Bollo auto cambiano le scadenze dal 2026 per le nuove immatricolazioni: cosa sapere

Bollo auto cambiano le scadenze dal 2026 per le nuove immatricolazioni: cosa sapere

Dal 2026 il bollo auto per le nuove immatricolazioni dovrà essere pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione, mentre per i veicoli già circolanti restano valide le regole regionali attuali.
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Dal 2026, il pagamento del bollo auto per i veicoli di nuova immatricolazione avverrà con una scadenza unica, entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione, mentre per le auto già circolanti restano valide le regole attuali, salvo modifiche regionali. - Gaeta.it

Il bollo auto subirà un cambiamento a partire dal 2026, ma solo per i veicoli di nuova immatricolazione. La modifica riguarda i termini di pagamento, mentre per le vetture già circolanti resta tutto com’è, salvo decisioni autonome delle singole regioni. Queste novità fanno parte di un decreto legislativo in corso di approvazione, che riflette nuove disposizioni sui tributi regionali e locali.

Nuove scadenze per il pagamento del bollo auto dal 2026

Dal 2026, per tutte le auto immatricolate da quell’anno, il pagamento del bollo non dovrà più seguire le scadenze trimestrali o quadrimestrali attualmente diffuse in molte regioni. Il versamento dovrà essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione. In pratica, se una vettura sarà immatricolata a marzo, il bollo andrà pagato entro il 30 aprile dello stesso anno.

Questa data unica si sostituisce agli intervalli di pagamento più frequenti e potenzialmente diluiti, finora adottati. Inoltre, il pagamento riguarderà l’intero importo annuale, indipendentemente dal mese in cui è stata immatricolata la vettura. Va comunque sottolineato che, trattandosi di un tributo regionale, le singole amministrazioni locali avranno la facoltà di introdurre scadenze diverse, per esempio quadrimestrali, per alcune categorie specifiche di auto.

Questo sistema punta a semplificare la gestione del pagamento del bollo auto per le nuove registrazioni, scartando l’attuale frazionamento in più rate. L’obiettivo sembra rendere più lineare e prevedibile l’obbligo fiscale per i proprietari di veicoli appena immatricolati.

Cosa cambia per le auto immatricolate prima del 2026

Le auto già immatricolate prima del 2026 manterranno le regole attuali, che prevedono in molte regioni il pagamento del bollo in scadenze quadrimestrali. Questa distinzione tra veicoli vecchi e nuovi è importante per i proprietari che devono conoscere i propri obblighi senza confondersi con le novità.

Le amministrazioni regionali, a loro discrezione, potranno modificare queste tempistiche o le modalità di incasso anche per i veicoli circolanti. Ma fino a oggi non è stato previsto, a livello nazionale, alcun obbligo di uniformare le date o introdurre pagamenti separati per le auto immatricolate prima del 2026.

Quindi chi possiede un’auto immatricolata prima di quella data dovrebbe continuare a verificare le scadenze presso la propria regione e pagare il bollo seguendo le regole tradizionali, salvo cambiamenti decisi dalla propria regione di residenza.

Iter legislativo e stato attuale della nuova norma sul bollo auto

La modifica nelle scadenze di pagamento del bollo auto è contenuta in una bozza di decreto legislativo emessa dal Consiglio dei Ministri. Questo decreto attua una delega fiscale più ampia, riguardante tributi regionali, locali e federalismo fiscale.

Al momento, il testo non è legge definitiva. Dopo l’approvazione iniziale, il documento è passato all’esame delle commissioni parlamentari responsabili. Queste commissioni devono dare il loro parere e possono proporre modifiche. Solo dopo questa fase il testo tornerà al governo per una seconda lettura da parte del Consiglio dei Ministri.

Dunque, la novità sul bollo auto per le nuove immatricolazioni dal 2026 è vicina a diventare realtà, ma ci sono ancora passaggi formali da completare. Resta inoltre la possibilità di aggiustamenti tecnici o correttivi durante l’esame parlamentare.

Il provvedimento si inserisce in un quadro più ampio di revisione dei tributi locali, mirato a delineare con più chiarezza regole e procedure di pagamento. Il monitoraggio degli sviluppi nei prossimi mesi sarà decisivo per capire come e quando questa riforma sarà applicata nella pratica.

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