.
Le sfide della gestione dei migranti nei comuni altoatesini
La provincia di Bolzano ha assistito a una concentrazione significativa di migranti soprattutto nella città capoluogo. Kompatscher ha spiegato che questa situazione non è isolata, ma riflette un fenomeno globale dove le grandi città attirano flussi migratori. Per questo motivo, secondo il presidente, assegnare una quota fissa di migranti a ogni comune non risponde alla realtà dei fatti.
Il tentativo di distribuire le persone a Bressanone, Brunico e Merano ha avuto un certo successo, ma questi centri presentano caratteristiche urbane che attraggono allo stesso modo i migranti. I comuni più piccoli e meno urbanizzati invece incontrano difficoltà nell’assorbire nuovi arrivi. La provincia sta cercando un equilibrio tra sostenere il capoluogo e coinvolgere altri centri, ma resta il problema centrale della tendenza delle persone a spostarsi verso i maggiori servizi e opportunità di accoglienza.
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Il fenomeno dei senzatetto e la mobilità verso le strutture di accoglienza
Un altro aspetto rilevante riguarda i senzatetto che si spostano intenzionalmente dove si trovano le strutture d’accoglienza. Kompatscher ha sottolineato la necessità di capire chi sono queste persone, distinguendo tra chi vive stabilmente sul territorio e chi invece arriva temporaneamente solo per accedere a servizi disponibili a Bolzano.
Per questo, la provincia ha avviato un lavoro di studio e identificazione dei profili dei senza tetto. L’obiettivo è evitare che la presenza di strutture attragga persone da altre zone, creando così un sovraccarico non gestibile. Questo porta anche una riflessione più ampia: ogni regione dovrebbe garantire punti di accoglienza adeguati per evitare spostamenti inutili e sovraccarichi concentrati in singoli comuni.
Le responsabilità e i prossimi passi nella gestione dell’emergenza
Arno Kompatscher ha ribadito l’impegno della provincia nel supportare il Comune di Bolzano, ma ha evidenziato che non si può continuare a farsi carico di numeri elevati come gli 850 migranti attuali senza una ripartizione più equa e coerente.
Il presidente ha chiesto di non rimandare oltre il confronto sulle soluzioni da adottare, sollecitando azioni immediate e coordinate. La questione delle persone senza fissa dimora richiede infatti decisioni rapide, soprattutto in vista dell’inverno e delle condizioni climatiche rigide che mettono a rischio chi vive in strada.
Il dialogo fra enti locali e provincia dovrà portare a un piano realistico, tenendo conto delle dinamiche di arrivo e mobilità delle persone. La capacità di accoglienza deve essere gestita in modo da garantire sicurezza e servizi, senza generare situazioni insostenibili per l’amministrazione urbana.